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Credit Suisse: azioni in picchiata

Le azioni di Credit Suisse continuano a crollare nonostante le mosse della banca centrale elvetica per calmare le acque, acque che sono infestata da squali della finanza pronti a comprare la banca.

Credit Suisse per un ulteriore 8% in borsa e le azioni vanno ad 1,83 franchi svizzeri, in questo contesto arrivano diverse proposte di acquisto sia dal mondo crypto che della Finanza classica. 

Credit Suisse cola a picco con le sue azioni 

Nell’ultima settimana la più grande banca Svizzera si è resa protagonista a seguito del contagio dalla crisi bancaria d’oltreoceano.

Una serie di importanti banche americane sono fallite e governo e Federal Reserve sono state costrette ad intervenire con misure mai adottate prima. 

Tra le misure rese note c’è quella storica della protezione da parte della Fed del 100% degli investimenti e l’istituzione di un fondo da due bilioni di dollari americani. 

Misure senza precedenti sono state perse anche dalla banca centrale elvetica che ha stanziato un apertura di credito senza precedenti ed un piano per il riassetto societario della banca.

Nonostante quanto fatto è nonostante le ragioni della crisi di Credit Suisse siano arginabili ed esogene dalla crisi bancaria americana, le azioni dell’istituto hanno incontrato una spirale negativa. 

Nell’ultima settimana il titolo ha perso il 26%, l’8% nell’ultima contrattazione in Borsa.

Con la debacle delle azioni tornate ad 1,83 franchi svizzeri sono arrivate anche le proposte di acquisto. 

Alla fine vince UBS 

Tra le principali proposte ricevute c’è quella di Justin Sun, fondatore di Tron che stanzia 1,5 bilioni per l’acquisto della banca. 

Un’altra proposta era arrivata anche dalla finanza classica e questa volta da UBS. 

Il colosso finanziario arriva ad offrire due miliardi per l’acquisto di Credit Suisse, una delle proposte di acquisto più grandi mai fatte per banche di queste dimensioni.

Credit Suisse eterna rivale di UBS aveva fatto capire che la proposta era troppo bassa e così era nata una trattativa che visto UBS suggellare un accordo da 3 miliardi. 

Dietro ad UBS ci sono anche BlackRock con una quota pari al 5,23%, Dodge & Cox International Stock Fund  con il 3,02%, il Massachusetts Financial Services Company con il 3,01%, l’Artisan Partners con il 3,15q e la Norges Bank con il 3,01%. 

L’accordo lampo è avvenuto proprio nel weekend per essere pronti all’apertura dei mercati, ad oggi nasce la più grande banca al mondo.

L’operazione è stata accolta da Alain Berset, presidente della confederazione come la miglior soluzione per riportare fiducia tra gli azionisti e gli investitori visto che si rischiavano oltre ai capitali diecimila posti di lavoro. 

Oltre ai 3 miliardi di franchi svizzeri di UBS la banca centrale ha aperto una linea di credito ad hoc per l’operazione di 100 miliardi di franchi. 

La notizia è stata accolta con favore anche negli Stati Uniti d’America dove il Tesoro Americano e la Fed in una nota hanno applaudito all’operazione. 

La banca centrale europea ben più contigua in termini economici a quelle d’oltreoceano ha accolto la cosa con gioia. 

La Presidente Christine Lagarde ha affermato che l’operazione è:

“determinante per ripristinare condizioni di mercato ordinate ed assicurare la stabilità finanziaria”.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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