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Sale più del previsto l’inflazione negli USA, ma Bitcoin resta stabile. Anche queste prevendite non risentono delle condizioni macroeconomiche

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L’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti supera le aspettative degli economisti: ad agosto ha infatti registrato un aumento del 3,7% su base annua, rispetto al 3,6% previsto. Un aumento consistente, inoltre, rispetto al 3,2% di luglio, con l’inflazione annuale che si attesta al 4,3%.

Bitcoin, che ha da poco registrato un record di visualizzazioni su Wikipedia, ha risposto per ora in maniera neutra, mantenendo il suo valore al di sopra dei $26.000. Anche le prevendite di WSM e YPRED non sembrano risentire delle condizioni macroeconomiche.

L’inflazione negli Stati Uniti sale del 3,7%

Stando ai dati diffusi dal BLS, ovvero il Bureau of Labor Statistics, il CPI (indice dei prezzi al consumo) degli Stati Uniti ha registrato un aumento pari al 3,7% su base annua lo scorso agosto, superando il 3,2% di luglio e le previsioni degli economisti del 3,6%.

Questo valore viene considerato come uno dei più importanti per determinare l’inflazione che, se si escludono i prezzi di energia e dei prodotti alimentari, si attesta al 4,3%. Come conseguenza di questo ampio rimbalzo dei prezzi, molto probabilmente il FOMC, che si riunirà la prossima settimana, potrebbe ideare tassi di interesse più alti.

Appare però sempre più probabile che manovre del genere possono non essere attuate nell’immediato.

Bitcoin regge all’inflazione

Bitcoin resiste alle notizie relative all’inflazione: il suo valore continua a superare i $26.000, nonostante solitamente in presenza di inflazione elevata si riduca la richieste di asset rischiosi, come appunto BTC. 

Anche le altre altcoin non hanno subito grosse perdite, ma si sono mantenute nella soglia dell’1%: MATIC, il token natvio di Polygon, è stato l’unico a osservare una variazione più consistente, infatti è calato dello 0,73%.

Secondo il Bureau of Labor Statistics, questa situazione è dovuta, con ogni probabilità all’aumento del prezzo della benzina, che costituisce oltre la metà dell’aumento dell’IPC. La Fed è incentrata sull’inflazione, in quanto è al di sopra del suo obiettivo, pari al 2% annuo: anche per questo la banca centrale statunitense ha aumentato il tasso di interesse tra il 5,25% e il 5,5% a luglio.

Quando i tassi di interesse sono così alti, i titoli del Tesoro diventano più appetibili per gli investitori, rispetto agli asset più rischiosi. In ogni caso, secondo il Tool FedWatch di CME Group, c’è una probabilità del 91% che la Fed mantenga stabili i tassi nella riunione della prossima settimana. 

Queste due prevendite non risentono delle condizioni macroeconomiche

Se Bitcoin regge ancora la notizia dell’inflazione crescente, ci sono due progetti che non risentono della situazione: parliamo di Wall St.Memes e yPredict, che sono protagonisti di due prevendite di successo e che si apprestano a listare il loro token, garantendo buoni tironi ai primi investitori.

Wall St.Memes è un progetto che mette insieme due elementi chiave: i meme e il mondo della finanza tradizionale. Fa questo allo scopo di creare contenuti unici e divertenti, che diventano virali sul web. 

Il team vuole inoltre permettere a tutti coloro che hanno perduto occasioni d’oro nel settore delle crypto, come quella di PEPE, di partecipare a un progetto remunerativo.

La forza di WSM sta nella sua community che conta su oltre 1 milione di follower e che ha contribuito a far conoscere Wall St. Memes. La prevendita di WSM, il token nativo del progetto, ha superato i $27 milioni finora.

Hanno avuto la loro importanza anche l’interazione di Elon Musk con l’account X ufficiale del progetto o notizie come il listing sui CEX di primo livello, (sembra sempre più probabile quello su Binance), e l’introduzione del meccanismo di staking, che fornisce utilità a una meme coin come WSM, visto che l’APY previsto è del 282%.

Mancano 11 giorni al termine della prevendita, che vede un WSM venduto a $0,0337, un prezzo basso che consente a tutti gli interessati di partecipare al progetto.

yPredict è un altro progetto in prevendita, che punta tutto sull’uso dell’AI, così da permettere ai trader di investire in maniera ragionata nei vari asset. Ci sono vari tool messi a disposizione dalla piattaforma: gli utenti possono sfruttare modelli predittivi all’avanguardia, ai quali possono abbonarsi su base mensile, pagando tramite il token nativo, YPRED.

A differenza di altre piattaforme simili, yPredict permette agli sviluppatori di ottenere una remunerazione, proprio grazie agli abbonamenti. Altri tool utili forniti dall’ecosistema di yPredict sono l’analisi tecnica e quella del sentiment del mercato. 

Tramite il token YPRED, un vero utility token, è possibile accedere a tutte le funzioni premium della piattaforma; il token permette anche di ottenere entrate passive perché può essere messo in stake.

Attualmente venduto al prezzo di $0,1, è protagonista di una prevendita che ha superato $3,8 milioni. Una volta listato sugli exchange, YPRED può dare ritorni molto interessanti ai suoi detentori.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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