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Coinbase attira le attenzioni di alcuni grandi player

Per motivazioni totalmente differenti, Coinbase è oggetto di attenzioni sia da parte di investitori (Ark Investment Management) che dai regolatori, come la Securities and Exchange Commission (SEC).

Ark di Cathie Wood investe in Coinbase

La notizia di un interessamento di Ark Investment Management su Coinbase in un periodo in cui il mercato delle criptovalute è scosso dal caso FTX ha fatto rapidamente il giro del mondo. 

Barron’s e Bloomberg sono riusciti a riportare per primi la notizia che vede la compagnia di investimenti di Cathie Wood crescere nel capitale di Coinbase. 

Ark giovedì ha acquistato 420.949 azioni dell’exchange crypto Coinbase, ampliando la propria esposizione a più di 21,4 milioni di dollari.

La società ha distribuito le azioni tra i vari ETF in suo possesso e per la precisione ad Ark Innovation ETF sono aspettate 330.000 azioni, ad Ark Next Generation Internet ETF 54.466 azioni e infine ad ARK Fintech Innovation ETF le restanti 36.022 azioni. 

Negli ultimi earnings, quelli relativi al Q3, Coinbase ha fatto sapere che i profitti netti sono diminuiti a 576 milioni di dollari registrando un calo del 28% rispetto agli 803 milioni di dollari del trimestre aprile-maggio-giugno e il volume del trading è passato da 217 miliardi di dollari a 159 miliardi di dollari.

Quanto all’affaire FTX causa della settimana rossa sul mercato delle valute digitali, Coinbase, ha dichiarato di essere in salvo e di non avere le mani in pasta nella vicenda nei token FTT o Alameda Research.

Owen Lau, analista di Oppenheimer, ha dichiarato sul tema:

“Sebbene COIN abbia un’esposizione minima a FTX, prima che ci siano prove sufficienti che il rischio di contagio sia contenuto, la pressione sui prezzi delle criptovalute probabilmente peserà su Coinbase”.

Coinbase ha fatto sapere che è:

“importante fornire chiarezza su queste sfide e ribadire come l’attività [del suo exchange] sia diversa“.

Ark Investment Management, all’inizio del terzo trimestre aveva venduto circa 1,41 milioni di azioni di Coinbase (COIN) per un valore all’epoca di 75 milioni di dollari circa.

Le azioni di Coinbase all’epoca della transazione avevano perso un quinto del proprio valore e quindi la vendita era stata fatta allo scoperto. 

Da sempre Ark investe e sostiene COIN rimanendo saldamente dal 2021 ad oggi il terzo maggiore azionista dell’exchange di valute digitali con 8,95 milioni di azioni alla fine di giugno.

La settimana appena conclusa ha visto toccare quello che al momento è il picco massimo delle perdite dell’exchange, che con un ulteriore -4% degli ultimi 7 giorni, tocca un -77% di saldo negativo nel 2022.

Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha fatto sapere che lo stesso FTX abbia cercato l’aiuto di Binance e si espresso così sull’accaduto:

“FTX ha chiesto il nostro aiuto. C’è una forte crisi di liquidità. Per proteggere gli utenti, abbiamo firmato una LOI non vincolante, con l’intenzione di acquisire completamente FTX.com e aiutare a coprire la crisi di liquidità”. 

Coinbase ha chiarito:

“Dal primo giorno Coinbase ha cercato di essere lo scambio di criptovalute più sicuro e conforme. E oggi, Coinbase e i nostri clienti non corrono alcun pericolo diretto di liquidità o rischio di credito. Indipendentemente dal completamento della transazione Binance/FTX, abbiamo pochissima esposizione a FTX e non abbiamo alcuna esposizione al suo token, FTT. Attualmente abbiamo $ 15 milioni di depositi su FTX per facilitare le operazioni commerciali e le negoziazioni dei clienti. Non abbiamo esposizione ad Alameda Research e non abbiamo prestiti a FTX”. 

Il faro della SEC sulla presunta vendita di titoli non registrati

Coinbase va detto è una società quotata in borsa negli Stati Uniti e questo la obbliga ad adempiere controlli e comunicare dati regolarmente e sotto l’occhio vigile dei regolatori sia alla SEC che alla borsa di New York oltre alle comunicazioni agli azionisti. 

Questa regolarità nei controlli la pone su di un piano totalmente diverso rispetto ad FTX ma per la SEC sembra non bastare e da qui parte il suo interessamento.

La Securities and Exchange Commission e il Dipartimento di Giustizia (DOJ) hanno puntato da giorni il faro sul caso FTX ma di recente hanno pensato di convogliare energie anche su Binance e su Coinbase. 

Il tema è sempre quello espresso nella causa a Ripple (XRP) l’opinione dei regolatori è che gli asset quotati sulla piattaforma e attraverso la parte di prestito della borsa siano titoli finanziari.

Se questa teoria trovasse riscontro nella realtà, gli asset devono essere registrati prima alla SEC.

I token in pratica vengono considerati alla stregua di titoli finanziari, così come nelle obiezioni mosse a Ripple per XRP. 

L’ipotesi di violazione delle normative relative alle borse statunitensi è in corso di indagine per FTX. 

Dennis Kelleher, Presidente di Better Markets, ha dichiarato:

“Non è possibile che il settore finanziario non sia controllato:

È giunto il momento che la SEC intraprenda un’azione legale contro queste borse per aver facilitato la negoziazione di titoli non registrati”. 

Per la Securities and Exchange Commission, le piattaforme di scambi di prodotti crittografici (token, NFT, ETF ecc) sono delle vere e proprie borse a tutti gli effetti e dovrebbero, così come è obbligata a fare Wall Street, pubblicare i dati delle transazioni e mettere in atto misure concrete per combattere la manipolazione del mercato oltre ad accantonare le somme investite dai clienti, se questo fosse stato fatto non si sarebbe verificata la turbolenza FTX. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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