Come sappiamo, recentemente Tron ha comprato Steemit, piattaforma su blockchain che utilizza il protocollo DPoS (Decentralised Proof of Stake), ma questo ha scatenato il malcontento della comunità.
Così, poche ore fa lo stesso Justin Sun, CEO di Tron Foundation, ha spiegato in una serie di tweet tutta la vicenda e come sono riusciti a salvare Steemit da fallimento certo.
(1/9) On Feb 22, some malicious hackers froze 65 million #STEEM legally owned by Steemit, the core STEEM developers. When we found out, the hackers already hijacked STEEM & threatened to nullify the existing STEEM. We had a difficult choice.
— Justin Sun (@justinsuntron) March 3, 2020
L’attacco hacker perpetrato lo scorso 22 febbraio ha avuto come scopo quello di congelare ben 65 milioni del fondo usato da Steemit per pagare i suoi sviluppatori, cercando così di metterli fuori gioco e riuscire a distruggere di fatto la rete e il token Steem.
Justin Sun e i suoi avvocati hanno così constatato la natura dolosa della situazione e hanno deciso di intervenire per evitare il tracollo sia della rete che del prezzo di Steem.
Per permettere lo sblocco della rete Tron ha sfruttato l’appoggio di alcuni exchange centralizzati per avere la maggior parte dei voti e quindi dei token. Questi token erano di proprietà degli utenti che li avevano conservati su vari exchange e quindi di fatto le piattaforme hanno deciso unilateralmente e senza consultare gli utenti di prestarli a Tron per permettere di contrastare l’attacco.
Ovviamente questo comporta un problema ancora più grave, dato che si è di fatto usata la forza per sfruttare i token, anche se è vero anche che gli utenti in possesso di Steem avevano tutto l’interesse di risolvere la situazione.
La procedura è stata spiegata in un recente post, sottolineando che tutto è stato fatto solo con l’interesse di salvare la rete ed il progetto.
Anche se questo tipo di intervento quindi può essere giustificato, non è certo condivisibile il metodo scelto per salvare la rete dall’attacco, visto che la community non è stata interpellata e di fatto si è dimostrato quanto tutto il sistema sia centralizzato.
Il parere degli influencer
Anche Daniel Larimer, CTO di Block.one, si è espresso a riguardo dando una soluzione alternativa che poteva essere un semplice fork della rete come ad esempio avvenuto con ETC o BCH.
Anyone can fork STEEM and https://t.co/n79ktYXsgk is clearly just a single view. Being forkable is the key to decentralized systems. True power remains with community of users. https://t.co/H9HzlcvSu8 can fork and watch where community goes!
— Daniel Larimer (@bytemaster7) March 3, 2020
Nel frattempo Vitalik Buterin di Ethereum ha detto la sua, anche se solo constatando i fatti.
My understanding of events leading up to the takeover:
1. Tron buys steem: https://t.co/Wo6RV166MA
2. Steem delegates move to limit Steem co account's voting rights: https://t.co/rpDsr1Ce1h
3. Justin Sun not impress: https://t.co/hKLIKeV2Zh
4. This: https://t.co/INeN2fnNrJ— vitalik.eth (@VitalikButerin) March 2, 2020
In sostanza, il fatto che Tron ha comprato Steemit ha mostrato come la centralizzazione degli exchange ha permesso ad un singolo di controllare l’intera rete, anche se per poco tempo.