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Nasdaq, Meta perde il 40% in borsa

L’azienda Meta Platform quotata sull’indice Nasdaq 100, perde il 40% del suo valore di mercato.

Meta perde il 40% del valore e Nasdaq ne risente 

Meta, il colosso americano dei social network dall’inizio dell’anno ha perso il 40% del suo valore facendo un clamoroso tonfo. 

Il social network per eccellenza, quello che nell’immaginario collettivo ci ha ravvicinati, messi contro, fatti evolvere e fatto sentire parte di qualcosa inizia ad avere alcuni segni del tempo e questo nonostante gli enormi investimenti fatti per la propria progressione e rinnovamento non paiono essere sufficienti. 

Il titolo che fa parte del Nasdaq 100, indice che racchiude i 100 titoli tech principali per valore e volumi, ha perso da inizio anno dapprima il 25% in poco tempo ed ora un ulteriore 15% che lo porta così a una perdita record. 

Non tutto il male però vien per nuocere. 

Il titolo che ad oggi si attesta a $229,86 e che ha una capitalizzazione di $630 miliardi è ad un livello così basso che potrebbe interessare la quasi totalità degli investitori. 

Ad oggi, Meta Platform sembra proprio essere la famosa gallina dalle uova d’oro che sta per regalare gioie a tutti grazie ad alcuni parametri che non lasciano dubbi sul futuro. 

Il fatturato in crescita ed investimenti tra i più grandi in termini di capitali dell’intera Wall Street fanno pensare ad aspettative rosee di crescita del valore dell’azione. 

La perdita tuttavia è dovuta al combinato disposto di crisi geopolitica in Russia e criticità del colosso rispetto a un rinnovamento del servizio che tarda un po’ e da un calo dei giovani nell’utilizzo del social a scapito di altri come TikTok e Instagram con conseguente calo dell’appeal del marketing. 

Le ragioni del disastro 

Come già riportato in un mio articolo di febbraio in cui spiegavo come 

Si ricordi come l’ormai ex Facebook avesse perso in una sola notte un quarto del proprio valore, circa $200 miliardi. Un crollo dai molti volti che ha causato un brusco risveglio, con il 25% del valore delle sue azioni perso in una sola notte. Un crollo anomalo e che rischiava di diventare il più grande della storia del mercato, visti i 200 miliardi andati in fumo.

Tuttavia il fondo non era ancora stato toccato e ancora oggi siamo arrivati al 40% in meno rispetto all’anno scorso con un fatturato che tuttavia aumenta del 10% apparentemente inspiegabilmente. 

Le ragioni di questo ulteriore crollo sono molteplici: innanzitutto la piattaforma (ma anche Instagram a dire il vero) è stata crashata dalla Russia. 

In territorio russo, Facebook, Instagram e altri mezzi di informazione sono stati bannati dalla rete e inibiti alla fruizione da parte della popolazione poiché diffondevano notizie poco piacevoli secondo il regime che non ha fatto attendere la sua contromossa. 

Questa però non è la sola causa. 

Negli anni Facebook ha subito delle cause derivanti al proprio utilizzo di software per il riconoscimento facciale che servivano all’identificazione delle persone.

A detta di Meta la funzione doveva servire per unire le persone ed aiutarle ad interagire. Insomma un intento positivo ma che non andava spesso a braccetto con le regolamentazioni (non omogenee ma esistenti in tutto il mondo) sulla privacy. 

Queste cause hanno prodotto danni miliardari a Facebook che si è visto costretto a pagare ingenti capitali di risarcimento. 

Oltre a questo annoso problema Facebook soffre una piattaforma ormai datata superata per velocità di fruizione da altre piattaforme come TikTok. 

Questa lentezza e perdita di appeal ha portato molti giovani ad utilizzare altre piattaforme al discapito del marketing che di conseguenza è calato.

Il futuro 

Meta non sta restando con le mani in mano. 

Chi compra stock di Zuckerberg in realtà anche se fa un azzardo a come stanno le cose oggi potrebbe ringraziare molto presto di averlo fatto.

Il motivo non risiede tanto nell’aumento del fatturato o nella capitalizzazione quanto negli investimenti fatti dall’azienda in direzione metaverso. 

Meta Platfrom metaverse
Meta Platform investe nella trasformazione sociale all’interno del metaverso

Proprio questo “nuovo mondo” dei social è stato il motivo propulsore allo svecchiamento del brand e della piattaforma in generale. 

Facebook infatti sembra essere in pole position per quanto riguarda un metaverso maturo da offrire ai consumatori fatto di realtà virtuale, marketing, socializzazione, entertainment, gaming e realtà aumentata. 

Insomma tutte cose ad oggi solo sognate o poco diffuse che tuttavia stanno crescendo e che saranno il futuro è la morte dei social per come li conosciamo oggi. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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