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Francia: 100 miliardi di euro nella lotta all’inflazione

La Francia stanzia complessivamente 100 miliardi di euro nella lotta all’inflazione in una sorta di Quantitative Easing, invece, di incidere sui tassi di interesse come succede al di là dell’Atlantico.

La Francia mette in campo €100 miliardi per combattere l’inflazione

In poco più di 20 giorni gli stati europei pur andando in ordine sparso hanno deciso di dichiarare guerra all’inflazione ma gettati i manuali di economia hanno messo in campo mosse creative o come nel caso di Francia, Germania e Regno Unito hanno cambiato punto di vista.

L’inflazione ovvero l’aumento del costo di un paniere di beni (CPI) incide enormemente sulla salute economica di una determinata regione sia essa uno stato, una comunità politica o unione di stati o un centro di costo, l’Unione Europea sulla falsariga della Federal Reserve Americana e muovendosi tardivamente rispetto a questa ha perseguito una politica monetaria aggressiva fatti di rialzi di tassi che è per antonomasia la mossa più pragmatica per sconfiggere nel lungo periodo l’aumento del costo della vita.

Questa politica che ottiene risultati a distanza di mesi dalla sua messa in opera ha iniziato a dare i suoi frutti in maniera blanda negli Stati Uniti d’America solo negli ultimi due mesi dove la curva dell’inflazione è rimasta sotto le aspettative calando leggermente mentre in Europa siamo ancora in fase di stallo.

La lentezza con cui si conseguono risultati a seguito dei rialzi dei tassi della BCE, ha fatto sì che gli stati intervenissero a sostegno della tenuta sociale calmierando i prezzi (che è uno dei fini a cui dovrebbe tendere un paese in generale) soprattutto in tema di energia, sia essa elettrica, gas o idrocarburi.

L’esempio del Regno Unito con la sprezzante nuova Primo Ministro Truss che si è vista redarguire dalla Bank of England per essere tornata al Quantitative Easing e al taglio delle tasse soprattutto dei ceti medio alti e quello della Germania che ha stanziato 200 miliardi di euro per calmierare i prezzi delle bollette sostanzialmente pagando parte di esse soprattutto a società di dimensioni apicali e famiglie sembravano essere casi isolati ma la tendenza sembra allargarsi a macchia d’olio.

Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha dichiarato lunedì che la Francia:

“Complessivamente nel 2021, 2022, 2023, avremo speso 100 miliardi di euro per proteggere i nostri cittadini dall’aumento dei prezzi”.

Una cifra pari a quasi 97 miliardi di dollari americani, ai tassi di cambio attuali. 

Tassi di interesse e livello generale dei prezzi in Francia

Piuttosto che aumentare il tasso di interesse, cosa che per altro il Paese d’oltralpe non può fare avendo perso la sovranità monetaria quando passò all’Euro, il Paese usa i propri fondi per proteggere i propri cittadini ed evitare di aumentarlo.

In Francia, il tasso d’inflazione annuale armonizzato, secondo l’INSEE (l’Agenzia Nazionale di Statistica) è sceso dal 6,6% al 6,2% a settembre, mentre la maggior parte degli analisti in un sondaggio fatto dall’agenzia di stampa Reuters aveva posto l’asticella del tasso d’inflazione al 6,7%.

Il governo francese come aveva già dichiarato a luglio di quest’anno, come ciliegina sulla torta ha investito le proprie risorse per crescere nella proprietà di EDF la maggiore società di estrazione e distribuzione energetica francese (già controllate in parte dal Governo) al fine di poter agire sui prezzi dell’energia che si scaricano su cittadini e imprese e in un unica mossa guadagnare dai rincari dei prezzi.

Non potendo agire sui tassi tranne che per il Franco Africano (ma questa è un altra storia legata alla vocazione coloniale del paese), Parigi ha puntato su di una massiccia iniezione di liquidità nelle tasche di cittadini e imprese sottoforma di tetti ai prezzi dell’energia, sgravi, bonus ecc per proteggere imprese e cittadini nel solco di quanto fatto in Germania dal cancelliere Sholes.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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