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Un utente ha bruciato crypto e NFT

C’è un utente, identificato con il nickname nd4.eth, che sta bruciando crypto e NFT. 

Ne sta raccontando le gesta Arkham, che ha già rilevato diversi burn effettuati da nd4.eth.

Inizialmente aveva bruciato solo token, mentre in un secondo momento ha bruciato anche degli NFT. 

Bruciare crypto o NFT

I token o gli NFT che vengono creati su blockchain possono essere bruciati. 

Oltretutto anche gli NFT sono token, solo che non sono fungibili come gli altri. 

Bruciare un token significa semplicemente inviarlo ad un indirizzo di cui si sa che non esistono le chiavi private. 

Infatti l’unico modo per poter utilizzare un token è quello di essere in possesso delle chiavi private dell’indirizzo su cui è custodito. Le chiavi private, una volta perse, non possono essere rigenerate in alcun modo, a meno di non essere in possesso del seed originale (o passphrase) con cui sono state originariamente generate. 

Esistono dei particolari indirizzi per i quali è matematicamente certo che non esistano le chiavi private. Quindi inviare dei token a quegli indirizzi significa renderli sicuramente non più utilizzabili. Tale processo viene definito burn, perchè equivale a bruciarli, ovvero eliminarli per sempre dalla circolazione. 

Qualsiasi token possa essere inviato ad un indirizzo può essere bruciato, perchè per bruciarlo è sufficiente inviarlo ad un indirizzo che non ha chiave privata. Inoltre le transazioni on-chain sono irreversibili, quindi una volta inviato un token ad un indirizzo privo di chiavi private risulta sicuramente bruciato per sempre. 

Questo è vero sia quando lo si fa volontariamente, ma anche quando eventualmente lo si faccia inconsapevolmente. 

Il burn di nd4.eth

Arkham sta monitorando le transazioni in uscita dei wallet noti appartenenti all’utente nd4.eth, ed all’utente nothingness321 di OpenSea, che probabilmente sono la stessa persona. 

Il monitoraggio è iniziato il 9 agosto, quando si è scoperto che, dopo aver bruciato 2.500 ETH un paio di settimane prima, nd4.eth aveva inviato anche 1 BAYC, 1 MAYC e 1 BAKC all’indirizzo di burn. 

In seguito ha continuato, bruciando anche token Apecoin, GNS e GMX. 

Infine l’ultimo burn noto è stato quello dell’NFT #5237 di Cryptopunk. 

Secondo Arkham si tratta di burn intenzionali, e non di errori. Quindi nd4.eth starebbe distruggendo volontariamente molti token, rendendoli così persi per sempre. 

Stando a quanto rilevato da Arkham, fino ad ora in totale avrebbe bruciato 5.000 token ETH e ARB, due NFT di Bored Ape Yacht Club e tre di Mutant Ape Yacht Club acquistati complessivamente per più di 150.000$, un NFT di Cryptopunk acquistato per più di 100.000$, oltre a 1,8 milioni di dollari in GMX e 1,54 milioni di dollari in GNS. 

In totale il valore di mercato dei token bruciati da nd4.eth sarebbe superiore agli 8 milioni di dollari. 

Nessuno sa ancora il perchè, anche se si sospetta che nd4.eth abbia bruciato solo una parte dei token in possesso, e forse nemmeno quella maggiore. 

I burn programmati

Questi non sono burn programmati, come quelli ad esempio che fa Binance acquistando BNB dal mercato con parte degli utili. 

I burn programmati servono per ridurre la circulating supply, nel tentativo di ridurre così la pressione di vendita sperando di far aumentare il prezzo. 

In questo caso invece non si tratta di burn programmati, ma di un’azione autonoma, arbitraria ed estemporanea di un singolo utente che non ha fornito motivazioni. 

Non si sa nemmeno se l’obiettivo sia effettivamente quello di ridurre la supply, e non è nemmeno certo che nd4.eth lo stia facendo in piena consapevolezza. 

Ovvero gli invii sembrano intenzionali, ma non è certo al 100% che nd4.eth sappia che sta inviando i token a indirizzi dai quali non potranno mai più essere mossi da nessuno. 

Tuttavia, l’ipotesi che lo stia facendo in modo inconsapevole appare piuttosto azzardata, anche perché ormai è da settimane che va avanti, e diverse fonti giornalistiche hanno parlato della vicenda in questo frangente. 

Va aggiunto che le quantità di token che vengono bruciate con i burn programmati solitamente è di gran lunga maggiore, quindi è difficile immaginare che l’obiettivo di nd4.eth sia realmente quello di ridurre la supply. 

Per ora questo rimane un mistero irrisolto, in attesa che magari lo stesso utente dichiari le motivazioni alla base del suo clamoroso gesto. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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