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L’India si chiede se bannare le cryptovalute

Il 2018 era stato l’anno per il ban ufficiale delle Crypto in India, un paese con una popolazione enorme e un’economia variegata e in crescita che vedeva nelle valute digitali una possibile minaccia alla propria economia. 

India: sorgono i dubbi verso le cryptovalute

Questo sentimento destabilizzante aveva portato la Banca Centrale Indiana a redigere una circolare che vietava le Crypto nel paese salvo un clamoroso dietrofront anni dopo. 

Nel 2020 infatti la Corte Suprema aveva provveduto a cassare la circolare della RBI (Banca Centrale Indiana) che vietava l’utilizzo di queste valute. 

Ora il tema sembra aver preso un ulteriore piega, il governo si interroga sul da farsi e si confronta sul fatto che le Crypto siano un’opportunità piuttosto che una minaccia e in tal senso chiedono una regolamentazione coordinata a livello mondiale essendo diventato il fenomeno di dimensioni apicali. 

Un arbitrato internazionale prima ancora di una regolamentazione ad hoc a livello Paese è la strada che il governo auspica. 

Il ministro delle finanze indiano Nirmala Sitharaman, ha dichiarato che la Banca Centrale è preoccupata per 

“l’effetto destabilizzante delle criptovalute sulla stabilità monetaria e fiscale di un paese. Raccomando di inquadrare la legislazione in questo settore. Inoltre, il valore delle valute legali è ancorato alla politica monetaria e al loro status di moneta legale, tuttavia, il valore delle criptovalute si basa esclusivamente sulle speculazioni e sulle aspettative di rendimenti elevati che non sono ben ancorati”.

Anche l’India sembra convergere sulla linea russa e si conferma dopo la Cina un altro dei paesi Brics critici nei confronti dell’asset delle valute digitali ma anche di NFT e prodotti quali ETF a tema. 

“…qualsiasi normativa di regolamentazione o di interdizione può essere efficace solo dopo una significativa collaborazione internazionale sulla valutazione dei rischi e benefici e sull’evoluzione di tassonomia e standard comuni.”

Aggiunge il ministro delle finanze Nirmala Sitharaman. 

Inoltre l’attuale tassazione delle cryptovalute in India non pone il paese tra il ristretto gruppo di quelli attrattivi arrivando a tassare del 30% i patrimoni. 

La cosa potrebbe non finire qui e le tasse potrebbero essere aumentate a fine mese di luglio quando una giuria che comprende ministri federali e delle finanze saranno chiamati a decidere se aumentarle.

L’aumento oggetto di discussione è di un ulteriore 28% che si sommeranno alla tassazione già vigente nel paese. 

Coinbase ed FTX stanno valutando a seguito della direzione presa dal governo Indiano di uscire dal mercato del paese. 

L’eventuale nuova tassazione, così come la precedente c’è da dire che riguarda solo i profitti e non i depositi ma ha comunque un peso difficilmente sopportabile dagli investitori che considerano sempre meno lo stato crypto friendly. 

In questo contesto è comunque sul piano un progetto dell’RBI sulla valuta digitale di stato Indiana, una propria Central Bank Digital Currency (CBDC). 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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