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Coinbase, timori per la regolamentazione crypto in UE

Coinbase fa appello ai suoi utenti dell’UE affinché intervengano contro una nuova regolamentazione crypto su cui sta lavorando il Parlamento Europeo. 

Le modifiche alla regolamentazione crypto in UE, cosa cambia per Coinbase

Nella mail ricevuta dagli utenti, Coinbase informa che le ultime modifiche alla regolamentazione crypto in Europa potrebbero cambiare il rapporto dell’exchange con i suoi clienti. 

Nello specifico, la regolamentazione AML sul trasferimento di fondi per prevenire il riciclaggio è particolarmente penalizzante per le criptovalute piuttosto che per le monete fiat.

Il problema segnalato da Coinbase riguarda tutte le transazioni superiori a 1000 euro. In pratica, qualora la modifica fosse approvata, Coinbase dovrebbe segnalare ogni transazione superiore a 1000 euro presso le autorità finanziarie, in particolare se i trasferimenti riguardano wallet esterni a Coinbase. Ciò andrà fatto anche in presenza di attività non sospette. Quindi sempre. Non solo, ma Coinbase, dovendo trasferire informazioni anche sui portafogli self-hosted, si troverebbe costretta a rifiutare la transazione. 

Regolamentazione crypto europea
Coinbase chiede aiuto ai suoi utenti europei contro la nuova regolamentazione crypto

Scrive Coinbase:

“Non ci sono precedenti per questo tipo di regime di sorveglianza. Se l’UE richiedesse alla tua banca di riportare tutte le transazioni dei suoi clienti ogni volta che sono coinvolti in una transazione superiore a 1.000 euro, o di riportare le informazioni private dei non clienti ogni volta che un cliente interagisce con loro, le banche si opporrebbero. Questo è quello che stiamo facendo ora.”

L’appello ai parlamentari europei

Per questo Coinbase chiede ai propri utenti di fare appello ai parlamentari europei tramite un apposito modulo.

La Commissione ECON si pronuncerà sul regolamento il prossimo 31 marzo. A differenza di quanto accaduto con il ban alla PoW previsto dal MiCA, sembra che stavolta gli stessi europarlamentari non siano inclini ad introdurre modifiche migliorative nel settore crypto.

L’impianto così concepito creerebbe una profonda distinzione tra banche ed exchange, con questi ultimi costretti a dover autorizzare transazioni solo qualora l’identità non solo dell’utente ma anche del wallet sia chiara. 

Ne deriverebbe un blocco delle attività di Coinbase, ma anche per gli altri exchange. 

Scrive Paul Grewal, Chief Legal officer di Coinbase:

“Cattivi fatti fanno una cattiva legge. Lo vediamo nelle giurisdizioni di tutto il mondo, specialmente quando si tratta di beni digitali. Purtroppo, stiamo per vederlo di nuovo – questa volta nell’Unione europea – sotto forma di una revisione del regolamento sul trasferimento di fondi. Se adottata, questa revisione scatenerebbe un intero regime di sorveglianza sugli exchange come Coinbase, soffocherebbe l’innovazione e minerebbe i portafogli self-hosted che gli individui usano per proteggere in modo sicuro i loro beni digitali. Il voto avrà luogo probabilmente questa settimana, quindi il tempo sta per scadere”.

Non resta che sperare che la risposta degli utenti di Coinbase convinca i membri della commissione dell’errore che costituirebbe la nuova legge. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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