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La Banca Centrale dell’Etiopia ritiene che le transazioni Bitcoin sono illegali

La Banca Centrale dell’Etiopia ha rilasciato una dichiarazione pubblica avvertendo i propri cittadini che le transazioni in Bitcoin sono illegali nel Paese.

L’Etiopia si schiera contro gli scambi in Bitcoin

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Secondo la Banca Centrale etiope scambiare Bitcoin nel Paese è illegale

La Banca Centrale etiope nei giorni scorsi ha ribadito in una dichiarazione pubblica che le transazioni in Bitcoin sono illegali, avvertendo anche delle pene severe per i trasgressori.  

L’NBE in una nota ha affermato che:

“La valuta nazionale dell’Etiopia è la Birr etiope, con qualsiasi transazione finanziaria in Etiopia da pagare in Birr, secondo la legge”.

L’annuncio è stato ripreso da tutti i media locali, mentre l’autorità centrale ha specificato che l’uso del Bitcoin era considerato illegale nelle transazioni commerciali. L’autorità monetaria ha anche ribadito che coloro che utilizzano criptovalute lo stanno facendo solo per:

“Transazioni finanziarie informali e schemi di riciclaggio di denaro”.

Le reazioni della comunità crypto non si sono fatte attendere e sui social sono cominciati i commenti su un’affermazione che suona altamente punitiva verso le valute digitali.

https://twitter.com/Yikim001/status/1533792665044754432?s=20&t=RSyErugIAR3mrl5heQzOMw

Nello stesso comunicato la Banca Centrale riconosce comunque la crescita dell’uso di BTC nel Paese dell’Africa orientale, ma ribadisce di non aver mai concesso il permesso ai cittadini di utilizzare la valuta per transazioni e pagamenti, avvertendo delle conseguenze negative per coloro che lo fanno. 

La diffusione delle criptovalute all’interno del territorio africano

L’adozione delle criptovalute si è molto diffusa nel Paese come in tutta l’Africa, dove le transazioni in Bitcoin lo scorso anno avrebbero raggiunto la cifra di circa 106 miliardi di dollari, in crescita del 1200% rispetto all’anno prima.

In Etiopia il tasso di inflazione è al 36% ed è ormai chiaro che il Bitcoin venga utilizzato maggiormente in Paesi con tassi di inflazione alle stelle, come appunto quasi tutti i Paesi africani.

Nell’aprile 2021, il governo etiope ha aperto la strada a un’iniziativa con Input-Output Global, la società responsabile dello sviluppo della blockchain di Cardano, per creare ID digitali e decentralizzati per studenti e insegnanti.

L’obiettivo di questo progetto sarebbe quello di implementare un sistema di pagamenti e transazioni digitali da espandere in tutto il continente africano. 

Ora questa dichiarazione della Banca Centrale etiope pone lo Stato, la cui ricchezza di materie prime lo renderebbe un posto ideale anche per l’attività di mining di Bitcoin, tra i 42 Paesi al mondo che hanno dichiarato l’uso delle criptovalute illegali. Mentre poche settimane fa la Repubblica Centrafricana, uno dei Paesi più poveri al mondo, ha legalizzato l’uso del Bitcoin nel paese

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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