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I maggiori exchange bloccati in Egitto

Gli utenti egiziani che usano il provider ISP, TE data (Egyptian Telecommunication Company) stanno registrando nell’ultimo periodo un blocco che non gli permette di raggiungere i principali exchange del mondo crypto come Binance, Coinbase, Bitfinex, Kraken e Bitstamp.

Un ISP (Internet Service Provider) ha infatti la capacità di filtrare le connessioni in uscita degli utenti e bloccare determinati indirizzi, come se fosse una vera e propria blacklist, evitando che gli utenti visitino determinati domini.

In questi casi l’unica soluzione che è possibile adottare è quella di utilizzare un servizio VPN che permetta di cambiare l’IP del Paese e quindi operare in tutta normalità.

Certo è che questo sistema comporta dei rischi e dei costi aggiuntivi per l’utente finale, visto che le informazioni passano dalla VPN che legge il contenuto, cosa molto rischiosa se ci spostiamo in ambito crypto dato che possono essere recuperare sia le credenziali della piattaforma exchange che chiavi pubbliche e private.

Il ban però non sembra non influire invece su altre piattaforme come ad esempio Poloniex, Huobi, Bittrex, Kucoin e Gemini.

Non dimentichiamo che in Egitto c’è una forte censura per tutti gli articoli e i siti definiti contrari al governo e quindi sembra che anche questo ban provenga dal governo.

Infatti, la compagnia telefonica è proprio di proprietà del governo e quindi è possibile che sia stata influenzata proprio da questa appartenenza.

Egitto: a quale scopo bloccare gli exchange?

Sicuramente la libertà di espressione può essere limitata con estrema facilità in Egitto, così come il controllo economico per esercitare una forte pressione sulla popolazione, cosa che invece sarebbe praticamente impossibile se tutti i cittadini utilizzassero solo le crypto come forma di scambio.

In passato la compagnia telefonica reindirizzava il traffico Internet verso portali di dubbia affidabilità che sfruttavano script per minare crypto all’insaputa dei visitatori, chiaro segno di come stesse sfruttando i propri utenti per ottenere un vantaggio, in questo caso recuperando crypto.

Infine è da notare come nel Paese sono bandite qualsiasi attività legate al mondo crypto e blockchain.

Tutte le aziende del Paese devono munirsi di una licenza per poter operare, licenza emessa dalla Banca centrale dell’Egitto.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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