HomeCriptovaluteCrac FTX: SBF fuori di prigione

Crac FTX: SBF fuori di prigione

Un paio di settimane fa Sam Bankman-Fried è stato arrestato dalle autorità delle Bahamas per il crac FTX. Ieri è stato estradato negli USA. 

Una volta negli USA un giudice ha deciso che poteva uscire dalla prigione pagando una cauzione di 250 milioni di dollari. 

Nonostante solo pochi giorni fa SBF avesse dichiarato di essere in possesso ormai solo più di un centinaio di migliaia di dollari, la cauzione è stata pagata e lui è uscito di prigione. 

Trattandosi di una cifra importante di diverse centinaia di milioni di dollari, la domanda su dove li abbia trovati è lecita, e c’è chi sospetta che possa averli ancora una volta presi dai fondi dei clienti di FTX. Infatti il sospetto che circola, sebbene privo di prove a sostegno, è che dietro al furto avvenuto pochi giorni dopo il fallimento ci potesse essere proprio SBF o qualcuno a lui collegato. 

L’attacco è sembrato essere troppo semplice per non provenire dall’interno, e dovrebbe aver fruttato tra i 380 ed i 600 milioni di dollari. Anzi, potrebbe non essere nemmeno stato un vero e proprio attacco, ma solo un prelievo da parte di qualcuno che aveva a tutti gli effetti accesso a quei wallet. 

L’alternativa pare essere che SBF si sia fatto in qualche modo prestare del denaro dai numerosi amici che probabilmente ha ancora negli USA, date le enormi donazioni effettuate ad esempio ai candidati politici durante le elezioni del 2020 e del 2022. 

SBF agli arresti domiciliari dopo il crac FTX

Tuttavia SBF non è stato liberato. È agli arresti domiciliari presso la casa dei genitori a Palo Alto, in California. I genitori di SBF, Joseph Bankman e Barbara Fried, sono entrambi docenti universitari a Stanford ed a quanto pare hanno chiesto di sospendere l’insegnamento in questo momento critico. 

SBF da qualche tempo viveva stabilmente alle Bahamas, ovvero laddove aveva sede operativa e legale FTX. 

Tuttavia è cittadino statunitense, e la maggior parte dei creditori coinvolti nella causa contro di lui sono negli USA. Quindi non è affatto strano che le autorità bahamensi abbiano accettato l’estradizione. 

Inoltre, il regime detentivo nelle Bahamas pare fosse terribile, anche perché le prigioni bahamensi sono note per essere molto dure e con livelli di vita al di sotto degli standard dei Paesi industrializzati. 

Quindi ha anche perfettamente senso che BF abbia scelto di essere estradato e giudicato negli USA, pur sapendo benissimo che le leggi statunitensi sono molto rigide e particolarmente punitive nei confronti dei reati finanziari. 

Basti pensare che la sua ex-collega Caroline Ellison, a cui SBF aveva affidato la direzione di Alameda Research, rischiava 110 anni di carcere, ed ha ammesso le sue colpe di fatto vuotando il sacco. A questo punto pare molto improbabile che SBF possa essere riconosciuto innocente, e forse è per questo che ha preferito essere trasferito negli USA dove potrà scontare la pena in condizioni decisamente più agevoli. 

Da notare che una delle misure restrittive applicate a SBF negli USA è quella che riguarda il divieto di effettuare transazioni superiori ai 1.000$ senza l’approvazione preventiva del giudice, fatte salve quelle per pagare le parcelle dei suoi avvocati. Inoltre gli è stato momentaneamente ritirato il passaporto. 

La cauzione stabilita dal giudice pare sia la più alta di sempre, ed è anche stato pubblicato un resoconto dell’udienza grazie ad alcuni giornalisti presenti in aula. 

Il token FTT

Curioso come il prezzo del token FTT di FTX, ormai inutile, oggi stia guadagnando l’8%. 

Solo ieri, dopo la notizia dell’estradizione di SBF, aveva toccato il suo minimo di sempre a quota 0,83$, ovvero a -99% dal massimo storico di 84$ di settembre 2021. 

Ormai si tratta di un token puramente speculativo, anche se esiste una remota possibilità che la procedura di Chapter 11 porti alla ristrutturazione effettiva del gruppo FTX ed alla riapertura dell’exchange. 

Dal valore attuale dovrebbe guadagnare l’8.700% per avvicinare nuovamente il massimo storico, ed il 2.200% per tornare a livelli precedenti al crollo di inizio novembre, ovvero circa 22$. 

Anche perché il fatto che a SBF siano stati concessi gli arresti domiciliari non significa affatto che la sua posizione legale sia meno grave del previsto. A dirla tutta, dopo la confessione di Caroline Ellison di ieri sembra invece che sia ampiamente peggiorata. 

Le accuse da parte delle autorità per il crac di FTX

Il problema è che vi sono molte prove a sostegno delle accuse dei giudici. Anzi, le accuse arrivano anche da più parti, perché non c’è solo il Procuratore generale di New York a perseguirlo, ma anche agenzie governative come la SEC e la CFTC. 

Una cosa piuttosto evidente è che sotto la sua direzione e responsabilità l’exchange FTX abbia speso i fondi depositati dai clienti senza il loro consenso. 

Infatti l’accusa mossa contro il team di ragazzini delle Bahamas è quella di frode, perché hanno convinto milioni di persone a depositare denaro sulla loro piattaforma senza avvertirli che quei soldi non sarebbero stati conservati ma utilizzati dalla società. 

Dato che ci sono molte prove sia degli acquisti effettuati dalla società, sia della mancanza di sufficienti fondi per coprire le richieste di prelievo dei clienti, appare molto improbabile che SBF riesca a farla franca. Non è un caso che i suoi complici si siano dichiarati colpevoli patteggiando uno sconto di pena. 

Tuttavia la questione potrebbe anche essere più complessa e grave di così. 

Il motivo per cui si sono mosse anche la SE e la CFTC è che ipotizzano anche altre violazioni, in particolare sulle norme che regolano i mercati finanziari. 

Ovvero da un lato c’è l’accusa di frode, ma dall’altro ci sono anche altre accuse legate alle possibili violazioni delle norme che regolano i mercati. 

Inoltre a quanto pare il team di ragazzini delle Bahamas non ha fatto granchè per nascondere le proprie azioni quando tutto andava bene. L’unico punto davvero oscuro è proprio il furto da quasi 600 milioni avvenuto dopo il fallimento della società, ovvero quando era chiaro che fossero nei guai. 

Si ipotizza una condanna superiore ai 100 anni di carcere, come già accaduto in passato per una vicenda per certi versi simile, ovvero quella di Bernie Madoff. Anche perchè le persone che hanno perso denaro a causa di questo crollo sono davvero molte, e quindi agguerrite. 

È difficile immaginare che il sistema giudiziario USA possa essere tanto morbido nei confronti di SBF e dei suoi soci in questa operazione, nonostante i buoni rapporti dello stesso SBF con la politica statunitense, ed in particolare il Partito Democratico. Anzi, non ci sarebbe da stupirsi se anche quei politici che sono stati aiutati da lui in passato ora lo abbandonassero lasciandolo al suo destino. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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