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Bitcoin: spese folli per le fee su una transazione

Ieri, è accaduta una cosa davvero anomala: un utente ha pagato ben 19 BTC come fee per una transazione in Bitcoin. 

Il controvalore in valuta fiat è di circa 510.000$, quindi una cifra assolutamente spropositata. 

Ma occorre contestualizzare questa anomalia per poterla interpretare correttamente.

Fee elevate su una transazione Bitcoin

Ormai da qualche giorno ci sono più di mezzo milione di transazioni non confermate in attesa sulla mempool di Bitcoin

Il fatto è che raramente i singoli blocchi della blockchain di Bitcoin contengono più di 4.000 transazioni, con molti che non arrivano a 3.000. 

Dato che in media viene convalidato un blocco ogni circa 10 minuti, e visto che solo le transazioni inserite in un blocco convalidato sono confermate, per smaltire la coda occorreranno molte ore, se non giorni. Infatti, continuano ad aggiungersene. 

Ieri sono state confermate in tutto circa 560.000 transazioni, e da fine luglio solo in quattro occasioni sono state confermate più di 600.000 transazioni al giorno. 

In casi come questi per velocizzare le operazioni di conferma è sufficiente pagare più fee degli altri, dato che le transazioni da inserire in un blocco vengono scelte dai miner, e questi ovviamente scelgono quelle con maggiori fee dato che le fee pagate da chi effettua le transazioni vengono incassate da loro. 

Se il 3 settembre le fee medie per transazione sono state di poco superiori agli 0,8$, ieri sono schizzate sopra i 2,1$, ovvero più del doppio. 

In questa situazione c’è quindi chi accetta di pagare più fee degli altri pur di avere la precedenza per la conferma delle proprie transazioni. Questo però non spiega l’importo assurdo di cui sopra. 

Le fee da record sulla transazione in Bitcoin

La transazione con le fee record è stata confermata ieri, e consisteva in cinque invii di importo molto limitato a Binance e ad altri destinatari. 

In totale l’utente sconosciuto ha inviato solo 0,07 BTC (1.800$), ma per farsi convalidare questa transazione ha speso 19,82 BTC di fee. 

È possibile si sia trattato di un errore, forse dovuto al fatto che l’utente ha dovuto impostare delle fee più elevate per poter avere la priorità. 

L’indirizzo da cui è partita questa transazione possiede ancora quasi 416 BTC, ovvero più di 10 milioni di dollari in Bitcoin. Si tratta pertanto di una balena, ed è un indirizzo che nella sua storia ha già effettuato addirittura più di 61.000 transazioni. 

È però attivo solo da due mesi, quindi per aver effettuato così tante transazioni in così poco tempo deve essere gestito da un software. 

A questo punto viene da immaginare che magari il suo software di gestione possa aver commesso un errore, o che lo abbia commesso chi lo utilizza, anche perchè non c’era alcun bisogno di spendere 19,82 BTC in fee per poter avere la precedenza. 

Bastavano sicuramente 19,82 millesimi di Bitcoin, pari a 510$, oppure anche solo 1,982 millesimi di Bitcoin (51$) per essere comunque tra i primi. 

Le altre ipotesi

A dire il vero l’ipotesi dell’errore non convince molti, tanto che ne sono state avanzate anche altre. 

Tuttavia, se non si tratta di un errore, ma di una decisione volontaria, l’utente sapeva a quale miner sarebbero andati quei 19,82 BTC?

Infatti, le fee di tutte le transazioni di un intero blocco vengono incassate solamente dal singolo miner che lo convalida. 

Il blocco in cui è stata inclusa quella transazione (807.057) conteneva ben 2.652 transazioni, ed oltre al premio di 6,25 BTC ha incassato anche più di 20 BTC in fee (di cui quasi tutti provenienti dalla singola transazione con le fee record). 

A minare quel blocco, però, non è stata una singola mining farm, ma la pool F2Pool. Le pool sono delle organizzazioni che mettono insieme la potenza di calcolo di molti miner, e poi dividono gli incassi in proporzione alla percentuale di hashpower messa a disposizione di ogni miner. 

Quindi quei 19,82 BTC in realtà non sono stati incassati da un unico miner, ma sono stati distribuiti a tutti i miner di F2Pool in proporzione a quanto hashrate hanno messo a disposizione per minare quel blocco. 

A questo punto l’ipotesi della decisione volontaria dell’utente perde di forza. 

Gli altri blocchi

Andando a prendere ad esempio il blocco precedente, e quello successivo, si scopre ancora di più l’eccezionalità di questa vicenda. 

Il blocco precedente conteneva ben 4.400 transazioni, ma di fee ha incassato solo 0,17 BTC. È stato minato da Binance, ovvero da una singola mining farm. 

Il blocco successivo conteneva 4.700 transazioni, ed ha incassato solo 0,16 BTC di fee. È stato minato dalla pool AntPool. 

Tra l’altro ad oggi AntPool è la seconda pool al mondo per hashrate, mentre F2Pool la terza. Binance è quinto, mentre in prima posizione in questo momento c’è Foundry USA pool. 

A questo punto la domanda è: dato che i 19,82 BTC di fee di cui sopra sono andati proprio a F2Pool, l’utente che le ha inviate come faceva a sapere che sarebbero andate proprio a quella pool? 

La risposta è che quasi certamente non lo sapeva, e quindi è estremamente improbabile che le abbia messe proprio per inviare quei BTC a quella pool. 

Oltretutto il blocco 807.057 è stato minato da F2Pool in circa 11 minuti, quindi non vi è alcuna anomalia. Invece, ad esempio il blocco successivo, quello minato da AntPool, è stato minato in soli 4 minuti. 

Alla fine, l’ipotesi dell’errore sembra essere quella più probabile. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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