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Al via il progetto pilota del dollaro digitale

La banca centrale statunitense ha dato il via ad un progetto pilota per testare il dollaro digitale. 

Il dollaro digitale non è altro che una versione nativamente digitale del dollaro tradizionale, ovvero la stessa moneta in una forma un po’ diversa. 

Si tratta di token digitali che vengono scambiati su un database comune sul quale vengono registrate tutte le transazioni. 

Il progetto pilota del dollaro digitale

Come riferisce Reuters, al progetto pilota della Federal Reserve di New York sull’utilizzo del dollaro digitale parteciperanno anche alcuni colossi bancari, tra cui Citigroup, HSBC, Wells Fargo e soprattutto Mastercard. 

Il progetto pilota durerà 12 settimane e sarà gestito dal centro di innovazione della Fed di New York. 

È stato intitolato “the regulated liability network”, e sarà condotto in un ambiente di prova con dati simulati. 

Non si tratta pertanto di un test sul campo, ma solo di una simulazione per verificare se si possono accelerare i pagamenti utilizzando token digitali su un database comune. 

Il punto chiave è proprio la centralizzazione di tutte le transazioni su un unico database. 

Ad oggi i dollari non vengono scambiati su transazioni centralizzate su un database unico, nemmeno quando vengono scambiati in formato digitale. Invece i dollari nativamente digitali stanno sempre e soltanto all’interno del database centralizzato della Fed, rendendone così molto più facili e veloci gli scambi. 

Tale architettura digitale si ispira a quella della blockchain, anche se il dollaro digitale non è una criptovaluta e non è basato su blockchain. Non è però stato reso noto su quali altre tecnologie è basato. 

Secondo il capo del market’s group della Fed di New York, Michelle Neal, il dollaro digitale della banca centrale potrebbe realmente accelerare i tempi di regolamento nei mercati valutari.

Le CBDC: gli Stati Uniti lavorano al proprio dollaro digitale

Le CBDC (Central Bank Digital Currency) sono valute digitali emesse dalle banche centrali. 

Non si tratta di criptovalute, perchè sono a tutti gli effetti valute fiat soltanto emesse in una forma leggermente diversa da quella digitale tradizionale.

La differenza principale con le tradizionali valute fiat scambiate in formato digitale è proprio quella di avere un unico database centrale gestito dalla banca centrale stessa. Questa soluzione rende le transazioni estremamente veloci. 

Ma il principale vantaggio probabilmente è un altro, ovvero il fatto di rendere possibili gli smart contract. 

Infatti si è iniziato a parlare di CBDC dopo che le criptovalute vere hanno iniziato a diffondersi. 

Le criptovalute basate su blockchain sono trasparenti ed affidabili, ed in alcuni casi consentono anche l’esecuzione trasparente, prevedibile ed incensurabile di smart contract. 

Con le valute fiat tradizionali gli smart contract semplicemente non sono possibili, se non in specifici casi e su specifiche reti. Con le CBDC invece diventa possibile utilizzare gli smart contract anche sulle valute fiat, in modo generalista e generalizzato. 

La mancanza di privacy

Le CBDC, però, hanno un problema di fondo: la totale mancanza di privacy. 

Infatti, non è previsto che possano essere utilizzate in modo anonimo, e dato che la banca centrale ha accesso a tutte le transazioni registrate sul loro database centralizzato, di fatto potrebbe conoscere i mittenti ed i destinatari di tutte le transazioni, compresi gli importi e le date. 

Sebbene tale database non sarà pubblico, in modo di non rivelare al mondo intero tutti i dettagli delle transazioni, la banca centrale però vi avrà pieno accesso, e questo rende probabilmente le CBDC le valute meno anonime che siano mai esistite. 

La concorrenza con le stablecoin

Le CBDC non sono criptovalute e quindi non faranno concorrenza alle vere crypto. 

Potrebbero, però, fare concorrenza alle stablecoin, anche se la loro mancanza di privacy potrebbe convincere molti utilizzatori delle stablecoin a continuare ad utilizzarle. 

Inoltre, c’è un altro elemento a favore delle stablecoin: l’incensurabilità. 

La banca centrale che gestisce una CBDC, infatti, avrà il potere di bloccare, annullare, limitare o modificare qualsiasi transazione. Ad esempio i problemi attualmente esistenti nel trasferire valute fiat da o verso gli exchange crypto rimarranno anche qualora al posto delle tradizionali valute fiat venissero utilizzate CBDC.  

Dato che in assoluto uno dei motivi principali per cui si utilizzano token di stablecoin è proprio quello di non avere problemi nei trasferimenti da o verso gli exchange crypto, o da un exchange all’altro, è difficile immaginare che le stablecoin possano realisticamente essere sostituite dalle CBDC per questo tipo di utilizzo. 

La velocizzazione delle transazioni con il dollaro digitale

Non è un caso che il progetto pilota della Fed riguardi specificatamente la velocità con cui possono avvenire le transazioni interbancarie. 

Con le valute fiat tradizionali, che ormai vengono scambiate soprattutto in formato digitale, le transazioni interbancarie sono leggermente complesse, perché avvengono tra sistemi differenti. 

Ad esempio Mastercard ha un suo database sul quale memorizza tutte le sue transazioni, e Citigroup ne ha un altro. Quando devono avvenire transazioni dal database di Mastercard a quello di Citigroup è necessario operare il cosiddetto “settlement” (regolamento o liquidazione) che non è affatto un’operazione immediata e banale. 

Nel caso in cui invece Mastercard e Citigroup utilizzassero il dollaro digitale, e quindi il database comune della Fed, anche le transazioni tra di loro (dette “interbancarie”) sarebbero banali ed immediate. 

Nel complesso i settlement bancari hanno costi e tempistiche non irrilevanti, quindi utilizzare il dollaro digitale per le transazioni interbancarie ha la potenzialità di abbattere costi e tempistiche del settlement interbancario. 

Se a ciò si aggiunge anche la possibilità di creare smart contract auto-eseguenti, il dollaro digitale svela potenzialità che spesso sfuggono al senso comune. 

La concorrenza alle criptovalute

Non vi sono, invece, motivi ragionevoli per cui gli utilizzatori di criptovalute dovrebbero preferire l’utilizzo di CBDC. 

Le CBDC sui mercati crypto verranno utilizzate, ma solo come alternativa alle tradizionali valute fiat, o al massimo in alcuni casi alle stablecoin. Non hanno però potenzialità alcuna di sostituire le criptovalute, se non per alcuni utilizzi degli smart contract. 

Va detto, però, che non essendo nè decentralizzati nè incensurabili, gli smart contract delle CBDC non potranno mai sostituire quelli della DeFi

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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