Ogni circa quattro anni avviene un halving di Bitcoin, ed il prossimo avverrà l’anno prossimo, ovvero nel 2024.
Per la precisione il protocollo Bitcoin è progettato per eseguire un halving ogni esattamente 210.000 blocchi. Dato che in genere ci vogliono più o meno 10 minuti prima che venga minato un nuovo blocco, ogni giorno ne vengono minati circa 144, ovvero più di 4.300 al mese.
Attualmente siamo a poco meno di 800.000 blocchi minati, quindi per arrivare al prossimo ne occorrono ancora altri 40.000. In meno di dieci mesi dovrebbe essere raggiunto il fatidico blocco numero 840.000 che farà scattare il quarto halving.
Summary
La stima della data del prossimo halving di Bitcoin
In realtà non sempre passano 10 minuti tra un blocco e l’altro.
Minare un blocco significa cercare a casaccio una stringa alfanumerica, chiamata hash, che lo convalida, e questa ricerca ha tempi imprevedibili, dato che viene fatta a caso.
Tuttavia si riesce a fare in modo che più o meno, in media, occorrano circa 10 minuti per trovarla, e questo fa sì che il cosiddetto block-time rimanga per l’appunto sempre abbastanza vicino ai 10 minuti.
Ad esempio a maggio è rimasto quasi sempre leggermente sotto questa soglia, mentre a giugno spesso è stato leggermente sopra.
Ad inizio 2023 invece il block-time era quasi sempre inferiore ai 10 minuti, e questo ha accorciato leggermente la stima della data del prossimo halving.
Questo fa sì che la stima della data del prossimo halving non sia precisa, anche sapendo con certezza che avverrà precisamente al blocco numero 840.000.
Inoltre dipende da come la si fa, ovvero se la si calcola prendendo come riferimento i 10 minuti di block-time medio teorico, o il block-time medio attuale, o quello degli ultimi mesi o degli ultimi anni.
Quasi tutte le stime però immaginano che il blocco numero 840.000 dovrebbe essere minato tra aprile e maggio dell’anno prossimo, forse a fine aprile o ad inizio maggio, facendo così scattare il quarto halving.
Bitcoin: gli halving precedenti e l’attesa del prossimo nel 2024
All’inizio, nel 2009, a minare Bitcoin c’era solo Satoshi Nakamoto insieme ad un nugolo di altri early adopter, e si riusciva già a minarli abbastanza in fretta.
Infatti sebbene il primo blocco fu minato il 3 gennaio 2009, il blocco numero 210.000 che fece scattare il primo halving fu minato il 28 novembre 2012, ovvero 1.425 giorni dopo, in altre parole poco meno di 3 anni e 11 mesi.
Il secondo ciclo vide un block-time ancora inferiore, perchè il blocco numero 420.000 fu minato il 9 luglio 2016, esattamente 1.319 giorni dopo, che corrispondono a poco più di tre anni e sette mesi.
Anche durante il terzo ciclo il block-time medio complessivo fu inferiore ai 10 minuti, tanto che il blocco numero 630.000 fu minato l’11 maggio del 2020, dopo esattamente 1.402 giorni (poco meno di tre anni e 10 mesi).
È possibile che anche stavolta occorrano meno dei teorici 1.458 giorni, quindi quasi sicuramente il blocco numero 840.000 verrà minato prima dell’11 maggio 2024.
Tra l’altro il giorno del primo halving il prezzo di BTC era di circa 12$, mentre il 9 luglio 2016 era già salito a 663$.
A maggio del 2020 era di circa 9.000$, anche se stava ancora recuperando dal crollo dei mercati finanziari di due mesi prima dovuto all’inizio della pandemia.
L’impatto sul prezzo
L’halving di per sè non ha un impatto diretto sul prezzo di Bitcoin.
Tuttavia, riduce la pressione di vendita dei miner, e questo in genere riduce un po’ anche la pressione di vendita in generale.
Questa cosa era più evidente in passato, quando i BTC minati erano molti, ma a forza di ridursi tale impatto diventa sempre inferiore.
Ma la riduzione della pressione di vendita non è sufficiente a far aumentare il prezzo, tanto che non è mai partita una vera e propria bullrun nei giorni appena successivi all’halving.
Finora però tutti e tre gli halving sono stati seguiti da una vera e propria bolla speculativa, che si è gonfiata l’anno successivo (2013, 2017 e 2021).
Tale bolla è poi sempre scoppiata l’anno ancora seguente, ma in nessun caso il prezzo di BTC dopo lo scoppio della bolla è sceso sotto il valore del precedente halving.
Il minimo del bear-market del 2014 fu toccato a gennaio 2015 a quota 172$, ovvero un livello di più di cento volte superiore ai 12$ del primo halving.
Il minimo del 2018 fu di circa 3.200$, ovvero circa cinque volte tanto il prezzo di luglio 2016, ed il minimo del 2022 è stato di 15.500$, ovvero poco meno del doppio del prezzo di maggio 2020.
In cosa consiste l’halving
Halving significa letteralmente dimezzamento.
A venir dimezzato è il premio per i miner.
Infatti inizialmente a chiunque fosse riuscito a minare un blocco venivano concessi 50 BTC creati dal nulla.
Questo significa che con i primi 210.000 blocchi sono stati creati circa 10 milioni di Bitcoin sui 21 milioni possibili.
Il primo halving ha dimezzato questo premio, portandolo a 25 BTC. Arrivati al blocco numero 420.000 erano stati creati altri 5,2 milioni di Bitcoin, portando il totale a più di 15 milioni.
Il secondo halving ha ridotto il premio a 12,5 BTC, e così a maggio 2020, quando fu minato il blocco numero 630.000, in totale erano stati creati più di 18 milioni di Bitcoin.
Il terzo halving ha ridotto il premio a 6,25 BTC, ed il quarto lo ridurrà a 3,125 BTC. Ad oggi risultano essere stati creati già 19,4 milioni di Bitcoin, e di questo passo si arriverà ai fatidici 21 milioni totali circa nel 2140.
Da questi numeri si capisce bene perchè l’halving riduce la pressione di vendita dei miner, anche perchè questi devono acquistare energia elettrica per poter svolgere il loro lavoro, e questa va pagata in valuta fiat.
Quindi di fatto sono costretti a vendere buona parte dei BTC che incassano, ma se questi si riducono nel corso del tempo finiscono per venderne sempre di meno.
