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dForce: un accordo post hack per recuperare i fondi

Nel weekend è stato dato un duro colpo alla finanza decentralizzata (DeFi) ai danni dei protocolli Uniswap e dForce, i quali hanno subito perdite da milioni di dollari per colpa di un hack.

I membri del team di dForce, a partire dal CEO Mindao Yang, hanno confermato l’attacco subito, ma non sono riusciti a bloccare in tempo  i relativi protocolli, Lendf.Me e USDx.

Questo ha portato al prosciugamento dei fondi di ben 25 milioni di dollari, ma è stato anche comunicato che, oltre ad aver contattato le autorità, il team di dForce è riuscito a mettersi in contatto con i criminali e a far restituire parte dei fondi sottratti, anche perché sono stati segnalati e sarebbe impossibile spenderli.

È interessante notare anche come altri utenti si siano messi in contatto con i criminali mandando transazioni contenenti diversi messaggi affinché restituissero i fondi, visto che comunque è stata prosciugata un’intera pool e le crypto degli utenti che avevano messo liquidità in essa.

Oltre ai PAX restituiti, circa 126 mila, ci sono anche 381 mila HUSD, la stablecoin di Huobi, che sono stati riconsegnati al relativo contratto per un totale di oltre mezzo milione di dollari.

Inoltre, è da notare come questo attacco sia avvenuto pochi giorni dopo l’annuncio di un round strategico guidato da Multicoin Capital, a cui ha partecipato Huobi Capital. Chissà se si tratta o meno di una coincidenza.

Non il primo attacco alla DeFi

La finanza decentralizzata (DeFI) è una tecnologia molto recente e in realtà molti si aspettavano dei problemi di sicurezza già da tempo. 

Forse uno dei motivi per cui nel settore non stanno entrando anche altri grossi big player è proprio questo: l’incertezza di una tecnologia ancora acerba.

Tra l’altro di recente era stato attaccato anche bZx, subendo una perdita di diversi milioni di dollari.

Nel frattempo, anche Maker DAO ha riscontrato un bug nei contratti, dovuto al repentino calo del prezzo di ETH.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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