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Ritorna il Peer to Peer su Bitcoin SV con Handcash e Money Button

Nuovamente d’attualità la frase “Peer to Peer Electronic Cash System” su Bitcoin SV grazie a Handcash e Money Button. Le due aziende in partnership stanno applicando quella che, a detta della comunità di Bitcoin SV, è la vera natura di Bitcoin.

L’annuncio dei due progetti è aperto a tutta la comunità di BSV e ha l’intento non di promuovere il lavoro dei due partner ma di far diventare le loro linee guida un faro per tutto l’ecosistema. 

HandCash e Money Button si inviano tutte le transazioni direttamente, senza intermediari, da oltre un mese. Questa è stato probabilmente un raro esempio di applicazione peer  to peer tra servizi in questo ambiente.

Non è una modifica evidente per gli utenti, ma consente all’app di gestire le notifiche più velocemente e di abbassare alcune tariffe, poiché molte aziende grazie a questo sistema non dovranno più fare affidamento ad un full-node o a terze parti che lo gestiscono per loro.

Il tentativo è quello di cambiare l’approccio all’uso della blockchain di Bitcoin nel tentativo di interpretare favorevolmente il concetto di “peer to peer electronic cash”.

L’attuale workflow è il seguente:

  • Utente > Full node > Minatori > Applicazione

Per Bitcoin (BTC) in aggiunta sono nati sistemi come Lightning network o la Side Chain di Liquid, capaci di far scalare Bitcoin e le sue transazioni su livelli diversi che non seguono questa logica.

L’obiettivo vuole essere un workflow come il seguente:

  • Utente > Applicazione > Minatori
  1. L’utente invia la transazione direttamente all’applicazione
  2. L’applicazione trasmette la transazione direttamente a un minatore
  3. Il minatore mette in coda la transazione per il blocco successivo

Un approccio non condiviso dai sostenitori di Bitcoin (BTC) che ritengono folle il meccanismo generato da questo modello. Secondo loro, il sistema porta ad una centralizzazione del potere dei miners con tutte le cattive influenze che questo potrebbe avere sul network in termini di sicurezza, resilienza e difesa dagli attacchi.

Il software originale Bitcoin aveva due metodi per inviare i pagamenti:

  1. Inviare all’indirizzo;
  2. Inviare all’IP.

Quest’ultimo metodo permetteva ad Alice di consegnare la transazione direttamente a Bob, senza intermediario.

Il problema è che si collegava all’indirizzo IP del destinatario, non crittografato e non autenticato su Internet. 

Ciò significava che era possibile un MITM (attacco man-in-the-middle).

Un attaccante poteva sostituire il tuo indirizzo con il suo indirizzo Bitcoin, diventando la parte ricevente per quella transazione, quindi avrebbe potuto rubare i soldi.

Così gli sviluppatori dell’epoca rimossero IP-to-IP perché l’implementazione era insicura.

Secondo gli sviluppatori di BSV così facendo è stata rimossa la natura peer-to-peer del protocollo paralizzando le app di Bitcoin. 

Grazie a Paymail i due partner protagonisti dell’annuncio, vogliono ristabilire il peer-to-peer e correggere tutte le inefficienze che limitano la crescita del network. 

Paymail consente comunicazioni e autenticazione crittografate end-to-end sicure tramite HTTPS, risolvendo tutti i problemi che riguardavano gli sviluppatori di Bitcoin nelle prime fasi.

BSV peer to peer

Quello descritto è diventato un problema da quando il volume di transazioni che le app di Bitcoin devono gestire è aumentato.

Non tutti hanno la stessa visione di come si dovrebbe risolvere il problema.

Se Satoshi Nakamoto è il misterioso profeta capace di comunicare un modello nuovo di gestire i registri tra le persone, il suo whitepaper è stato spesso accomunato ad una sacra scrittura.

Bitcoin peer to peer

Come tale la sua interpretazione crea disordine e malcontento.

Solo nella prima riga del suo testamento sapienziale Satoshi Nakamoto viene interpretato in maniera differente dai suoi sviluppatori e dalle comunità che aderiscono agli strumenti messi a disposizione dall’ecosistema.

Questa è una delle ragioni per cui si sono generate alternative (fork) come Bitcoin Cash e Bitcoin SV: differenti visioni di un sistema che vorrebbe essere unico e globale.

Se di visioni vogliamo parlare, ecco che la “Satoshi Vision” di Bitcoin SV si palesa nelle tecniche utilizzate dai suoi apostoli nel far progredire gli applicativi che interagiscono con la blockchain di BSV. 

Money Button e Handcash stanno sviluppando due modelli in cui l’utilizzo è semplice e veloce, ma solo il futuro potrà dirci se il loro approccio è sicuro e sostenibile.

Lorenzo Dalvit
Lorenzo Dalvit
Educatore appassionato di Blockchain, esperto di vendite e marketing, social community manager, direttore artistico, musicista, amante dei paradigmi dirompenti e della vita. Le mie competenze riguardano l'interazione e la connessione umana
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