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News positive per Bitcoin, nonostante i crolli

Nonostante in questo periodo si sia verificato l’ennesimo crollo dei mercati crypto del 2022, per Bitcoin ci sono news positive. 

Va detto che tutte le notizie negative che hanno innescato i crolli di maggio, giugno e novembre non riguardavano affatto Bitcoin. Nel corso del 2022 a Bitcoin non è accaduto nulla di grave o pesantemente negativo, ma ha solo sofferto delle difficoltà dei mercati crypto. 

In altre parole non ci sono, e non ci sono state, notizie negative riguardanti Bitcoin che ne abbiano condizionato negativamente il prezzo in questo bear market. 

L’unico problema generatosi su Bitcoin è stato lo scoppio della bolla speculativa del 2021, che tuttavia era avvenuto tra fine anno ed inizio 2022. Dal crollo di maggio in poi, invece, tutti i problemi sono arrivati da fonti esterne a Bitcoin. 

Le notizie che riguardano esclusivamente Bitcoin continuano infatti ad essere positive. 

Bitcoin news: il mining

Ad esempio pochi giorni fa Bitcoin ha stabilito un nuovo record assoluto. 

Si tratta di quello relativo alla difficulty, salita a quasi 37T. 

In realtà il recente aumento è stato poco significativo, ma sufficiente a far registrare il nuovo record. Ormai comunque è da fine ottobre che la difficulty è vicina al valore di 37T. 

Ad esempio, a maggio era a 28T, mentre a giugno era scesa a 27T. Ad inizio anno invece era a 24T. 

La difficulty, come dice il nome stesso, è la difficoltà imposta ai miner per riuscire a trovare l’hash che conferma i singoli blocchi. Più è alta più significa che i miner si stanno facendo competizione utilizzando maggiore potenza di calcolo. 

Le variazioni della difficulty servono a mantenere il block-time attorno ai 10 minuti, quindi aumenta quando i miner utilizzano più hashrate, e viceversa.

Ormai da inizio ottobre l’hashrate di Bitcoin è sui livelli massimi di sempre, e questo implica che anche la difficulty debba esserlo. Da notare che il crollo del prezzo di novembre non ha fatto in alcun modo crollare anche l’hashrate, che rimane invece sempre elevato. 

Qualcosa del genere accadde anche a maggio, durante il crollo del prezzo di BTC per l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna, mentre invece a giugno l’hashrate un po’ diminuì. 

Il sindaco di New York

Il nuovo sindaco di New York City, Eric Adams, è un sostenitore di Bitcoin e dei mercati crypto, perché vorrebbe che New York diventasse la principale piazza finanziaria al mondo anche per questa asset class. 

Durante una recente intervista ha dichiarato esplicitamente che ritiene che questo settore abbia alti e bassi, e che stia comunque “arrivando”, che ci piaccia o no. 

Ha confermato l’impegno della città per cercare di sfruttare queste nuove tecnologie, sottolineando che anche altri mercati hanno spesso alti e bassi. 

Ha anche dichiarato di credere nei nuovi mercati e nelle nuove valute, e che non crede affatto che il settore crypto sia destinato a scomparire. 

New York è in assoluto una delle piazze più importanti al mondo per i mercati crypto, anche se il fallimento di FTX di sicuro ha avuto un peso significativo sul raffreddamento degli entusiasmi nei confronti di questo settore. 

Gli investitori retail sulle news di Bitcoin

Se da un lato non sembra affatto che il protocollo Bitcoin se la passi tanto male in questo 2022, dall’altro invece a non passarsela bene sono gli investitori. 

Secondo la stima di un recente report della BIS (Bank for International Settlements), intitolato “Crypto trading e prezzi Bitcoin: prove da un nuovo database di adozione retail”, tra il 73% e l’81% degli investitori criptovalute ha probabilmente perso denaro. 

L’analisi mostra che gli aumenti del prezzo di Bitcoin sono legati ad un maggiore ingresso sui mercati crypto di investitori retail. Infatti risulterebbe che gli utenti facciano un uso attivo delle app degli exchange crypto nei mesi successivi agli aumenti del prezzo di Bitcoin. 

In altre parole è possibile che siano proprio gli aumenti del prezzo a stimolare gli investitori retail ad agire, e questo potrebbe significare che questi ultimi tendono a comprare dopo che il prezzo è aumentato. 

Si tratta in particolare di giovani uomini con una tolleranza al rischio maggiore rispetto alle donne ed agli utenti più anziani. Sono anche in maggioranza utenti che utilizzano smartphone con Android. 

Questo porta gli analisti della BIS a concludere che, in generale, gli investitori vedano le criptovalute come un investimento speculativo (o addirittura una scommessa), piuttosto che un mezzo di pagamento reale. 

Comunque anche in questo caso non si tratta di problemi insiti nel protocollo Bitcoin, o che abbiano a che fare con il suo utilizzo, ma relativi invece al comportamento delle persone, spesso più emotivo che razionale. 

Gli investitori istituzionali 

I grandi investitori, spesso definiti genericamente “istituzionali”, si comportano invece in modo differente. 

Ad esempio le balene da qualche giorno hanno già iniziato ad accumulare ETH, ed ARK Invest di Cathie Wood in questi giorni sta incrementando la sua esposizione a GBTC.

GBTC è il Grayscale Bitcoin Trust, ovvero il fondo di Grayscale che investe in Bitcoin. 

In teoria l’andamento del prezzo di mercato di GBTC dovrebbe replicare quello di BTC, e invece ormai da quasi due anni GBTC risulta performare molto peggio di BTC. 

Infatti, nei giorni scorsi il suo sconto sul NAV è salito al 45%, facendo registrare il record assoluto di sempre. Ora si aggira attorno al 42%, che rimane un livello di sconto piuttosto elevato. 

Se da un lato questa anomalia, con il valore di mercato di GBTC di molto inferiore a quello dei BTC che hanno in cassa come collaterale, potrebbe essere dovuta alla paura che Grayscale possa fallire, dall’altro però essendo un problema che ha iniziato a formarsi addirittura a marzo dell’anno scorso pare che i motivi principali siano altri. 

È possibile banalmente che GBTC soffra della concorrenza di prodotti finanziari alternativi ma molto più competitivi, come gli ETF lanciati sul mercato canadese e che hanno riscosso molto successo. 

Anche in questo caso comunque non si tratta di problemi legati al protocollo Bitcoin, o all’asset finanziario BTC, ma a società private che operano sui mercati crypto. 

Un tempo il barone Rothschild disse: 

“Buy when there’s blood in the streets, even if the blood is your own”. 

Sembra che i grandi investitori seguano il consiglio del barone, mentre invece i retail facciano l’esatto contrario. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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