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FBI: gli hacker nordcoreani di Bitcoin possono incassare oltre $40 milioni

Il Federal Bureau of Investigation (FBI) degli USA ha identificato gli hacker nordcoreani di Bitcoin, affermando che possono tentare di incassare dalla vendita oltre 40 milioni di dollari. 

Noti come Lazarus Group e APT38, gli hacker della Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK), sono responsabili di diversi furti di criptovalute. 

L’FBI identifica gli hacker di Bitcoin e afferma che potrebbero incassare oltre $40 milioni

Il Federal Bureau of Investigation degli USA (FBI) sta mettendo in guardia le società di criptovalute per una recente attività collegata al furto di centinaia di milioni di dollari in crypto. 

Nello specifico, l’FBI avrebbe rintracciato le crypto rubate dagli hacker della Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK), noti anche come Lazarus Group e APT38, e per essere degli attori affiliati a TraderTraitor. 

“L’FBI identifica i fondi di criptovaluta rubati dalla DPRK”

Non a caso, dall’indagine dell’agenzia federale degli Stati Uniti, è emerso che gli attori affiliati a TraderTraitor hanno spostato circa 1.580 bitcoin da diverse rapine di criptovalute. 

Tali fondi sono custoditi in sei indirizzi di Bitcoin, e l’FBI ha affermato che la loro vendita frutterebbero agli hacker l’equivalente di oltre 40 milioni di dollari. 

L’FBI ha anche specificato che gli hacker Lazarus Group e APT38 sono stati responsabili di diversi furti di criptovalute internazionali di alto profilo.

Tra i tanti, infatti, avrebbero rapinato 22 giugno 2023, Alphapo per 60 milioni di dollari in crypto, e CoinsPaid per 37 milioni di dollari in crypto. Prima ancora, il 2 giugno 2023, anche Atomic Wallet ha subito un furto da 100 milioni di dollari in criptovaluta. 

Gli hacker Lazarus Group e il furto ad Atomic Wallet in Bitcoin, Ethereum e Tether

A proposito del furto ad Atomic Wallet, eseguito per mano del Lazarus Group, a fine giugno le dichiarazioni della vittima non avevano convinto la sua crypto-community. 

In pratica, l’attacco aveva causato una perdita per 100 milioni di dollari in Bitcoin, Ethereum e Tether e il team di Atomic Wallet ha cercato di coinvolgere tutte le principali società di analisi blockchain per impedire la vendita di tali monete o la loro conversione in valute fiat.

Mentre si sono mossi in questo modo, Atomic Wallet ha spiegato che le cause dell’incidente potevano essere collegate al targeting di virus sui dispositivi di utenti locali, o alla violazione dell’infrastruttura, o ancora l’iniezione di un codice malware. 

Questo intervento però non è bastato per tranquillizzare la crypto-community in perdita dei suoi asset. 

Anzi, pare proprio che ha lasciato che si scatenasse su Twitter un vero attacco a Atomic Wallet per il loro operato e incapacità di proteggere gli asset dei clienti. 

Ad ogni modo, l’intervento attuale del FBI, rassicura e preoccupa nello stesso modo i clienti derubati della piattaforma. 

Questo perché se da un lato l’FBI ha identificato i sei indirizzi Bitcoin in cui ci sono anche i fondi di questo furto, dall’altro non ha escluso che sarà in grado di prevenire la vendita degli stessi, e quindi l’incasso per gli hacker nordcoreani. 

L’FBI smaschera gli hacker di Bitcoin ma la Crypto Queen è ancora in fuga

Se si parla di frode con Bitcoin e le criptovalute, allora non si può non citare il caso della “Crypto Queen” e cioè Ruja Ignatova, in fuga dall’FBI da ben cinque anni. 

In pratica, la Ignatova avrebbe contribuito nel 2016 alla truffa da 4 miliardi di dollari con lo schema piramidale di OneCoin. 

La sua latitanza dall’FBI, invece, è iniziata nel 2017, quando a Sofia, in Bulgaria, la Ignatova avrebbe preso l’ultimo aereo prima della sua sparizione. 

Non solo, la storia della Crypto Queen la fa rientrare tra i 10 latitanti più ricercati dall’FBI, insieme a personaggi come capi banda, assassini accusati e altro. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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