Venerdì la banca italiana Unicredit ha pubblicato un tweet sul suo profilo ufficiale in cui afferma di vietare ai propri correntisti relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio. In pratica vieta loro di fare trading di Bitcoin e criptovalute.
Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.
— UniCredit Italia (@UniCredit_IT) January 7, 2022
Unicredit e il tweet su Bitcoin e criptovalute
In realtà era già da tempo che si sapeva che la banca non tollerava bonifici da e verso gli exchange crypto, ma il tweet di ieri ha scatenato una vera e propria protesta della community crypto italiana.
Il tweet di Unicredit è stato pubblicato come commento ad un paio di altri tweet che hanno sollevato la questione in risposta ad un sondaggio pubblicato da The Crypto Gateway.
Il sondaggio non aveva nulla a che fare con le banche o con Unicredit, ma la banca è stata tirata in ballo in modo diretto da un commentatore che ha postato lo screenshot di una conversazione avuta in chat con il servizio di assistenza di Unicredit in cui veniva minacciata la chiusura del conto corrente ad un utente che lo stava utilizzando per effettuare transazioni con exchange crypto.
Chiamata in ballo, la banca ha risposto citando le sue attuali policy a riguardo.

La reazione della community
La community di The Crypto Gateway su Twitter è formata da quasi 50.000 persone, quindi la reazione è stata massiccia.
Tra i commenti al tweet incriminato risulta esserci anche quello di Hype, la app ufficiale del Gruppo Banca Sella che da tempo ormai offre la compravendita di Bitcoin grazie ad una partnership con un importante exchange italiano.
Ciao @Triskellx,
grazie mille per il feedback positivo ❤️Team HYPE
— HYPE (@Hype_tw) January 9, 2022
Oltre alle centinaia di commenti, si sono pronunciati a tal proposito anche alcuni esperti italiani di criptovalute.
Tra questi spicca la risposta di Stefano Capaccioli, uno dei massimi esperti italiani in tema di normative applicate alle criptovalute.
Sulla questione @UniCredit_IT nulla da aggiungere rispetto a quanto scritto dal sempre ottimo @s_capaccioli.
È semplice abuso di potere, illegittimo e discriminatorio.
Se avete il conto lì e scegliete di tenercelo sarete complici.
Da oggi in poi.
People have the power. pic.twitter.com/ga77tadCLj— Bitcoin Italia Podcast (@bip_show) January 9, 2022
Capaccioli afferma di non aver trovato nelle policy ufficiali della banca alcun riferimento al divieto di integrazione dei conti con exchange crypto, ed evidenzia come in genere le banche non vietano ai propri correntisti l’utilizzo del loro denaro per attività legittime, quali gli exchange crypto.
A questo punto ipotizza o che il tweet sia stato un errore del social media manager della banca, oppure che la banca effettui politiche discriminatorie che vietano relazioni con attività lecite senza alcun apparente motivazione plausibile.
Tuttavia alcuni commentatori hanno poi fatto notare che vi sono anche altre banche che sembrano comportarsi allo stesso modo, quindi il problema potrebbe essere molto più esteso da come potrebbe apparire da questa discussione sul comportamento di Unicredit.
Va infine ricordato che Unicredit è il maggior gruppo bancario italiano.