Nel mese di dicembre i volumi complessivi sugli exchange crypto hanno raggiunto i 1.100 miliardi di dollari.
Era un livello che non si vedeva da settembre 2022, dato che da allora i volumi mensili complessivi non erano mai più risaliti sopra i mille miliardi.
Summary
I volumi mensili sugli exchange crypto
Questi dati vengono pubblicati da The Block, ed il grafico evidenzia come il picco mensile del 2023 precedente a quello di dicembre era stato quello di marzo, con meno di 950 miliardi di dollari.
Il picco massimo mensile mai registrato è stato quello di maggio 2021, ovvero quando le altcoin raggiunsero i nuovi massimi trainati tra l’altro dalla partecipazione di Elon Musk al Saturday Night Live che fece impennare il prezzo di Dogecoin.
All’epoca furono superiori addirittura ai 4.000 miliardi, mentre a novembre dello stesso anno, quando si è registrato il valore massimo storico mai toccato dal prezzo di Bitcoin erano già scesi a poco più di 2.500 miliardi di dollari.
Escludendo però la grande bullrun del 2021, ancora a maggio 2022, quando implose l’ecosistema crypto Terra/Luna i volumi mensili complessivi di scambio sugli exchange crypto furono superiori ai 1.300 miliardi di dollari.
Già il mese successivo però scesero sotto i mille miliardi, e da allora solo a settembre 2022 tornarono sopra questo livello, però per un mese soltanto.
Il boom recente
Quindi i 1.100 miliardi di dicembre 2023 non solo sono superiori a tutti i volumi mensili del 2023, ma bisogna risalire a maggio 2022 per vedere volumi superiori.
Inoltre da questo punto di vista il mese scorso è stato abbastanza simile a maggio 2022, indicando piuttosto chiaramente che l’inverno crypto sia terminato.
Ad esempio a dicembre 2020, quando partì l’ultima grande bullrun, non furono più di 700 miliardi, anche se il mese successivo avevano già superato i 1.500 miliardi.
In tutta la storia dei mercati crypto sono stati solamente 19 i mesi con un volume di scambio complessivo sugli exchange crypto superiore ai mille miliardi di dollari, compreso dicembre 2023. Sono stati invece solo 5 i mesi con più di 2.000 miliardi.
Invece escludendo la grande bullrun del 2021, iniziata a fine 2020, i mesi con più di mille miliardi di dollari di scambi complessivi sui mercati crypto sono stati solo otto, di cui sei successivi alla bolla, e solo due (settembre 2022 e dicembre 2023) dopo lo scoppio definitivo della bolla.
Quello del mese scorso pertanto è un risultato storico, se si escludono quelli ottenuti durante l’ultima grande bolla bolla, che non si limita ad evidenziare la fine dell’inverno crypto ma fa anche ben sperare per il 2024.
Il 2024
Va detto infatti che il 2023 è stato l’anno precedente a quello del quarto halving di Bitcoin (che avverrà in aprile).
Dicembre 2019, ovvero quello dell’anno precedente al terzo halving, vide volumi di scambio mensili molto ridotti, addirittura inferiori ai 90 miliardi di dollari.
Il picco massimo precedente era stato quello di dicembre 2017 e gennaio 2018, con più di 600 miliardi, ed il picco massimo del 2019 furono i 250 miliardi di giugno. Solo a fine 2020, con l’inizio della grande bullrun, i volumi tornarono sopra i 600 miliardi di dollari.
Quindi dicembre 2023 è stato decisamente anomalo da questo punto di vista, sotto molti aspetti. Inoltre il confronto con il passato fa credere che vi siano ancora potenziali ampi margini di crescita per il 2024.
Basti dire che nei primi due giorni e mezzo di gennaio 2024 i volumi di scambio hanno già superato i 70 miliardi di dollari, tanto che oggi stesso potrebbero già superare i 90 miliardi di dicembre 2019.
Oltretutto ad esempio a gennaio 2020 ci fu un boom, con i volumi mensili schizzati a 170 miliardi di dollari dai 90 di dicembre. Inoltre tale crescita proseguì anche a febbraio e marzo, arrivando a superare i 250 miliardi.
Pertanto tutto farebbe pensare ad un ulteriore incremento dei volumi di scambio mensili anche a gennaio e febbraio 2024, con marzo che dovrebbe essere il mese del primo taglio dei tassi di interesse della Fed, ed aprile che sarà il mese dell’halving.
Gli exchange crypto e i volumi crescenti
A farla da padrone a dicembre 2023 è stato ancora Binance, la cui quota dei volumi però è scesa al 39%. Al secondo posto però c’è Upbit con solo l’8%.
Quindi sebbene Binance nel corso del 2023 abbia perso parte della sua quota di mercato, rimane di gran lunga l’exchange preferito a livello mondiale per gli scambi di criptovalute spot.
Ad esempio a marzo di quest’anno il volume mensile degli scambi su Binance fu di 550 miliardi, mentre a dicembre è stato di 430 miliardi. A settembre 2022 fu di 560 miliardi, quindi in linea con il dato di marzo, così come a maggio 2022 quando fu di 580 miliardi.
Il calo della quota di mercato di Binance, a fronte di un aumento complessivo degli scambi, è avvenuto nel corso della seconda metà del 2023, in particolare da ottobre in poi.
Ad ottobre il volume complessivo è stato di 510 miliardi, in netta risalita rispetto ai 320 miliardi di settembre. Su Binance invece l’aumento è stato molto inferiore, in percentuale, passando da 130 a 200 miliardi.
Settembre è anche stato il mese con i minori volumi di scambio del 2023, unico mese dell’anno sotto i 400 miliardi di dollari complessivi.