Con un’inaspettata inversione ad U, la Bank of England raddoppia temporaneamente l’acquisto delle obbligazioni nel Regno Unito.
Summary
Bank of England raddoppia l’operazione di QE
Nei giorni scorsi cospicue polemiche si erano sommate l’annuncio da parte del governo della neo Premier Liz Truss circa l’intenzione di diminuire le tasse al ceto medio-alto e iniziare un Quantitative Easing così da venire incontro al caro bollette a cui andava incontro la popolazione e il tessuto produttivo del paese.
La mossa della Truss da prima bloccata tempestivamente dalla Bank of England con il passare dei giorni era stata riconsiderata con favore in alcuni suoi aspetti e si è scelto di continuare con il Quantitative Easing tanto anelato dalla Premier per venire incontro ai sudditi del Regno di Re Carlo III.
Kwasi Kwarteng, Ministro delle Finanze inglese a settembre aveva destato preoccupazione negli investitori dichiarando una serie di tagli fiscali senza coperture, la Banca Centrale infine, il 28 del mese scorso aveva deciso che avrebbe acquistato temporaneamente fino a 5 miliardi di sterline al giorno di obbligazioni con una scadenza di almeno 20 anni.
La Bank of England ha espresso la ferma volontà di sostenere altri allentamenti delle pressioni di liquidità che i fondi d’investimento liability driven devono affrontare tramite le normali operazioni di Indexed Long Term Repo ogni martedì.
La massiccia vendita dei titoli di Stato dopo la dichiarazione di intenti del mese scorso di Kwarteng ha dato il via a una corsa alla liquidità dei fondi pensione britannici che hanno dovuto dare garanzie in più oltre a quelle già esistenti.
In pochi giorni la Banca Centrale si è resa protagonista di un inaspettato quanto auspicato dietro front e di questa mattina è la notizia che non solo la Bank of England sia scesa a più miti consigli ma abbia deciso di raddoppiare l’acquisto di obbligazioni di stato seppur ha tenuto a sottolineare in via del tutto temporanea.
La mossa dovrebbe essere solo un una tantum a quanto pare ma gli analisti sono pronti a scommettere che visto lo stato di salute in cui versa l’economia del Regno Unito questa sarà la prima di una lunga serie di decisioni volte ad aumentare quel tanto bistrattato e discusso Quantitative Easing che in questa fase non si tratta di emissione di nuova liquidità ma di un aggravio delle casse del Regno Unito di parte delle tasse e delle imposte dell’economia reale e del tessuto industriale soprattutto per quanto riguarda l’energia (elettrica, gas e idrocarburi).
Il quadro macroeconomico nel Regno Unito
L’economia Britannica rispetto a quella dei cugini americani versa in condizioni molto peggiori con un livello occupazionale molto sotto i dati americani e un’inflazione di quasi quattro punti superiore e che non ha ancora raggiunto il suo picco massimo.
Questa situazione ha fatto tornare sui propri passi la Banca Centrale del paese che ha comprese come una politica di rialzo dei tassi con una voluta momentaneamente non virtuosa e una società fragile avrebbe solo amplificato i danni lacerando il paese prima che si fosse giunti a una cura.
La mossa di agire sia sui tassi che sulle tasche di famiglie ed imprese secondo la Premier e anche secondo il Re porterà la barca inglese in acque più calme in attesa di un rilancio del Paese:
“Nell’ultima settimana di operazioni, la Banca sta annunciando misure aggiuntive per sostenere una conclusione ordinata del suo programma di acquisto. La Banca è pronta a impiegare questa capacità inutilizzata per aumentare la dimensione massima delle cinque aste rimanenti al di sopra dell’attuale livello di fino a 5 miliardi di sterline in ciascuna asta”.
L’asta partirà alle 09:00 (08:00 GMT) di mattina e sarà fissata fino a 10 miliardi di sterline per lunedì, tuttavia è nei poteri della Bank of England diminuire o aumentare l’offerta che può arrivare anche a 40 miliardi.