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Regolamentazione crypto: l’India vuole bloccare Binance ed altri exchange

In India continuano ad esserci problemi con la regolamentazione crypto: stavolta a farne le spese potrebbero essere alcuni exchange stranieri, tra cui Binance. 

Infatti la loro Financial Intelligence Unit (FIU) ha emesso degli avvisi di conformità nei confronti di nove fornitori di servizi di asset digitali virtuali offshore (VDA SP, ovvero Virtual Digital Assets Service Providers).

Gli avvisi della FIU: la regolamentazione crypto in India vuole fermare Binance

Ieri FIU ha pubblicato un comunicato stampa ufficiale in cui elenca i nove exchange crypto destinatari degli avvisi di conformità. 

Sono: Binance, Kucoin, Huobi, Kraken, Gate.io, Bittrex, Bitstamp, MEXC Global e Bitfinex. 

A marzo In India i VDA SP sono stati inseriti nell’ambito del quadro antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo (AML-CFT) con il Prevention of Money Laundering Act (PML) del 2002.

Nel caso specifico la FIU sta svolgendo attività di verifica di conformità riguardo entità offshore, ovvero aziende straniere, ed a tal proposito ha emesso avvisi di conformità Show Cause ai nove exchange crypto di cui sopra. 

Non si tratta di accuse vere e proprie, ma di un’attività di prevenzione in merito al possibile riciclaggio di denaro.

Quindi i nove exchange sono accusati solo di non essere conformi alle normative in vigore in India, e non di aver commesso reati. 

Per questo motivo la FIU ha chiesto al Ministero dell’elettronica e dell’informatica di bloccare i relativi URL perché starebbero operando illegalmente nel Paese. 

In questo momento non si sa ancora se il Ministero abbia attivato il blocco oppure no. 

La regolamentazione crypto in India e i problemi con Binance

L’India non ha ancora un quadro normativo specifico e completo per quanto riguarda le criptovalute, ma dispone già di norme riguardanti i fornitori di servizi di asset digitali virtuali (VDA SP). 

In particolare secondo la regolamentazione indiana, i VDA SP che operano nel Paese hanno l’obbligo per l’appunto di registrarsi presso la FIU come entità segnalanti, e rispettare l’insieme di obblighi imposti dalla legge sulla prevenzione del riciclaggio di denaro. 

Ad oggi si sono registrati presso l’agenzia governativa 31 VDA SP, ma vi sono ancora diversi soggetti esteri che forniscono servizi legati agli asset digitali virtuali senza registrazione. In questo modo sfuggono alle normative AML (antiriciclaggio) e CFT (contrasto al finanziamento del terrorismo).

In particolare la regolamentazione indiana impone ai VDA SP obblighi di reporting, tenuta dei registri e altri obblighi ai sensi della legge PML. 

Inoltre tali obblighi sono basati sull’attività effettivamente svolta, a prescindere dalla presenza fisica delle società in India. Quindi qualsiasi exchange estero che vuole offrire servizi legati agli asset digitali virtuali in India ha l’obbligo di registrazione presso la FIU, a prescindere dal fatto che abbia o meno una sede nel Paese. 

I nove exchange segnalati offrono servizi agli indiani senza però disporre della registrazione obbligatoria. 

I servizi forniti dai VDA SP normati dalla regolamentazione indiana sono scambio di asset digitali virtuali e valute legali, trasferimento di asset digitali virtuali, custodia o amministrazione di asset digitali virtuali, e strumenti che consentono il controllo sugli asset digitali virtuali. 

Binance e gli exchange

A questo punto gli exchange segnalati avranno due possibilità.

O chiedono ed ottengono la registrazione presso la FIU per poter continuare ad operare legalmente in India. 

Oppure rinunciano a fornire i loro servizi al mercato indiano, potenzialmente immenso. 

A dire il vero attualmente non risulta che il mercato crypto indiano sia ancora particolarmente rilevante, quindi è possibile che gli exchange segnalati scelgano di abbandonarlo. Tuttavia ciò non esclude che in futuro possano fare richiesta ed ottenere l’approvazione. 

Una cosa interessante del comunicato stampa di FIU è che riportano le sedi fisiche degli exchange, ed in particolare di Binance

Si è sempre discusso su quale fosse la sede dell’exchange, e da questo documento emergono tre sedi differenti, una alle Seychelles, una alle Isole Cayman ed una in Svizzera. 

Che Binance avesse sedi in luoghi remoti o paradisi fiscali era facilmente immaginabile, ma che avesse sede anche a Zugo, ovvero la “capitale europea” delle aziende crypto, non era affatto noto. 

La Svizzera è stata il primo importante Paese a livello mondiale a dotarsi di una regolamentazione crypto esplicita e chiara, ed infatti è riuscita ad attrarre molte aziende crypto. 

Il fatto che Binance abbia scelto di aprire una sede anche a Zugo sembra voler dire che hanno tutta l’intenzione di mettersi in regola, soprattutto per quanto riguarda il mercato europeo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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