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Sempre più mercato per il Ledger Nano S

Ledger è l’azienda leader a livello globale nella produzione e vendita di hardware wallet, e Ledger Nano S Plus è il suo prodotto più venduto, dato che è quello che costa meno della sua gamma. 

Una recente ricerca di ResearchAndMarkets.com dedicata al mercato degli hardware wallet negli USA afferma che è previsto un incremento della necessità di hardware wallet negli anni futuri, a causa di una maggiore consapevolezza riguardo la sicurezza, ed in particolare riguardo le pratiche adeguate di conservazione delle chiavi segrete.

Ledger Nano S: il problema della sicurezza

Una cosa che molti possessori di criptovalute spesso ignorano è che i token fisicamente non stanno all’interno del wallet, ma stanno sempre e soltanto sulla blockchain pubblica. 

Ciò che viene conservato nel wallet sono le chiavi private degli indirizzi pubblici su cui sono depositati i token, e grazie alle quali è possibili movimentarli. 

Questo significa che chiunque possegga quelle chiavi private può spostare i token su un altro indirizzo, ed è per questo che le chiavi private devono essere conservate con estrema cura. 

I wallet hardware come il Ledger Nano S in effetti le conservano al loro interno, in modo da non renderle accessibili a nessuno tranne che all’utente del wallet stesso, ma consentono anche di registrare su altri supporti il seed con cui queste chiavi possono essere ricreate. 

In questo modo in caso di perdita del wallet si possono recuperare tutte le chiavi private inserendo il seed in un altro wallet. 

Quindi è sufficiente conservare il seed in totale sicurezza per poter essere praticamente certi che nessuno possa rubare i token custoditi sugli indirizzi pubblici le cui chiavi private sono registrate solo nell’hardware wallet. 

Solo chi dovesse riuscire a scoprire il seed potrebbe rubare quei token, e dato che il seed non serve per utilizzare quei token e quegli indirizzi, perchè sono sufficienti le chiavi private memorizzate nel wallet, è possibile ad esempio chiuderlo in cassaforte e renderlo in questo modo irrintracciabile. 

Il discorso invece cambia completamente per i wallet degli exchange centralizzati, come ad esempio FTX, le cui chiavi private non sono custodite in alcun modo dall’utente, ma solo ed esclusivamente dall’exchange stesso. Se quest’ultimo chiude, l’utente perde completamente e definitivamente la possibilità di movimentare i suoi token. 

Infatti proprio con il fallimento di FTX si è registrato un notevole boom di prelievi di token dagli exchange, molto probabilmente spostati su soluzioni di auto-custodia come per l’appunto gli hardware wallet.

Il mercato degli hardware wallet degli Stati Uniti, Ledger Nano S tra i più venduti

Questa dinamica è destinata a continuare in futuro, perchè non è poi così raro che chi detiene i propri token su wallet di terze parti, come quelli degli exchange centralizzati, possa perdervi l’accesso. 

Sebbene richieda maggiore sforzo e maggiore cura, la soluzione alternativa è l’auto-custodia delle chiavi private e del seed, e tra le varie soluzioni che permettono l’auto-custodia quella preferita in assoluto sembrano essere proprio gli hardware wallet. 

Viene infatti considerata la soluzione di auto-custodia più sicura, perché le chiavi private non sono accessibili a nessuno, ed il seed può essere tenuto al sicuro offline senza pregiudicare l’utilizzo del dispositivo. 

Ledger è l’azienda leader a livello mondiale di questo mercato, ed il Ledger Nano S Plus è il suo prodotto più venduto, sebbene non sia quello di punta. Il fatto è che il costo di un Ledger Nano S Plus è nettamente inferiore alle alternative offerte dall’azienda, e le funzioni che offre sono molto simili a quelle dei dispositivi più costosi. 

Basti dire che il Ledger Nano S Plus supporta più di 5.000 tra criptovalute e token su diverse blockchain, consente lo staking, supporta anche gli NFT, ed è collegato ad un exchange che consente anche la compravendita. Non stupisce pertanto che sia il prodotto più venduto, anche se nella gamma Ledger è quello sul gradino più basso. 

La ricerca di ResearchAndMarkets.com sostiene che il mercato degli hardware wallet negli Stati Uniti crescerà con un CAGR del 26,5% nei prossimi anni, grazie alla sempre maggiore richiesta di auto-custodia in sicurezza. 

L’auto-custodia

L’auto-custodia dei token assomiglia molto al possesso ed alla custodia delle monete e delle banconote fisiche. La cosa interessante è che le tradizionali valute fiat in formato digitale non offrono la possibilità ai loro possessori di custodirle in autonomia. Insomma, con le valute fiat l’auto-custodia è possibile solo con le monete metalliche e le banconote cartacee. 

Invece, le criptovalute nascono proprio anche per offrire ai loro possessori la possibilità di custodire in prima persona i token digitali, grazie al possesso esclusivo delle chiavi private, senza le quali i token digitali non possono essere movimentati. 

Non stupisce pertanto che sempre più persone stiano scegliendo questo come modalità di conservazione delle criptovalute. Va detto che la stragrande maggioranza delle persone non è abituata, quindi tende ad iniziare affidando la custodia dei token digitali a terzi così come fa per le valute fiat in formato digitale. 

Ma in molti non appena si accorgono dei rischi che si corrono nell’affidare la custodia dei propri token a terzi finiscono per optare per l’auto-custodia. 

Tuttavia quest’ultima non è priva di rischi, sia perché i wallet hardware e software possono essere a loro volta rubati, sia perché non è detto che il seed  venga sempre conservato in modo sicuro. 

Sebbene i wallet di auto-custodia abbiano delle protezioni contro i furti, come ad esempio il PIN, purtroppo a volte anche i PIN non vengono custoditi correttamente. 

La ricerca di ResearchAndMarkets.com svela anche che secondo Trezor, ovvero il principale concorrente di Ledger, il fattore che domina i timori degli utenti quando si tratta di attacchi alle criptovalute è proprio il furto dei token. 

L’obiettivo principale di un hardware wallet è proprio quello di salvaguardare gli utenti ed i token da attacchi di malware, virus informatici ed altre minacce simili, quindi i presupposti per un’ulteriore crescita di questo mercato ci sono. 

Ledger e Samsung

Non è un caso che il colosso della telefonia Samsung abbia scelto proprio Ledger per una partnership iniziata già da un paio di anni, e che ha consentito di recente ai due brand di lanciare un “bundle”. 

L’esperienza accumulata nel corso degli anni da Ledger, grazie anche ai milioni di dispositivi Nano S ormai in funzione nel mondo, fa sì che colossi come Samsung decidano di affidarsi a loro per questioni legate proprio alla conservazione in sicurezza dei token crypto. 

Non bisogna però dimenticare che un mercato così in crescita attira anche inevitabilmente nuovi concorrenti, e che quindi in realtà la quota di mercato di Ledger in futuro potrebbe anche diminuire. Inoltre già il Ledger Nano S è stato sostituito dal Nano S Plus, e l’azienda ha già anche lanciato nuovi prodotti di qualità superiore. 

È possibile che la fascia più bassa di questo mercato in futuro possa anche essere dominata da qualche altra azienda, mentre Ledger potrebbe invece concentrarsi sempre di più sui prodotti a maggior valore aggiunto, con un prezzo superiore, e rivolti ad un mercato più di nicchia ma più alto-spendente. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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