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Elon Musk sta rivoluzionando Twitter in tempi record

Solo la settimana scorsa iniziava “l’era di Elon Musk” in Twitter, ed ora a pochi giorni di distanza sono già molte le importanti novità introdotte o in fase di introduzione. 

Quella che ha fatto maggiormente parlare è il quasi raddoppio del costo di Twitter Blue. 

Elon Musk aumenta il costo di Twitter Blue

L’abbonamento, infatti, verrà postato da 5 a 8 dollari al mese, e consentirà di ottenere la famigerata “spunta blu”, ovvero la verifica del profilo. Inizialmente era circolata la voce che il costo sarebbe stato quadruplicato, ma poi è stato lo stesso Musk a confermare che sarà portato a 8$. 

Da notare che Blue non è l’unico modo per ottenere la verifica del profilo, anche se è il più utilizzato perché chiunque possegga questo abbonamento può richiederla. Per tutti gli altri sarà ancora necessario seguire la solita trafila che in realtà impedisce a moltissimi proprietari di account di ottenerne la verifica a causa dei requisiti molto ristretti. 

Attualmente Blue non è ancora disponibile in tutto il mondo, ma è possibile che presto verrà esteso. 

Le politiche per i creator 

Ma la novità più importante tra quelle già annunciate è probabilmente la retribuzione dei creator. 

Infatti, il successo dei social network dipende in larga misura dalla capacità dei creatori di contenuti di coinvolgere gli utenti e tenerli sulla piattaforma. 

Attualmente sono pochi i social network che retribuiscono in qualche modo i creator, come fa ad esempio YouTube, ed in particolare non stupisce che molti nel corso degli ultimi anni siano fuggiti da Twitter per rifugiarsi su piattaforme in cui fosse più facile guadagnare. 

Tra l’altro proprio ieri anche Facebook ha introdotto una nuova modalità di retribuzione dei creator. Quindi sembra essere in atto un vero e proprio scontro tra i due social testuali più famosi al mondo per accaparrarsi i migliori creator. 

Il punto chiave dell’intero progetto di Elon Musk per Twitter è legato ad un eventuale forte incremento degli introiti. Questo potrà essere ottenuto solo con un forte incremento del numero degli utenti reali attivi, e del tempo che passeranno sulla piattaforma. 

In un tale scenario è fondamentale per Twitter accaparrarsi i migliori creator sulla piazza, ed è per questo che sarà costretta a retribuire in modo da risultare più attraente per loro. 

Oltretutto è anche possibile immaginare che la retribuzione possa avvenire in criptovalute, ad esempio in Dogecoin

Elon Musk introduce le criptovalute su Twitter

Infatti, ieri il prezzo di DOGE ha superato per la prima volta gli 0,15$ dal crollo di maggio, riportandosi sui livelli dell’11 gennaio. Sebbene in seguito sia tornato sotto gli 0,14$, e sebbene sia ancora dell’81% inferiore ai massimi di maggio 2021, negli ultimi sette giorni ha guadagnato quasi il 120%. 

Musk ieri ha anche scritto che è essenziale che i creator si guadagnino da vivere con la loro attività, facendo intendere che l’obiettivo non è quello di pagarli poco, ma di consentire loro di tirarci fuori uno stipendio intero dalla loro attività di produzione dei contenuti per Twitter. 

Probabilmente è proprio su questo singolo punto che si gioca la partita più importante non solo per il futuro di Twitter, ma anche per quello dell’intero settore dei social media. 

Un dettaglio importante sul ruolo che le criptovalute potrebbero avere all’interno del nuovo Twitter lo ha dato il co-fondatore e CEO di Binance, Changpeng CZ Zhao. 

Infatti, dopo aver investito 500 milioni di dollari nell’acquisizione di Twitter, Binance intende dare una mano a sviluppare servizi crypto all’interno di questo social network. 

Ieri CZ ha tenuto una sessione di AMA, ovviamente su Twitter, durante la quale ha condiviso alcune anticipazioni su come le criptovalute potrebbero essere integrate in Twitter. 

Ha anche affermato di ritenere che il social network non dovrebbe supportare solo DOGE e BNB, ma anche altre criptovalute, e che la scelta di una specifica criptovaluta non sarebbe la decisione migliore

Se da un lato è ovvio che Binance proponga a Twitter di integrare di fatto molte criptovalute magari interscambiabili tra di loro, così da venderli il servizio di scambio, dall’altro, però, in effetti avrebbe poco senso per un social come questo puntare tutto su un’unica criptovaluta. 

Infatti, sono moltissime le community crypto su Twitter, e non avrebbe senso promuoverne di fatto solo una. 

Ad esempio il profilo di Binance ha quasi 10 milioni di follower e Dogecoin 3 milioni e mezzo, ma Ethereum ne ha quasi 3 milioni e Cardano quasi 1 milione e mezzo. 

In precedenza, invece, il co-fondatore ed ex-CEO Jack Dorsey sembrava essere intenzionato ad integrare solo Bitcoin, e questo avrebbe deluso moltissimi utenti. 

Jack Dorsey e il rapporto attuale con Twitter 

Tra l’altro da alcuni documenti presentati di recente alla SEC risulta che lo stesso Dorsey sia ancora proprietario di una piccola parte di azioni della società. 

Si tratta di una piccola quota di minoranza con cui non può in alcun modo opporsi alle decisioni del nuovo proprietario. Infatti, Elon Musk ora possiede la stragrande maggioranza delle azioni di Twitter, tanto da esserne diventato di fatto l’unico capo. 

Infatti, per poter procedere così velocemente decisioni così importanti ha deciso di eliminare completamente ogni possibile ostacolo. 

Ovvero prima ha licenziato l’intero gruppo dei precedenti amministratori, e poi ha anche sciolto il consiglio di amministrazione. 

D’altronde il consiglio di amministrazione di una società rappresenta i soci proprietari della stessa, ed ora l’unico vero proprietario è lui. 

Sta già agendo come CEO della società, tanto che la sta rivoltando come un calzino. 

Sebbene sia plausibile che prima o poi inizierà a delegare, in questa turbolenta fase iniziale di vera e propria rivoluzione vuole poter prendere tutte le decisioni importanti senza rallentamenti e senza contestazioni. Per ora sembra che questa strategia stia ottenendo i risultati voluti, anche se occorreranno presumibilmente mesi prima di capire se avrà avuto davvero successo o meno. 

Il governo

Ad esempio sembra che il governo degli USA sia sospettoso a riguardo. 

Lo riferisce il Washington Post secondo cui alcuni funzionari della Casa Bianca starebbero valutando se dispongono dell’autorità per rivedere l’accordo di Musk su Twitter. 

La paura è che i grandi investitori stranieri che hanno co-finanziato l’acquisizione potrebbero in questo modo avere accesso ad informazioni riservate sui suoi utenti, e questo non piace agli USA. 

Per questo motivo i funzionari del Dipartimento del Tesoro hanno iniziato ad esaminare le normative per cercare di capire se abbiano una qualche autorità per avviare un’indagine sul recente acquisto di Twitter. 

A far maggiormente paura sono alcuni investitori dell’Arabia Saudita, ed una sussidiaria del fondo sovrano del Qatar, oltre alla stessa Binance. Quest’ultima, infatti, è stata fondata originariamente in Cina, dove tra l’altro ha anche legami importanti Tesla, l’altra società di Elon Musk. 

Sebbene Binance non sia più cinese da tempo (CZ ad esempio è cittadino canadese), e Tesla sia una società americana, i possibili legami con la Cina sono decisamente delicati e potenzialmente critici. 

Lo scenario complessivo quindi è decisamente complesso, molto dinamico, e pieno di novità e problemi. Tuttavia Elon Musk spesso è abituato ad operare in contesti simili. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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