HomeCriptovaluteBitcoinIl CEO di Microstrategy sembra smentire il suo CFO

Il CEO di Microstrategy sembra smentire il suo CFO

Lunedì si era diffuso il panico in borsa sul titolo MicroStrategy a causa delle dichiarazioni del CFO Phong Le, secondo cui se il prezzo di Bitcoin dovesse scendere a 21.000$ potrebbe scattare una margin call. 

CFO di Microstrategy mette in difficoltà la società e il CEO risponde

Ieri il CEO Michael Saylor ha pubblicato un tweet con cui smentisce categoricamente questa ipotesi. 

Il tweet rivela che la società ha un debito a lungo termine da 205 milioni di dollari che richiede garanzie per 410 milioni. 

Possedendo in totale 115.109 BTC da poter usare come garanzia, sostiene che la margin call potrebbe scattare solamente se il prezzo di Bitcoin scendesse a 3.562$. 

A tal proposito tuttavia occorre fare un paio di precisazioni. 

La prima, è che lo stesso Phong Le aveva già chiaramente detto che prima di far scattare la margin call a 21.000$ avrebbero potuto utilizzare altri Bitcoin come collaterale del prestito, allontanando così il pericolo. 

La seconda, è che 205 milioni di dollari non sono il debito totale della società, ma solo quello derivante dal prestito a lungo termine garantito in BTC che hanno ottenuto tempo fa. È solo su questo specifico prestito che potrebbe scattare la margin call. 

Facendo i calcoli emerge che per garantire 410 milioni di dollari in Bitcoin qualora il suo prezzo scendesse a 21.000$ occorrerebbero circa 19.523 BTC, ovvero poco meno del 17% di tutti i BTC posseduti dall’azienda. Quindi non dovrebbero esserci problemi a garantire quel prestito anche in caso di sostanziale calo del prezzo di Bitcoin. 

Inoltre, il prezzo minimo toccato in questo 2022 è ancora decisamente superiore ai 21.000$, ovvero un bottom che non è mai più stato toccato fin da metà dicembre 2020. 

bitcoin collaterale microstrategy
Il CEO di Microstrategy dice di non preoccuparsi, anche se il prezzo di BTC dovesse continuare a scendere

Il movimento del titolo in borsa

Ieri in borsa le azioni MicroStrategy sono rimbalzate del 3% dopo il crollo del 25% di lunedì, tornando ad un livello che non vedevano da novembre 2020, quando il prezzo di BTC era ancora ampiamente inferiore ai 20.000$. 

Complessivamente a partire da fine marzo hanno perso il 56%, ovvero molto più di quanto abbia perso BTC nel medesimo periodo. 

Infatti, ora che la società è esposta al prezzo di Bitcoin non solo con fondi propri, ma anche con denaro preso a prestito, i rischi sono decisamente aumentati. 

In un frangente in cui sui mercati azionari sembra stiano prevalendo timori irrazionali, non è strano che si possa difficilmente diffondere panico anche quando questo sembra totalmente ingiustificato. 

D’altronde MicroStrategy è una società abituata ad assumersi rischi, tanto che ad esempio in passato il prezzo delle sue azioni è letteralmente crollato dal massimo storico di 3.000$, a marzo del 2000, fino ad un picco minimo di soli 4,2$ a luglio del 2012. Solo a novembre del 2020, ovvero otto anni dopo, tornò a superare la soglia dei 250$, per poi schizzare a 1.315$ a febbraio 2021. 

Ora il prezzo è tornato sotto quota 250$, ovvero un livello davvero molto basso rispetto a quello medio dell’ultimo anno e mezzo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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