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La Fed alza i tassi dello 0,25%

La Fed nella conferenza stampa congiunta con il FOMC (Federal Open Market Committee) di mercoledì scorso disattende quanto dichiarato a dicembre relativamente all’aumento dei tassi. 

La Fed alza i tassi per combattere l’inflazione

Per combattere l’inflazione la Banca Centrale Americana aveva optato per una politica di aumento dei tassi in tre tempi con aumenti di un quarto di punto percentuale alla volta, tuttavia, non è andata così.

Goldman Sachs, che aveva previsto tutto, si è vista confermare la propria previsione. La Fed nella persona del segretario Powell ha annunciato un aumento dello 0,25% al quale seguiranno altri 6 aumenti di tassi per la stessa misura nelle restanti riunioni da qui alla fine dell’anno.

Jerome Powell ha anche parlato degli anni a venire e ha indicato altri quattro aumenti per il 2023 e un 2024 in fase di studio.

Per quanto riguarda il 2024 non prevedono provvedimento di compensazione all’inflazione in questo senso ma qualora fosse necessario si riservano di intervenire.

Secondo le previsioni, il terribile male di cui soffre l’economia americana (ma che attanaglia anche le altre economie del mondo) nel 2024 dovrebbe rientrare nella soglia di guardia del 2%.

Fed tassi
La Fed alza i tassi di interesse per combattere l’inflazione

Il contesto complica le cose

Fin qui tutto rientra nelle normali misure da prendere a seguito dell’ondata inflattiva dovuta alla contrazione economica mondiale e alla pandemia ma i problemi non sono finiti.

All’inflazione si unisce ora la crisi in Ucraina che complica le cose al punto da preoccupare le banche centrali e di certo la Fed non fa eccezione.

La Banca Centrale Americana ritiene che tutto vada monitorato attentamente e che le risposte alle direzioni che può prendere questa crisi dovranno essere repentine e pragmatiche.

Gli sviluppi sono imprevedibili e si sa l’incertezza non è la miglior compagna degli investitori.

Nonostante la pessima situazione i principali indici americani sembrano reggere e restano in verde così come il mondo crypto che è sempre più accettato ed utilizzato a livello globale anche per il suo ruolo superpartes (non manovrabile) in periodi di crisi.

Un vantaggio per le criptovalute

Il team di trading di Bitfinex ritiene che il contesto di crisi ha dato un incentivo alle criptovalute che crescono così come cresce il mercato azionario.

La lettura dell’exchange delle Isole Vergini Britanniche, prima dell’aumento del tasso di un quarto di punto della Fed, era stata:

“La maggiore fiducia negli asset rischiosi ha dato una spinta al Bitcoin, il mercato delle criptovalute si muove al rialzo in linea con le azioni globali. Resta da vedere se questi modesti guadagni indichino un inverno cripto sfuggente. Nel frattempo, tutti gli occhi sono puntati sulla Federal Reserve statunitense mentre i trader si preparano per un previsto aumento dei tassi di interesse. Mentre Bitcoin continua a negoziare in linea con altri asset di rischio a questo proposito, è importante notare che i commenti sulla politica delle banche centrali sono incorporati nel blocco della genesi del Bitcoin, mantenendo la promessa della formazione di un sistema finanziario alternativo, in cui l’offerta di moneta non può essere manomessa”.

Mai previsione fu più profetica.

 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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