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Le criptovalute sono di destra o di sinistra? Lo abbiamo chiesto a ChatGPT!

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Francesco Nuti, in un indimenticabile dialogo surreale del film: “Caruso Pascoski” si domandava quali ambizioni politiche avesse la mortadella, definendola comunista, diversamente dal salame che considerava socialista.

Un giochino che è stato ripreso più volte anche dalla nostra televisione di stato e che in questo articolo vogliamo ripresentare applicandolo alle criptovalute. Insomma la domanda è sempre la stessa: le crypto sono di destra o di sinistra?

Bitcoin era un rivoluzionario?

Secondo diversi esperti Bitcoin è stato ideato durante la crisi finanziaria del 2008 come alternativa di pagamento che non fosse legata alle banche e all’ingerenza statale. 

Il concetto di fondo, semplificando ad uso di questo articolo, era quello di diventare un’alternativa di pagamento alle banche che ogni anno sottraggono una percentuale del PIL mondiale sotto forma di commissioni. 

Inoltre, BTC e le crypto vengono spesso utilizzate nei Paesi dove l’inflazione è alle stelle e le valute digitali, nonostante le loro fluttuazioni, sono l’unico modo per contenere l’erosione dei risparmi dei cittadini più poveri.

Insomma, se consideriamo la finanza tradizionale di destra è facile intuire come Bitcoin e le crypto, che si contrappongono a questo schema in favore delle classi meno abbienti, debbano essere considerate un asset di sinistra. Ma allora perché sono tanto amate dalle destre?

La destra ama le crypto!

Quella delle destre per Bitcoin e criptovalute è una vera e propria infatuazione. In tutto il mondo sono soprattutto gli uomini di destra ad amare le crypto, basta fare due semplici conti.

El Salvador, primo Paese a utilizzare Bitcoin a corso legale è guidato da Najib Bukele, un presidente di estrema destra da molti considerato come un dittatore.

In Argentina Javier Milei, candidato di estrema destra noto per il suo sostegno a Bitcoin (BTC) e la sua posizione a favore dell’abolizione della banca centrale, ha trionfato nelle recenti elezioni primarie presidenziali.

In Brasile l’ex presidente Bolsonaro, sempre di destra, è considerato un forte sostenitore di Bitcoin. A inizio 2022 prima di cedere il passo al Presidente Lula ha promulgato un disegno di legge che consente il trading e i pagamenti in crypto.

Infine, se guardiamo agli USA, con un occhio alle prossime elezioni presidenziali che si terranno il 5 novembre del 2024, si scopre che i candidati Repubblicani sono quasi tutti favorevoli alle crypto.

Ron DeSantis ha dichiarato spesso che le persone hanno il diritto di utilizzare Bitcoin, ha promesso di abolire le CBDC di stato e ha criticato gli sforzi di Biden di limitare l’uso di Bitcoin.

Vivek Ramaswamy, altro grande sostenitore del mondo crypto e candidato alle prossime presidenziali, ha accettato donazioni in Bitcoin per la sua campagna elettorale e sostiene che la valuta di Satoshi Nakamoto non debba essere sottoposta a regolamentazione come titolo azionario.

A sorpresa il vulcanico Donald Trump è invece il candidato meno favorevole alle crypto, anche perché non ha mai espresso opinioni dirette sul tema, ma in passato avrebbe dichiarato di non essere un fan di BTC.

Ha però raccolto fondi tramite una serie di NFT a suo nome che hanno avuto un discreto successo e gli hanno permesso di raccogliere fondi per la sua campagna elettorale.

E l’intelligenza artificiale cosa pensa delle criptovalute?

Secondo l’intelligenza artificiale di ChatGPT: Le criptovalute, in quanto tecnologia finanziaria, non sono intrinsecamente di destra o di sinistra. La loro natura non è legata a posizioni politiche specifiche, ma piuttosto a considerazioni tecniche, economiche e sociali. Le opinioni sulle criptovalute possono variare notevolmente in base alle ideologie individuali e alle prospettive socioeconomiche.

Un’opinione abbastanza neutra quella sviluppata dall’AI, che diventa molto più efficace se istruita adeguatamente. 

C’è infatti un nuovo progetto in prevendita che vuole sfruttare gli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale (AI) per analizzare enormi quantità di dati e identificare tendenze che passerebbero inosservate all’occhio umano. 

Si tratta di yPredict, una blockchain che punta sul connubio tra intelligenza artificiale e segnali di trading.

Secondo il whitepaper del progetto yPredict intende lanciare la versione completa delle sue piattaforme Analytics, Repository e Marketplace entro la fine del 2023.

Il marketplace di ypredict.ai, ad esempio, consentirà agli esperti di guadagnare entrate ricorrenti offrendo le loro previsioni o analisi di dati da usare come segnali di trading cui gli investitori possono accedere in ogni momento.

yPredict è attualmente in fase di prevendita e ha già raccolto più di 3,6 milioni di dollari.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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