Un recente sondaggio di Capterra ha rivelato che in Italia c’è preoccupazione per il fatto che le criptovalute possano essere utilizzate per attività illegali.
Il sondaggio sulle criptovalute in Italia
Il sondaggio è stato condotto su un campione di 1.000 italiani maggiorenni che conoscono o hanno familiarità con le criptovalute, ed il risultato è che il 54% di dichiara abbastanza o molto preoccupato per questo rischio.

Ma nonostante ciò il 30% afferma di ritenere le criptovaluta la propria valuta ideale standard nei prossimi 5 anni.

Anzi, per la stessa domanda posta in altri paesi i risultati sono stati diametralmente opposti: in Gran Bretagna (40%), Francia (39%) e Germania (39%) questo quesito ha visto trionfare la vecchia valuta fiat.
Capterra ha inoltre rilevato anche un trend positivo grazie al quale il 62% degli italiani intervistati ha espresso l’intenzione di utilizzare le criptovalute in futuro.
I risultati di questo sondaggio sembrano perciò contrastanti, con una forte propensione a considerare le criptovalute strumenti di uso quotidiano a fronte però di preoccupazioni in merito ad un loro eventuale utilizzo criminale.
Ottimismo e preoccupazione
Inoltre l’ottimismo verso le monete deregolamentate sembrerebbe in calo, visto che più della metà degli italiani intervistati sostiene che invece il mercato crypto dovrebbe essere regolamentato. Solo il 24% vorrebbe opporsi ad una tale misura.
Tra le principali motivazioni che fanno crescere le preoccupazioni c’è quella legata alla volatilità del loro valore: il 37% degli intervistati si dichiara scettico sulle criptovalute proprio a causa delle forti oscillazioni di prezzo. Inoltre il 49% ritiene che non vi sia abbastanza informazione a riguardo.
La cosa curiosa però è che le preoccupazioni nei confronti delle CBDC sono ancora maggiori, con il 62% degli italiani che si dice preoccupato dal possibile utilizzo delle valute digitali delle banche centrali.