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Bitcoin in profitto nel 94% della sua storia?

In questi giorni sta circolando online un’infografica che mostra come Bitcoin sarebbe rimasto in profitto per il 94% della sua storia. 

Iniziando dal 2010, anno in cui iniziarono gli scambi di BTC sugli exchange, sarebbe stato non profittevole solamente durante la bolla del 2021. 

L’equivoco sui Bitcoin in profitto

In realtà, ciò che mostra questo grafico è solamente il periodo in cui il prezzo di BTC è stato storicamente inferiore a quello attuale (linea verde), confronto a quello in cui il prezzo è stato superiore (linea fucsia). 

In altre parole visualizza che fino ad oggi il prezzo di Bitcoin è stato inferiore a 43.000$ nel 94% del tempo, da quando viene scambiato sui mercati, mentre solamente per il 6% del tempo ha avuto un prezzo superiore. 

Questo non significa affatto che è rimasto in profitto nel 94% dei giorni a partire da quando è stato listato sugli exchange, ma solo che il prezzo attuale è maggiore rispetto a quello avuto nel 94% dei giorni passati. 

Affermare che Bitcoin è stato in profitto per il 94% del tempo è falso, perché solo chi ha comprato a prezzo inferiore a 43.000$ e mai venduto attualmente è ancora in profitto. Chi ha venduto invece potrebbe averlo fatto in perdita, ed attualmente potrebbe anche non essere più in profitto. 

L’holding

Questa infografica ha senso in particolare per gli holder, ovvero coloro che dopo aver acquistato BTC lo tengono in portafoglio come riserva di valore senza venderlo. 

Infatti da questo punto di vista chi ha comprato BTC e non lo ha mai venduto probabilmente ora è in profitto, ovvero ha accumulato un profitto non realizzato, dato che nel 94% dei giorni passati il prezzo di acquisto è stato inferiore. 

A dire il vero però molti acquisti sono stati fatti proprio durante le bolle, ed in particolare durante quella del 2021, ma va anche ricordato che molti BTC sono stati minati durante i primi anni a costi bassissimi, e magari in seguito sono stati holdati. 

Prendendo in considerazione invece il grafico della percentuale di BTC attualmente in profitto, calcolata a partire dal valore di mercato al momento dell’ultima transazione on-chain, tale percentuale ad oggi è comunque superiore all’80%. 

Quindi è possibile stimare che ad oggi circa l’80% dei Bitcoin holdati siano in profitto. 

Holding vs. Trading

Per quanto riguarda Bitcoin, sembra che l’holding non sia solo molto più semplice rispetto al trading, ma sia anche molto meno rischioso. 

Alla luce dei dati di cui sopra è evidente che fare holding di BTC può dare molto spesso buoni risultati, a patto di non acquistarli durante le grandi bull run. 

Basti pensare che nel corso del 2023 la percentuale di BTC in profitto ha avuto un picco minimo del 60%, quindi non è mai scesa sotto la metà. Va però detto che tra questi sono conteggiati anche quelli che sono stati mossi per l’ultima volta molti anni fa e poi sono andati perduti. 

Infatti, i BTC rimangono sempre sulla blockchain, ma se si perdono le chiavi private non possono più essere utilizzati in alcun modo. 

Dato che le chiavi non sono recuperabili, una volta perse, ci sono molti Bitcoin che risalgono ad anni fa, ma che non andrebbero conteggiati perché da considerare persi (nessuno però sa quanti siano). 

Il trading invece comporta rischi maggiori, perchè quando si ha l’obiettivo di vendere sul medio-breve periodo non è detto che ci sia il tempo per recuperare in caso di perdite. 

Praticamente fino ad oggi il prezzo di Bitcoin non è riuscito a recuperare il prezzo di acquisto solamente del 6% dei giorni, mentre c’è riuscito con il restante 94%. Ma il ciclo di BTC dura quattro anni, quindi chi ha orizzonti temporali inferiori potrebbe non avere sufficiente tempo per il recupero nel caso di acquisto a prezzo elevato. 

Ad esempio chi ha comprato durante la bolla del 2013, o del 2017, ha dovuto attendere due o tre anni per tornare in profitto. 

Gli holder di Bitcoin e le percentuali in profitto

Il grafico delle cosiddette HODL Waves mostra che il 16% dei BTC esistenti non è stato utilizzato negli ultimi dieci anni, e più del 30% non sono stati mossi negli ultimi cinque. 

Più o meno il 30% è anche il numero di BTC spostati su blockchain negli ultimi 12 mesi, con il restante 40% che è stato mosso da 1 a 5 anni fa. 

Quindi la stragrande maggioranza dei Bitcoin esistenti non vengono utilizzati dai trader e movimentati sul medio-breve periodo, ma vengono invece movimentati sul medio o sul lungo termine.

In altre parole Bitcoin rimane un asset più utilizzato dagli holder che dai trader, tanto che ad esempio meno del 3% vengono movimentati quotidianamente, e meno del 5% settimanalmente. 

Per questo motivo risultano essere in profitto più dell’80% dei BTC esistenti, dato che il prezzo attuale è inferiore solamente a quello avuto nel 6% dei giorni da quando è presente sugli exchange. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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