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Dove la tassazione crypto è più favorevole?

Nonostante le criptovalute siano un asset globale, vi sono molte differenze tra Paese e Paese riguardo la tassazione crypto. 

Tali differenze non riguardano solo l’aliquota fiscale, ma anche in generale le norme fiscali, le eventuali soglie di esenzione o gli obblighi dichiarativi, financo la natura stessa delle criptovalute considerate come asset finanziari o come proprietà. 

Ma anche concentrandosi solo sulle aliquote con cui vengono tasse le eventuali plusvalenze è emerso un quadro molto variegato, riassunto nel recente Crypto Tax Report 2023 di Coincub.

I Paesi migliori per la tassazione crypto

Il report presenta la mappa globale di tutti i Paesi del mondo a cui è associata la percentuale di tassazione dell’aliquota principale per chi detiene criptovalute per lunghi periodi. Ovvero non riguarda chi fa trading vendendo le crypto meno di 12 mesi dopo averle acquistate, ma chi invece le acquista per tenerle in portafoglio (i cosiddetti holder). 

Risultano esserci molti Paesi che hanno l’aliquota principale allo 0%, ovvero in cui non vi sono tasse sulle eventuali plusvalenze generate da compravendita di criptovalute. 

Molti sono Paesi minuscoli, come le Isole Cayman, le Bahamas, le Bermuda o le Seychelles, ma ci sono anche Paesi importanti. 

Ovviamente spicca El Salvador, perchè non solo non ha tasse sulle plusvalenze, ma ha addirittura adottato Bitcoin come valuta a corso legale. Tuttavia si tratta di un Paese piccolo, con circa 6 milioni di abitanti, ovvero non molto più della metà dei soli abitanti della città di Londra. 

Tra i Paesi che hanno aliquota dello 0% sulla detenzione a lungo termine delle criptovalute quello più importante è sicuramente la Germania. 

Va comunque detto che per i trader le cose sono decisamente differenti, quindi questa classifica riguarda solo quei Paesi che vogliono premiare l’holding. La Germania sicuramente spicca tra tutti, con i suoi 83 milioni di abitanti. 

Ma in Europa ci sono anche altri Stati con 0% di tassazione sull’holding, in particolare Svizzera, Belgio e Portogallo. Si tratta di Paesi relativamente piccoli, ma comunque con più abitanti di El Salvador. A questi si aggiunge anche il piccolissimo Lussemburgo. 

Nelle Americhe invece, oltre ai Paesi minuscoli già citati prima ed a El Salvador, l’unico altro Paese sufficientemente grande da citare è Panama, che comunque ha meno abitanti di El Salvador. 

In Africa e Oceania non ce n’è nessuno, mentre in Asia ci sono solo Uzbekistan e UAE. Il primo è un Paese di medie dimensioni, con più di 30 milioni di abitanti, mentre il secondo (gli Emirati Arabi Uniti) sono il Paese in cui si trova Dubai, ovvero uno dei principali hub crypto al mondo. Nonostante l’UAE abbia meno abitanti di Belgio e Portogallo, a livello globale è un luogo piuttosto importante per il settore crypto. 

I primi 20 Paesi in classifica per il miglior trattamento fiscale per le criptovalute nel 2023 risultano essere: UAE, nettamente in testa, Bahamas, Bermuda, Isole Cayman, Isole Seychelles, Monaco, Panama, El Salvador, Indonesia, Malta, Gibilterra, Liechtenstein, Germania, Singapore, Svizzera, Portogallo, Romania, Bulgaria, Ungheria e Grecia. 

I peggiori

In tutto la mappa suddivide i Paesi in cinque categorie. 

Oltre a quelli che hanno lo 0% di tasse per gli holder, ci sono quelli che hanno un’aliquota principale compresa tra l’1% ed il 19%, anche se non sono molti, quelli che ce l’hanno compresa tra il 20% ed il 29%, quelli che ce l’hanno tra il 30% ed il 39%, e quelli che ce l’hanno sopra il 40%. 

Tra questi ultimi, ovvero i peggiori, c’è anche l’Italia, con un 43% che però non si sa bene come sia stato calcolato. Infatti la nuova legge entrata in vigore quest’anno ha fissato l’aliquota per tutti al 26%, anche se solo sulle eventuali plusvalenze superiori a 2.000€. 

In Europa ci sono anche altri Paesi nella fascia di aliquota più alta, come Gran Bretagna, Danimarca e Islanda. 

Nelle Americhe non ce n’è nessuno, mentre in Asia ci sono Turchia e Giappone. In Africa c’è il Sudafrica, mentre in Oceania nessuno. 

In realtà ancora peggio di questi ci sono Cina, Pakistan e Vietnam, dove le criptovalute sono bandite. 

I Paesi nella media

Alcuni importanti Paesi, come gli USA, risultano essere nella media, con aliquota principale tra il 20% ed il 30%. 

Tra questi rientrano anche il Brasile, con i suoi oltre 200 milioni di abitanti, la Corea del Sud, dove le criptovalute hanno sempre ottenuto molto successo, la piccola SIngapore, che però è uno degli hub crypto più importanti dell’Asia, ma anche Spagna, Taiwan, Austria, Estonia e Lettonia. 

Va detto che la Germania, che ha lo 0% sull’holding a lungo termine, ha invece una tassazione abbastanza alta sul trading, così come la Svizzera. Quindi nel complesso in realtà risultano essere i ìn media. 

Tra quelli che non superano il 40%, ma hanno comunque l’aliquota principale sopra il 30%, si trovano la Francia, la Finlandia, l’enorme India, Israele, i Paesi Bassi, la Norvegia, e la Nuova Zelanda. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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