Ieri si è diffusa una notizia secondo cui la SEC avrebbe intimato a Circle di cessare di emettere nuovi token USDC.
La notizia era basata su voci provenienti da fonti anonime, ed è stata poi smentita dai diretti interessati. Tuttavia la questione rimane aperta.
Summary
La SEC contro le stablecoin, USDC di Circle sarà la prossima?
La notizia vera, di qualche giorno fa, è che la SEC se l’è presa contro Paxos, ovvero l’emittente di BUSD (Binance USD).
Il problema è che la motivazione addotta dalla SEC è che Paxos stava mettendo sul mercato una security non registrata. Per questo motivo hanno iniziato a circolare voci su una presunta azione simile sempre della SEC ai danni anche di Circle, l’emittente di USDC.
Sembra, infatti, che la SEC abbia iniziato una campagna su vasta scala contro le offerte crypto che assomigliano a security non registrate, ovvero veri e propri contratti di investimento che promettono guadagni.
Le stablecoin basate sul dollaro USA, come BUSD e USDC, di per sé non sono investimenti e non promettono guadagni, ma ci sono degli intermediari che a fronte di prestiti in stablecoin offrono rendimenti anche superiori a quelli che si possono ottenere sui mercati dei prestiti in valuta fiat.
Inoltre, la stessa Circle pare abbia denunciato nei mesi scorsi Paxos per scorretta gestione delle riserve, dato che queste stablecoin sono completamente collateralizzate, ed i loro gestori devono quindi avere in cassa cash o asset sufficienti per coprire l’intero valore complessivo di tutti i token emessi.
La denuncia di Circle è stata inviata al NYDFS (New York State Department of Financial Services), che poi in effetti ha intimato a Paxos di smettere di emettere nuovi token BUSD.
I problemi di BUSD e USDC
Da notare però che nonostante tutti questi problemi, il valore di mercato di BUSD e USDC non è variato in modo significativo.
Per quanto riguarda BUSD conviene prendere come riferimento il tasso di cambio della coppia BUSD/USD su Binance, che da giorni non si scosta da 0,999$. Tuttavia va detto che su alcuni altri exchange, per brevi o brevissimi momenti, il prezzo è sceso fino a 0,995$, ovvero lo 0,5% in meno rispetto alla parità col dollaro.
Per quanto riguarda USDC conviene invece prendere come riferimento il tasso di cambio della coppia USDC/USD su Coinbase, ovvero l’exchange partner di Circle. In questo caso il valore di mercato di USDC è esattamente di 1$, con una piccola oscillazione a -0,06% ieri, ed un’altra a -0,04% oggi.
In altre parole nessuno dei problemi in atto ha realmente fatto perdere il peg con il dollaro a queste due stablecoin, se non in misura insignificante e solo per brevissimo periodo.
Un discorso a parte invece è quello che riguarda le capitalizzazione di mercato, perchè in casi come questi alcuni detentori dei token finiscono per ridarli indietro in cambio di dollari fiat, ovviamente con tasso di cambio alla pari, e questo fenomeno fa diminuire la circulating supply.
Ad esempio nei soli ultimi due giorni BUSD ha perso più del 5% della sua capitalizzazione di mercato, passando da 16,1 miliardi a 15,2.
Qualcosa di simile è accaduto anche a USDC, che però già aveva perso solo l’1,7% di capitalizzazione tra il 10 ed il 14 febbraio, ovvero fino al momento in cui si è diffusa la notizia dell’azione della SEC contro Circle, ma poi ha leggermente recuperato con la diffusione della smentita.
Da notare che negli ultimi quattro giorni la capitalizzazione di mercato di USDT, la principale concorrente di BUSD e USDC, è aumentata di quasi il 2%.
In questo momento USDT, ovvero Tether dollar, capitalizza addirittura il 24% in più della somma di BUSD e USDC. Praticamente in questo momento USDT vale più di tutte le altre stablecoin sul dollaro messe assieme.
Da notare che la capitalizzazione attuale di USDC è tornata sui livelli di metà dicembre 2021.
SEC: la smentita di Circle, non cesserà di emettere USDC
Sembra pertanto che, nonostante la smentita di Circle, i mercati temano lo stesso per il futuro di USDC. Invece sembrano aver preso fiducia nei confronti di Tether.
Infatti, tale smentita si è limitata ad affermare che per ora Circle non ha ancora ricevuto alcuna notifica ufficiale da parte della SEC.
.@circle has not received a Wells notice. https://t.co/lE74zHVLka
— Dante Disparte (@ddisparte) February 14, 2023
Da notare che l’account Twitter della giornalista di FOX Business, Eleanor Terret, che aveva lanciato la notizia poi smentita da Circle, è stato sospeso.
Quindi sembrano non esserci dubbi sul fatto che la notizia fosse falsa, ma non sembrano esserci altrettante certezze sul fatto che la SEC non ce l’abbia anche con Circle. Forse è solo questione di tempo prima che arrivi una notifica ufficiale.
Pertanto nonostante la smentita, i timori rimangono, perché il fatto che fino ad ora tale notifica non sia arrivata non sembra poter escludere che possa arrivare nei prossimi giorni.
Infatti non è un caso che vi sia in atto una specie di piccola fuga degli investitori da USDC.
Basti pensare che a giugno dell’anno scorso, in pieno crollo dovuto all’implosione dell’ecosistema Terra/Luna e dal conseguente fallimento di Celsius, USDC capitalizzava quasi 56 miliardi di dollari, mentre ora è scesa a 41. È vero che il grosso di questa discesa è avvenuto nel 2022, ma non va dimenticato che a metà dicembre la capitalizzazione era ancora di 45 miliardi.
Nel medesimo periodo in cui USDC passava da 45 a 41 miliardi, USDT passava da 66 a 69 miliardi, e BUSD da 22 a 15 miliardi.
Molto interessante anche il fatto che la quarta stablecoin per market cap, DAI, è in calo ormai da più di un anno, essendo scesa dai 10 miliardi di febbraio 2022 agli attuali 5 miliardi, ma essendo una stablecoin algoritmica è intrinsecamente a maggior rischio.
Security non registrata?
Vi sono però ancora forti dubbi che le stablecoin di per sé possano essere considerate security non registrate, perché non offrono né promettono rendimenti finanziari.
Bisognerebbe pertanto distinguere la mera emissione dei token, e la loro corretta collateralizzazione, da quei prodotti di investimento basati su prestiti che effettivamente promettono dei rendimenti.
Sono questi, e non la mera emissione, a poter essere considerati dei contratti di investimento, ma la SEC in questo momento fa leva sulla paura di finire in tribunale per cercare di convincere società come Paxos a non emettere stablecoin di fatto minacciandole di portarle in tribunale.
La SEC è già in tribunale con un’altra causa simile, contro Ripple, e dato che va avanti da più due anni senza essere ancora approdata ad una conclusione, è possibile che società come Paxos preferiscano evitare una trafila tale optando per la cessazione del servizio.
Anche perché durante l’inverno crypto i fondi scarseggiano, ed una causa simile potrebbe correre il rischio di mandarle in bancarotta.
Non bisogna dimenticare che l’attuale presidente della SEC, Gary Gensler, non è affatto contrario alle criptovalute di per sè, ma sembra una specie di massimalista di Bitcoin a cui non piacciono per nulla le società private che emettono valuta.
Infatti, per ora la SEC non ha fatto assolutamente nulla per contrastare l’utilizzo di BTC, mentre se la sta prendendo con diverse società private che emettono token o criptovalute, o che offrono sul mercato prodotti di investimento crypto.