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Nestlé abbraccia la blockchain per la supply chain

Secondo un report di Techwire Asia Nestlé sta abbracciando la tecnologia blockchain per la sua complessa supply chain. 

Il gigante globale dei prodotti alimentari infatti utilizza una catena di approvvigionamento globale decisamente complessa, che coinvolge produzione, lavorazione, imballaggio, stoccaggio, logistica e distribuzione. 

Questo allontana molto il consumatore finale dai produttori originali, tanto che i continui passaggi di mano dei prodotti finiscono per aumentare i rischi di contaminazione, deterioramento, adulterazione o contraffazione. 

D’altro lato gli stessi consumatori stanno diventando sempre più esigenti, in particolare in merito alla trasparenza dei processi produttivi e distributivi, creando nuove sfide a produttori e distributori. 

La multinazionale Nestlé è il più grande produttore di alimenti al mondo, tanto che nel 2019 ha venduto oltre 80 miliardi di dollari di prodotti alimentari in 187 paesi, con 403 fabbriche nel mondo. 

Inoltre essendo di fatto una colonna portante della supply chain dei supermercati, è tenuto a mantenere standard decisamente elevati. 

Per questo sta investendo risorse significative nel tracciamento dei prodotti, e la blockchain è una delle tecnologie che sta utilizzando. 

In realtà è da almeno un anno che la società ha deciso di intraprendere questa strada, tanto che è membro fondatore di IBM Food Trust, ovvero la soluzione SaaS che offre agli utenti un accesso immediato ai dati della supply chain dei prodotti alimentari. Ma il suo coinvolgimento in questo settore si sta facendo sempre più intenso. 

Grazie ai registri distribuiti, o alle vere e proprie blockchain, è possibile infatti memorizzare e rendere pubblica la cronologia completa e la posizione corrente dei prodotti alimentari, oltre ad eventuali altre informazioni come certificazioni, dati dei test o relativi alla temperatura, disponibili facilmente in pochi secondi una volta resi pubblici.

Il percorso di Nestlé verso la blockchain

Secondo Benjamin Dubois, che si occupa di gestire la trasformazione digitale della supply chain di Nestlé, la società ha esaminato tutte le altre tecnologie alternative, arrivando a comprendere che non ne esiste un’altra sufficientemente flessibile, con pari livello di affidabilità ed immutabilità. 

Tra l’altro Dubois si concentra proprio anche sulle blockchain decentralizzate, ovvero quelle trustless, che possono garantire al consumatore finale che i dati, una volta registrati, non siano stati modificati da nessuno. In questo modo si costringe chi li registra a prendersi la piena e completa responsabilità della loro veridicità. 

Ad aprile Nestlé ha iniziato ad utilizzare i registri distribuiti di IBM Food Trust per tracciare i prodotti del suo marchio di caffè di lusso Zoégas, rendendo possibile al consumatore finale scansionare un QR code per accedere ad informazioni sulle origini del caffè, dove e da chi è stato coltivato, la data e l’ora del raccolto, i certificati delle spedizioni, il periodo di tostatura, eccetera. 

Secondo Dubois si tratta di una specie di nastro trasportatore di dati incredibilmente complesso che fornisce una visione completa del viaggio percorso dai prodotti alimentari.

Sebbene aggiunga che non si aspetta di poter utilizzare soluzioni di tracciabilità simili per ogni prodotto, si dice però fermamente convinto che la blockchain sia una componente cruciale nel continuare a far evolvere la mission dell’azienda di fornire cibo sano in tutto il mondo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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