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Giornalista del New York Times hackerato due volte con Pegasus

Il giornalista del New York Times Ben Hubbard è stato hackerato per ben due volte con lo spyware Pegasus della società NSO Group.

Lo riferisce un report di CitizenLab secondo cui gli hackeraggi sarebbero avvenuti tra il 2018 ed il 2021 quando il giornalista stava scrivendo un libro sull’Arabia Saudita e sul principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Pagasus e il caso del giornalista del New Yotk Times hackerato

In particolare gli attacchi si sarebbero verificati dopo la pubblicazione sul New York Times di un articolo di Hubbard in cui rivelava un tentativo di attacco al suo iPhone da parte di un cliente di NSO Group collegato all’Arabia Saudita.

CitizenLab rivela che sicuramente gli attacchi ad Hubbard sono stati condotti grazie allo spyware Pegasus di NSO Group, ma affermano anche di non essere in grado al momento di attribuire in modo definitivo questi attacchi ad uno specifico cliente dell’NSO Group collegato all’Arabia Saudita. Tuttavia ritengono sia lo stesso hacker responsabile anche di un altro attacco, rivolto contro un attivista saudita.

Il problema è che NSO Group utilizza exploit di iPhone zero-click fin dal 2017, e nel 2019 WhatsApp ha annunciato che il gruppo stava sfruttando la funzionalità di videochiamata dell’app per condurre attacchi anche su Android.

Si tratta di attacchi complessi e sofisticati, che hanno consentito a NSO Group di utilizzare lo spyware Pegasus per attaccare ripetutamente il giornalista con una sorta di “hacking mirato”. Inoltre essendo l’attacco del 2020 successivo all’articolo pubblicato da Hubbard suggerisce che proprio a causa della pubblicazione di quel pezzo il giornalista sia stato letteralmente preso di mira dal gruppo di hacker. 

La cosa assurda è che pubblicamente NSO Group dichiara di essere preoccupata per il rispetto dei diritti umani, ma secondo CitizenLab la società non sta adottando misure efficaci per impedire utilizzi così mirati del suo spyware in piena violazione dei diritti e della privacy delle vittime.

Ben Hubbard
Ben Hubbard

Giornalisti sotto attacco

Infatti questo hack si aggiungerebbe ad una lunga lista di casi documentati di altri giornalisti che sono stati presi di mira o hackerati utilizzando lo stesso spyware Pegasus. Si tratterebbe di 36 giornalisti, produttori, conduttori e dirigenti di Al Jazeera, più un giornalista di Al Araby TV, i cui telefoni sarebbero siano stati hackerati con l’utilizzo di questo spyware.

Il Security Lab di Amnesty International ha aggiunto a questa lista il giornalista freelance Sevinc Vaqifqizi di Meydan TV, ma anche Siddharth Varadarajan e MK Venu, co-fondatori di India’s the Wire.

CitizenLab scrive:

“L’abuso estensivo e di routine dello spyware Pegasus per hackerare i giornalisti è una minaccia diretta alla libertà di stampa in tutto il mondo e contribuisce a creare un clima sempre più difficile per il giornalismo investigativo”. 

Aggiunge che fino a quando non verranno prese misure per tenere a freno il mercato degli spyware, i governi repressivi continueranno a sfruttarli per cercare di ostacolare il giornalismo indipendente che indaga su di loro.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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