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Notizie negative su Binance, ma BNB regge

Negli ultimi giorni si è scatenata una nuova piccola ondata di notizie negative riguardanti Binance, ma stavolta BNB ha retto. 

Sembrerebbe infatti trattarsi di una sorta di campagna a colpi di FUD, che però sembra aver lasciato relativamente indifferenti i mercati. 

Ormai i mercati ci hanno fatto l’abitudine a queste campagna di FUD, tanto che se non ci sono problemi concreti ed evidenti spesso preferiscono ignorare le cattive notizie, dando loro poco credito. 

I problemi di Binance con la Cina

Il caso più evidente di tale dinamica è quello legato alle accuse del Wall Street Journal (WSJ) secondo cui l’exchange starebbe ancora facendo grossi affari con la Cina. 

In teoria in Cina il trading di criptovalute sarebbe vietato, ma a quanto pare i cinesi hanno trovato modi per farlo lo stesso. WSJ ipotizza che una delle soluzioni trovate sia proprio l’utilizzo di Binance, tanto che la Cina a loro detta sarebbe ancora il singolo mercato nazionale più attivo per l’exchange con 90 miliardi di dollari di volumi di scambio mensili. 

La fonte di questa informazione sarebbe la piattaforma interna dell’exchange chiamata “Mission Control”, con la maggior parte di quei volumi concentrati sul trading di future.

Dai dati di Mission Control risulterebbero esserci ancora 5,6 milioni di utenti registrati con sede in Cina, cui però solo poco più di 900.000 attivi. In totale gli utenti registrati a livello mondiale sulle varie piattaforme di Binance sarebbero oltre 128 milioni. 

Questi numeri, uniti al volume mensile complessivo degli scambi di 670 miliardi di dollari, fanno sospettare che i 90 miliardi di dollari di scambi che il WSJ imputa alla Cina potrebbero essere un dato di molto sopravvalutato. 

Infatti l’exchange lo ha smentito. 

Binance in effetti è stato fondato in Cina nel 2017, ma in seguito ha dovuto spostarsi a causa del ban cinese sulle criptovalute. Inoltre il suo co-fondatore e CEO, Changpeng CZ Zhao, è nato in Cina, ma ormai da molto tempo è cittadino canadese. 

Il problema di Binance con gli USA

Altra notizia che si è poi rivelata solo un falso scoop è quella secondo la quale quando l’exchange di Binance per il mercato statunitense era sotto indagine negli USA, il consiglio di amministrazione abbia provato a chiuderlo senza riuscirci a causa di una mancata decisione unanime. 

CZ ha poi svelato che in realtà i due terzi del consiglio di amministrazione votò contro quella proposta. 

I problemi dell’exchange con il mancato rispetto delle norme USA ci sono, ma ormai i mercati hanno già ampiamente scontato la notizia. 

Sembra proprio che per cercare lo scoop a tutti i costi alcune fonti giornalistiche siano disposte ad ingigantire ad arte le notizie per renderle più appetibili nei confronti del pubblico, anche a costo di fornire in questo modo un’informazione sostanzialmente scorretta. 

Tra le notizie di Binance BNB tiene

I mercati invece è difficile che si facciano manipolare dai falsi scoop. 

Magari sul brevissimo periodo a volte possono reagire in modo istintivo o emozionale, ma tali eventuali sbandate hanno vita breve. 

Ad esempio nelle ultime 24 ore il prezzo della criptovaluta BNB (Binance Coin) è sceso solamente dell’1,8%, ovvero perfettamente in linea con quanto fatto ad esempio da Bitcoin, e solo poco di più di Ethereum

Anzi, XRP, Dogecoin, Cardano e Solana hanno perso di più, quindi si può dire che ha retto meglio di molte altre criptovalute di secondo livello. 

In effetti guardando il grafico del prezzo di BNB delle ultime 24 ore si vede chiaramente un forte picco negativo, dovuto probabilmente all’uscita delle notizie di FUD, ma è durato pochissimo. Nel giro di meno di due ore infatti era già rientrato in linea con il trend generale dei mercati crypto. 

È possibile che quel picco sia dovuto primariamente agli speculatori retail, che invece spesso si lasciano travolgere dall’emozione del momento, oppure ad una rapida reazione a caldo degli investitori più esperti che potrebbero aver voluto momentaneamente vendere per prudenza. È possibile che, una volta compreso che le notizie cattive erano solo falsi scoop, chi era uscito per prudenza sia in parte rientrato. 

Queste sono dinamiche comuni non solo sui mercati crypto, ma anche su quelli tradizionali, anche se su quelli crypto l’influenza dei retail è mediamente un poco superiore. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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