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Il crollo delle crypto si è fermato o continua?

In questi giorni molti si stanno chiedendo se il crollo delle crypto si sia effettivamente fermato, oppure se è destinato a continuare. 

Per rispondere alla domanda però bisogna distinguere due crolli: quello iniziato a fine novembre del 2021, e quello piccolo che c’è stato ieri. 

Il piccolo crollo di ieri sul mercato crypto

Il piccolissimo crollo di ieri, già in parte recuperato, era dovuto alla diffusione di alcune brutte notizie di cui alcune alla fine si sono rivelate irrilevanti. 

Nonostante ciò rimane piuttosto interessante da analizzare, soprattutto per quello che è accaduto nei giorni precedenti. 

Il problema in realtà è nato il 7 novembre dell’anno scorso quando hanno iniziato a diffondersi voci riguardo una possibile insolvenza di FTX

In quel momento il mercato crypto capitalizzava quasi 1.100 miliardi di dollari, ed il prezzo di Bitcoin era di circa 21.000$. Quel crollo è andato avanti fino al 10 novembre, quando il prezzo di Bitcoin ha toccato i minimi annuali a circa 15.500$ e la capitalizzazione del mercato crypto era scesa a circa 800 miliardi.

La prima cosa interessante è che da allora fino ad oggi non si è mai più tornati su quei livelli minimi. Tuttavia solo a partire dal 6 gennaio si è innescato un vero e proprio rimbalzo che ha riportato il prezzo di Bitcoin sopra i 21.000$ e la capitalizzazione del mercato crypto sopra i 1.000 miliardi. 

La nota dolente è che questo rimbalzo è stato molto veloce. Dopo quasi due mesi di lateralizzazione attorno ai 16.000$ o 17.000$, in soli nove giorni il prezzo di Bitcoin è tornato a 21.000$. 

Da allora sono passati cinque giorni in cui il prezzo di fatto non è più salito, pertanto c’è chi ritiene che possa verificarsi una correzione a causa della velocità apparentemente troppo sostenuta con cui è avvenuto il rimbalzo. 

In un tale scenario era inevitabile che notizie negative come quelle di ieri generassero un piccolo crollo, che tuttavia si è fermato poco sotto i 20.400$. La capitalizzazione del mercato crypto però è tornata sotto i 1.000 miliardi di dollari. 

Le ragioni del ritracciamento

La principale ragione di questo possibile ritracciamento, che in realtà non è ancora avvenuto, è che gli speculatori che hanno acquistato a basso prezzo tra fine novembre ed inizio gennaio non vedono l’ora di vendere per monetizzare i guadagni. 

Nel caso in cui pensassero che i prezzi non possono più salire oltre in questo momento, potrebbero affrettarsi a vendere prima di un loro eventuale crollo. Così facendo però potrebbero essi stessi causare un crollo. 

Anzi, c’è chi ritiene che il calo di ieri sia dovuto proprio a questa dinamica. Se così fosse ci si potrebbe anche attendere che il ritracciamento si sia già verificato, e sia risultato pressoché irrilevante. 

Tuttavia nel caso in cui i prezzi non dovessero più salire a breve, altri speculatori sul breve periodo potrebbero decidere di vendere per monetizzare, e questo potrebbe innescare nuovamente una dinamica simile. 

Bisogna però ricordare che i volumi di acquisto – e ovviamente di vendita – nei mesi scorsi sono stati molto contenuti, quindi potrebbero essere ben pochi coloro che hanno acquistato a prezzi molto bassi con il solo obiettivo di rivendere al più presto a prezzi anche solo del 25% più alti. 

In questo momento non è possibile dire né quanti siano questi speculatori, né quanto abbiano investito, né se il piccolo ritracciamento di ieri significhi che abbiano già venduto. 

Quindi è assolutamente possibile che in caso di nuove brutte notizie il ritracciamento riprenda, e nel caso fosse dovuto proprio solo alla monetizzazione degli speculatori che hanno acquistato nelle settimane scorse, dovrebbe interrompersi nel momento in cui i prezzo di vendita per loro dovessero diventare poco interessanti. 

Da notare che forse qualcosa del genere era già accaduto a metà dicembre, quando il prezzo di BTC tornò per brevissimo tempo sopra i 18.000$, pertanto forse è questa la soglia da tenere d’occhio. 

Se invece il calo di ieri dovesse aver indotto tutti questi speculatori a vendere, allora il piccolo ritracciamento di ieri potrebbe essere concluso, ma questa non sembra un’ipotesi particolarmente probabile. 

Il bear market: la fine del crollo crypto?

Tutt’altro discorso invece è quello che riguarda il lungo periodo, ovvero il bear market iniziato a fine 2021, e l’eventuale bottom toccato il 10 novembre 2022. 

Infatti, sono in molti a credere che il bear market in realtà non sia finito, e che i 15.500$ toccati da BTC a novembre non siano il picco minimo di questo ciclo. 

Ci sono sia ragioni a favore di questa ipotesi, sia ragioni contro. 

La maggior parte di coloro che ritiene che il bear market non sia ancora finito presume che le condizioni macro a livello economico-finanziario globale, ed in particolare quelle degli USA, potrebbero ulteriormente peggiorare. 

Tuttavia, va detto che i mercati in questo momento sembrano scommettere su una ripresa, o perlomeno su un allentamento delle criticità. D’altronde l’inflazione è già in calo da mesi, e si stanno susseguendo ipotesi secondo cui la recessione potrebbe non esserci, o essere lieve. 

Inoltre, è anche l’analisi tecnica dei grafici a suggerire che il momento difficile potrebbe non essere ancora terminato. 

Ma va presa in considerazione anche l’ipotesi che il bear market possa essere effettivamente finito, mentre l’inverno crypto no.

L’inverno crypto

Molti confondono i due termini, ma c’è una differenza fondamentale: il bear market prevede prezzi in calo, mentre in realtà ormai è da più di due mesi che non si scende sotto i minimi. 

L’inverno crypto, invece, comprende anche un eventuale periodo di lateralizzazione post-crollo durante il quale i prezzi non scendono ulteriormente, ma rimangono bassi. 

In questo momento il bear market potrebbe essere finito, mentre l’inverno crypto è sicuramente ancora in corso. 

Da notare che ad esempio sui mercati tradizionali il picco minimo del 2022, e forse di questo ciclo, si è verificato a metà ottobre, ovvero un mese prima di quello dei mercati crypto. 

Pertanto qualora il trend non dovesse invertirsi, a causa di qualche nuova grossa cattiva notizia, il bear market del 2022 sembrerebbe in effetti finito, anche senza che sia iniziata una nuova bull run. 

Il problema è che l’inverno crypto però è ancora in corso, e se dovessero verificarsi altre catastrofi come il fallimento di FTX potrebbe iniziare un nuovo bear market. 

In altre parole, probabilmente il bear market del 2022 è finito, ma per ora non sembra esserci nulla che possa escludere che ne arrivi un altro anche nel 2023. Per ora la situazione sembra tranquilla, ma è impossibile prevedere catastrofi come FTX con largo anticipo. 

Quindi un crollo è ancora assolutamente possibile, anche se in questo momento sul breve periodo sembra poco probabile. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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