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Niente integrazione blockchain per Minecraft

Mojang Studios, lo sviluppatore svedese di videogiochi dietro Minecraft, ha affermato che la tecnologia blockchain o NFT “non possono essere integrate all’interno delle applicazioni client e server”.

Minecraft non integrerà più blockchain e NFT

La società creatrice di Minecraft ha chiuso una volta per tutte la possibilità di integrare il gioco con la blockchain e con gli NFT. 

Sul blog aziendale spiegano:

“Mentre stiamo aggiornando le nostre Linee guida per l’utilizzo di Minecraft per offrire una guida più precisa sulle nuove tecnologie, abbiamo voluto cogliere l’occasione per condividere la nostra opinione sul fatto che le integrazioni di NFT con Minecraft non sono generalmente qualcosa che supporteremo o consentiremo”. 

Le voci si susseguivano da mesi sulla possibilità che anche Minecraft avrebbe prima o poi seguito quella che ormai sembra essere diventata una moda per gli sviluppatori di gaming: cercare soluzione di integrazione con NFT e blockchain.

Nel lungo post la società spiega nel dettaglio come gli NFT siano fondamentalmente in contrasto con i valori di cooperazione e collaborazione del gioco perché le risorse virtuali sono per loro natura oggetti da collezione estremamente rari.

Gli sviluppatori di Mojang Studios spiegano:

“Nelle nostre Linee guida per l’utilizzo di Minecraft, descriviamo come il proprietario di un server può addebitare l’accesso e che tutti i giocatori dovrebbero avere accesso alla stessa funzionalità. Abbiamo queste regole per garantire che Minecraft rimanga una community in cui tutti hanno accesso agli stessi contenuti. Gli NFT, tuttavia, possono creare modelli di scarsità ed esclusione che sono in conflitto con le nostre Linee guida e lo spirito di Minecraft.” 

Ad oggi, Mojang ha venduto 238 milioni di copie di Minecraft e nessun altro videogioco ne ha vendute di più. Le vendite di Minecraft sono seguite da best seller come Grand Theft Auto V (165 milioni di copie), Tetris (100 milioni di copie) e Wii Sports (82,9 milioni di copie).

Mojang Studios decide di non seguire la massa

La notizia arriva mentre, invece, quasi tutte le altre grandi società che sviluppano giochi da Ubisoft a Square Enix a Konami, stanno sperimentando implementazioni NFT e blockchain sui loro giochi più venduti. 

Proprio Square Enix ha appena annunciato che rilascerà ad inizio 2023 la sua collezione di figurine NFT. La società è una di quella che ha creduto maggiormente fin dall’inizio nei Non-Fungible Token e poi nel metaverso, dove ha sviluppato The Sandbox su Ethereum nel 2020 e all’inizio di quest’anno ha annunciato l’intenzione di portare il suo franchise Dungeon Siege nel mondo di gioco basato su NFT. 

A maggio di quest’anno ha deciso di vendere a three Studio il gioco Tomb Raider proprio per finanziare progetti NFT.

Un recente studio del novembre del 2021, sulla base di intervista a 197 fra i principali protagonisti del mondo gaming, ha rilevato che il 58% sta iniziando ad utilizzare la blockchain per sviluppare i propri giochi. Inoltre, sempre secondo lo stesso studio, il 48% di questi starebbe incorporando elementi degli NFT nei propri giochi.

Ma tutto ciò sembra non riguardare Mojang, che ha espresso chiaramente la sua opinione contraria sulla possibile implementazione NFT nel gioco più famoso che ha sviluppato. Secondo loro, la mentalità NFT che introdurrebbe in Minecraft offuscherebbe il godimento a lungo termine del gioco da parte dei giocatori. 

Inoltre, secondo Mojang, i token non fungibili e le loro valutazioni distoglierebbero i giocatori della community dallo scopo specifico del gioco.

Ma questa posizione sembrerebbe anche una risposta, alle molte critiche ricevute proprio da Ubisoft, nelle scorse settimane, per aver inserito gli NFT all’interno di alcuni dei suoi giochi più popolari, e secondo alcune prime stime la novità non avrebbe affatto prodotto i risultati sperati anche in termini di ritorno economico.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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