In un post recente su Reddit un utente ha scoperto alcune anomalie nell’hashpower della blockchain di DigiByte (DGB), ipotizzando un attacco del 51% in corso.
Prima di entrare nel dettaglio dobbiamo chiarire alcuni aspetti. Questa blockchain utilizza diversi algoritmi, 5 per la precisione:
- SHA256,
- Scrypt,
- Odocrypt,
- Skein,
- Qubit.
Da alcuni anni è stato introdotto un sistema, chiamato MultiShield, che permette di calibrare la potenza, almeno il 20%, tra i vari algoritmi non appena si verifichi un picco di hashpower.
Prendendo in esame sia i tipi di algoritmi che l’hardware con cui è possibile minare la crypto, vediamo che sia Scrypt che Qubit hanno dei valori di molto superiori alle aspettative, e questo fa dedurre che qualcuno ha un hardware migliore per quel tipo di algoritmi.
Approfondendo nella blockchain si è scoperto che 2 sono gli indirizzi che nell’ultimo periodo hanno minato centinaia di migliaia di DGB monopolizzando di fatto quei due algoritmi. Quegli indirizzi sarebbero riusciti ad avere circa il 40% della potenza della rete.
A questo punto basterebbe prendere in affitto la parte rimanente per rendere possibile un attacco del 51% su questa blockchain.
A questo punto possiamo solo notare come la blockchain da una parte è diventata più sicura aggiungendo più potenza hash, ma dall’altro lato questa è parzialmente centralizzate da chi è riuscito di fatto ad avere il 40% di tutta la sua potenza e senza ricorrere ad una pool.
Uno dei problemi che affligge ogni blockchain è la questione della decentralizzazione del consenso dove, indipendentemente dallo stesso, si possono verificare o accentramenti di potenza di calcolo nelle mani di pochi anche tramite pool, oppure accentramento in una stessa zona. Quello che cambia è solo quanto alla fine una blockchain sia attaccabile ed a quale costo. I costi per un attacco infatti possono variare e di molto, a meno che non si ricorre ad un coordinamento dei vari miner.