SPONSORED POST*
A causa della vendita delle proprie partecipazioni in asset digitali, dovuta al suo fallimento, FTX sta provocando un crollo dei prezzi delle principali criptovalute, come Bitcoin ed Ethereum. Ieri BTC è infatti al livello più basso negli ultimi tre mesi, mentre in queste ore si registra un leggero recupero.
Ethereum, invece, è stato scambiato a $1.576, il livello più basso degli ultimi sei mesi, per cui accusa un colpo ancora più duro, anche se è in atto un recupero. In questo scenario poco promettente, svetta la prevendita di BTCBSC, un nuovo token, ispirato a BTC, che promette di dare buoni ritorni ai suoi primi investitori.
Summary
Bitcoin ed Ethereum crollano a causa della liquidazione di FTX
Le principali criptovalute stanno attraversando un momento molto difficile a causa del fallimento di FTX, uno dei principali exchange, che vuole liquidare i quasi $3,4 miliardi di partecipazioni in crypto, tra le quali ci sono proprio le più importanti.
Questa mossa, nonostante venga eseguita in modo da non perturbare il mercato, ha già causato un crollo delle crypto, con BTC oggi scambiato a $25.786, un valore molto basso, che richiama quello di giugno.
Va molto peggio per ETH, che ha toccato $1.576, il livello più basso addirittura nei sei mesi. La scena si completa con altre altcoin, come ApeCoin, Ripple e Sui, che hanno perso molto del loro valore.
Il ritardo dell’approvazione degli ETF spot su Bitcoin non aiuta BTC
Grazie alle tante richieste di ETF spot su Bitcoin, non molto tempo fa BTC era in forte ascesa. Tra le domande, quella di BlackRock, uno dei più grandi gestori patrimoniali, aveva fatto ben sperare gli investitori che la SEC avrebbe approvato presto le richieste.
Invece la Securities and Exchange Commission ha ritardato in questa mossa, causando una bassa liquidità nel mercato delle crypto e generando un calo degli interessi, con conseguenze disastrose anche per le principali coin.
BTC, per esempio, è al di sopra del valore con il quale ha iniziato il 2023, ovvero quando veniva scambiato per meno di $17.000, ma ha ancora molta strada da fare prima di toccare il massimo storico di novembre 2021 di $ 69.044.
Anche per queste ragioni, gli occhi sono tutti puntati sul nuovo token “2.0”, BTCBSC, ispirato proprio a Bitcoin e che, come i suoi simili, può dare ritorni molto interessanti ai suoi primi investitori.
BTCBSC è il nuovo token ispirato a BTC
Bitcoin BSC si ispira a Bitcoin e ne richiama molte caratteristiche, come il prezzo di vendita iniziale, pari a $0,99, ovvero quello di BTC nel 2011. Le premesse per questo token sono molto interessanti, infatti le coin cosiddette “2.0” portano buoni ritorni per i primi investitori: basti pensare a BTC20, che ha garantito un rendimento del 688% in prevendita.
BTCBSC utilizza il protocollo PoS (Proof of Stake), perché è costruito sulla blockchain BNB Smart Chain di Binance, quindi permette di ottenere guadagni passivi con lo staking e garantisce transazioni più veloci ed economiche rispetto a Bitcoin.
Questo, infatti, usa il protocollo PoW (Proof of Work), infatti gli investitori ottengono ricompense tramite il mining, con un impiego maggiore di energia, motivo per il quale BTCBSC consente, invece, un risparmio energetico consistente.
Ma Bitcoin BSC è legato, per quanto concerne il sistema delle ricompense, a Bitcoin: infatti, quando viene riconosciuto uno staking su BTC, ovvero all’incirca ogni 10 minuti, vengono emesse anche le ricompense per lo staking di BTCBSC.
La prevendita di Bitcoin BSC ha sprintato a $1,2 milioni fino a questo momento: la fornitura totale di token è pari a 21 milioni, con una capitalizzazione di mercato prevista di $6 milioni circa, quindi BTCBSC ha una notevole prospettiva di crescita.
Per partecipare alla prevendita è sufficiente visitare il sito ufficiale del progetto, collegare il proprio crypto wallet alla pagina e scambiare ETH, USDT o BNB con il numero di token BTCBSC desiderati. Al termine della prevendita, è previsto il listing su un exchange decentralizzato, basato sulla BNB Smart Chain.
*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.
