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Nei mesi scorsi il settore degli NFT, l’acronimo di token non fungibile cioè la tecnologia che permette di rendere unico un codice digitale, ha trovato l’apice della notorietà quando l’opera dell’artista Beeple è stata aggiudicata per quasi 70 miliardi di dollari dalla casa d’asta Christie’s. La terza opera più costosa venduta all’asta da un artista vivente.
Nelle settimane successive anche altre rinomate e storiche case d’asta come Sotheby’s e Phillips hanno accompagnato alle loro tradizionali aste quelle delle opere digitali iniziando a dare i primi segnali tra il mondo fisico e quello digitale.
E oggi questo spazio inizia ad essere riempito. Anche questa volta è Christie’s a farsi promotrice di questa rivoluzione facendo rivivere l’emozione di Leonardo Da Vinci, dove il disegno “Head of a Bear” rinasce nel metaverso con il genio degli Hackatao riuscendo a fondere il reale con il digitale, il passato che ispira il futuro, con la loro opera “Hack of a Bear”.
Una testa di orso eseguita da Leonardo a punta d’argento su carta rosa pallido di soli 7×7 cm e offerta in catalogo con una stima fino a 12 milioni ora prende vita con un’opera dinamica attraverso la tecnologia della realtà aumentata.
Il lavoro commissionato da Christie’s accompagnerà l’esposizione del disegno nelle sale King Street dal 3 al 7 luglio e sarà battuta all’asta il giorno dopo 8 luglio.
Diverse opere NFT verranno create da questo lavoro di Hackatao, una delle quali sarà donata al Museum of Crypto Art (M○C△) e le altre saranno disponibili su SuperRare.com, una delle prime e importanti piattaforme di cryptoart.
“Si può solo supporre che se Leonardo […] vivesse e lavorasse ora, sarebbe assolutamente affascinato dall’ascesa degli NFT e vorrebbe probabilmente anche coniare il suo”, dichiara Noah Davis, Specialist, Post War and Contemporary Art, Christie’s New York.
“Questa collaborazione segna un momento importante per gli artisti cripto-nativi come Hackatao, ora che la loro pratica sta esplodendo ai massimi livelli sul mercato dell’arte internazionale”.
Il duo italiano dei cryptoartisti Hackatao, ha ancora una volta qualcosa da insegnarci.
La nuova prospettiva nasce da un progetto che guarda al futuro passando attraverso il ponte che collega tutte le epoche storiche dell’umanità: quello dell’arte classica universale. E legare un disegno di Leonardo ad un codice unico crittografato è forse l’espressione attuale più innovativa ed audace che si possa immaginare. Sembra quasi che l’unicità e la rarità anche di un solo piccolo disegno rappresentante una testa d’orso, prodotto dal Maestro, non sia più per un attimo a dettare le regole, ma l’infinito contenitore del mondo blockchain. Tokenizzare il genio, questo è stato l’obiettivo altamente raggiunto dagli Hackatao.
E nel momento esatto in cui, l’8 di luglio, Christie’s batterà all’asta l’opera originale di Da Vinci, il duo italiano di cryptoartisti avrà già fatto il giro del pianeta con la selezione dell’opera digitale. Non potevamo non intervistarli.
Da Hackatao Tex alla Bear’s Head di Leonardo, come sta cambiando la percezione della cryptoart?
Agli inizi del 2018 quando abbiamo tokenizzato la nostra prima opera con Superrare, la cryptoart era per lo più ignorata dall’establishment dell’arte (galleristi, collezionisti e artisti compresi), considerata un giochino tecnologicamente troppo complicato per avere un futuro. Ma chi ci ha creduto e ha visto i semi di un cambio di paradigma e ha lavorato con costanza per costruire questo metaverse e stato ampiamente ricompensato. Oggi l’attenzione sugli NFT e la cryptoart è davvero impressionante se paragonata solo a tre anni fa, ma c’è ancora molto da lavorare sia tecnologicamente che dal punto di vista della sostenibilità. Hack of a Bear per noi rappresenta una possibilità di spingerci ancora oltre, creando un continuum con l’arte di Leonardo e il nuovo Rinascimento 2.0 che stiamo vivendo e attivamente costruendo.
Avvicinare le nuove generazioni alla potenza dell’arte passando anche attraverso l’aspetto ludico del messaggio.
Sì, fare arte prima di tutto è divertente, appagante e risolve psicologicamente molto di noi stessi. Attraverso gli NFT e la cryptoart le nuove generazioni possono esprimersi con i loro linguaggi nativi digitali e accedere nell’immediato ad un mercato internazionale senza barriere e confini, ma soprattutto decentralizzato. Non è più necessario abitare in un gran una grande città come NYC o frequentare un certo entourage per emergere, anche se riteniamo sia importante frequentare la community NFT per farsi conoscere. E proprio chi si affaccia nel cryptoverse con l’intento di costruire qualcosa di valore e non per fini puramente speculativi avrà le sue ludiche soddisfazioni.
Essere contro la falsa etica morale contemporanea è il nuovo rinnovamento artistico. Il mondo è della Blockchain?
Non sappiamo se il mondo sarà della blockchain, ma di certo chi vive e lavora in questa nuova dimensione fa fatica a ritornare alle logiche del vecchio. Una volta capita la potenza creativa applicativa della blockchain e i valori fondanti delle criptovalute tutto il resto sembra complicato e obsoleto. Per questo chi fa parte di questo movimento ha fatto anche una scelta di libertà.