Oggi Elon Musk ha scritto su Twitter che Bitcoin ce la farà.
BTC will make it, but might be a long winter
— Elon Musk (@elonmusk) November 14, 2022
Ha anche aggiunto però che l’inverno crypto sarà lungo.
“Inverno crypto” è un termine ancora più ampio di bear market.
Infatti, il cosiddetto bear market è un mercato in cui i prezzi scendono, e continuano a scendere. Qualora la discesa si fermasse, il bear market terminerebbe, anche senza l’inizio di una nuova bull run.
Ovvero il passaggio dal trend discendente ad un trend lateralizzante potrebbe essere sufficiente a far terminare il bear market.
Invece, l’inverno crypto è un prolungato periodo di mancata crescita. Quindi se il bear market dovesse finire, ma non si innescasse una nuova bull run, il periodo di lateralizzazione farebbe persistere l’inverno crypto, dato che i prezzi sono ai minimi post-bolla.
Summary
Elon Musk consola la crypto community su Twitter
Musk sostiene proprio questo, ovvero che anche qualora dovessero terminare il trend discendente ed il bear market, non è assolutamente detto che torni la primavera e si inneschi una nuova bull run. D’altronde in passato gli inverni crypto sono durati circa due dei quattro anni della durata del ciclo di Bitcoin.
Ieri l’angel investor Jason Calacanis aveva scritto su Twitter che il prezzo attuale di Bitcoin di circa 16.000$ è di molto inferiore rispetto al massimo di 69.000$ dell’anno scorso, chiedendosi dove sarà tra un anno.
Gli ha risposto il musicista D. A. Wallach dicendo che Bitcoin è ancora interessante.
A quel punto è intervenuto anche Elon Musk dicendo che Bitcoin ce la farà, anche se l’inverno crypto sarà lungo.
In un commento successivo ha di fatto affermato che la stessa cosa vale per Dogecoin.
La reazione del mercato alle parole di Musk su Twitter
Non appena Musk ha pubblicato questo tweet il prezzo di Bitcoin è balzato da 15.950$ a 16.700$, per poi tornare a 16.350$. In seguito, però, nel corso della giornata è risalito ad oltre 16.700$, grazie anche alle buone notizie in arrivo da Crypto.com che sta reggendo l’urto dell’esplosione delle richieste di prelievo.
Quindi ancora una volta le parole di Musk sono riuscite a condizionare i mercati crypto, anche se stavolta non di molto.
Da notare che qualcosa del genere è accaduto anche al prezzo di Dogecoin, passato da 0,082$ a 0,086$. Nel corso della giornata il prezzo di DOGE si è poi portato anche a 0,88$.
La differenza però è che se il prezzo attuale di Bitcoin è del 75% inferiore al massimo storico dell’anno scorso, quello di Dogecoin è inferiore dell’88%. Pertanto in teoria Dogecoin dovrebbe avere un potenziale di crescita maggiore, ma il suo prezzo è già cresciuto molto nelle settimane scorse sempre grazie a Musk. Infatti è del 51% superiore a quello di un mese fa, quando era stato anche sotto gli 0,06$.
Le previsioni di Musk
Ad ottobre Musk aveva anche fatto una previsione riguardo la durata della recessione.
Disse che riteneva che avrebbe potuto durare fino a primavera 2024, ovvero probabilmente non a caso la stessa data più o meno del prossimo halving di Bitcoin.
Just guessing, but probably until spring of ‘24
— Elon Musk (@elonmusk) October 21, 2022
Lo disse in risposta di una domanda rivolta al creatore di Dogecoin, Shibetoshi Nakamoto, dal profilo degli Tesla Owners Silicon Valley.
Shibetoshi (da non confondersi con Satoshi Nakamoto, creatore di Bitcoin) disse che ormai la pandemia sembrava essere alle spalle, ma che rimanevano la recessione globale e le paure per un’apocalisse nucleare. Musk aveva commentato una prima volta dicendo che sarebbe bello trascorrere un anno senza un qualche altro orribile evento globale.
I precedenti inverni crypto
Dopo la prima grandissima bolla speculativa del 2013, il prezzo di Bitcoin attraversò un lungo inverno crypto che terminò solamente agli inizi del 2017. Durò più di tre anni.
Il secondo inverno crypto iniziò a gennaio 2018, dopo la seconda grande bolla speculativa, e durò fino a fine 2020, ovvero quasi tre anni.
A questo punto è lecito attendersi che anche l’attuale inverno crypto possa durare per due o tre anni, e terminare magari dopo il prossimo halving di Bitcoin nella primavera del 2024.