Inizia a mostrare debolezza la struttura rialzista che negli ultimi giorni manteneva le quotazioni delle principali crypto come Bitcoin ed Ethereum prossime ai massimi.
Criptovalute, prevalgono i segni rossi
Nelle ultime ore c’è stato invece un incremento della debolezza. Ieri si è registrata una chiusura giornaliera per Bitcoin con -4,5%, la peggiore di dicembre, a 18.300 dollari. Oggi si estende ulteriormente il ribasso con una debolezza che riporta i valori ai minimi del 28 novembre, annullando quello che è stata l’euforia dei primi giorni di dicembre che ha visto Bitcoin registrare il massimo storico di sempre a 19.960 dollari.
È una debolezza che come consuetudine Bitcoin riflette anche nel resto del settore, dove prevale una netta prevalenza di segni rossi con oltre l’85% in territorio negativo.
Tra le big solamente due tra le prime 20 sono in territorio positivo, Polkadot (DOT) +1% e Stellar (XLM) +1,8% su base giornaliera.
Sono tra le poche in controtendenza nella giornata di oggi. La migliore rimane Theta con un rialzo più frenato rispetto a ieri, +6%. Compound anche è in rialzo, +0,5%.
I ribassi medi oscillano tra il -3/-4% e in alcuni casi si estendono anche oltre il -5%. Tra le big Litecoin (LTC) e Ripple (XRP) perdono il 5%.
Ripple, lo snapshot di Flare Network non serve al prezzo di XRP
Ripple si avvia allo snapshot di Flare Network che avverrà il 12 dicembre. In molti si stanno affrettando per bloccare i loro token XRP prima di tale data così da poter partecipare all’airdrop di Spark Token (FLR) che avverrà tra marzo e maggio 2021 per ottenere token gratuiti per i possessori di XRP.
Al contrario di quanto ci si aspettava, ciò sta portando ad un affondo di XRP che va a testare i 50 centesimi di dollaro dopo essersi spinta oltre i 75 centesimi dopo il rialzo che il 24 novembre ha portato al picco di 77 centesimi che XRP non registrava da maggio 2018.
La tendenza inizia a scricchiolare e dare segni di debolezza sul breve periodo, ma in ottica di medio periodo i rialzi delle scorse settimane danno solidità e consentono un ampio margine di movimento al ribasso, come sta avvenendo in queste ultime 72 ore dove prevale il segno rosso.
I volumi aumentano e confermano la tendenza ribassista. Un particolare nervosismo per l’operatività di breve periodo. In queste ultime 24 ore c’è un incremento di oltre il 30%. I volumi totali sono oltre i 200 miliardi. Per Bitcoin la giornata di ieri ha registrato scambi per oltre 3,7 miliardi, livello più alto dal 2 dicembre. Ethereum invece registra una giornata con scambi per oltre 1,6 miliardi.
La DeFi nella giornata di ieri ha registrato il picco storico assoluto per il TVL a 14,93 miliardi. Oggi incide la debolezza da parte delle quotazioni che scendono di 700 milioni di dollari.
Maker continua ad essere leader con oltre 2,6 miliardi di dollari. Nonostante la debolezza delle quotazioni si mantiene decisamente alto il valore dei Bitcoin tokenizzati sul protocollo di WBTC che consolida la sua posizione con 2,16 miliardi. Terza Compound con 1,6 miliardi.
La debolezza di Bitcoin (BTC)
Bitcoin con l’allungo ribassista di queste ultime ore vede i prezzi andare a testare la trendline rialzista che parte dai minimi del 18 ottobre. È il primo segnale tecnico di debolezza, in un’ottica di breve periodo. Andrebbe a preoccupare in un’ottica di medio periodo solo con estensioni al ribasso sotto i 17.500 dollari.
Il movimento attuale è sostenuto dalle posizioni delle strutture degli operatori in opzioni dove già nei giorni scorsi sono iniziate a prevalere le coperture al rialzo con un netto incremento delle opzioni Call, indicazione che sostiene il momento di debolezza su base operativa.
Ethereum (ETH)
Ethereum scende con oltretutto una discesa più profonda ieri, -6%. Anche se per Ethereum quello di oggi non è il peggior ribasso perché dalla fine di novembre ha già accusato altri 3 movimenti superiori al -6% che non vanno ad incidere sul trend impostato al rialzo. Comunque per Ethereum un ritorno in queste ultime ore dei prezzi sotto i 550 dollari lo vede in un’area tecnica e psicologica da tenere in considerazione in un’ottica di breve periodo.
È necessario non estendere il ribasso di breve sotto i 20 dollari proprio per non rischiare di andare ad allungare sotto il supporto cruciale dei 480 dollari, ex area di resistenza violata a metà novembre. Ora è diventata area di supporto e pertanto è da monitorare con attenzione in caso di ulteriori affondi nelle prossime ore o giorni.
I prezzi hanno ampio margine di movimento. Una tenuta sopra i 500 dollari anche nei prossimi giorni è da contestualizzare come un movimento di consolidamento prima di innescare il prossimo attacco rialzista.
Per Ethereum come per Bitcoin rimangono le protezioni con coperture al rialzo e una netta prevalenza di opzioni Call aperte.
Sia per ETH che per BTC c’è la conferma di essere prossimi alla chiusura del ciclo trimestrale iniziato nella prima metà di ottobre nei prossimi giorni, entro la metà di dicembre.