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CoinGecko: exchange centralizzati ancora dominanti, nonostante Binance

CoinGecko ha appena pubblicato il suo report sul 2023 sui mercati crypto, da cui emerge che gli exchange centralizzati sono ancora dominanti, nonostante i problemi avuti da Binance. 

Binance è infatti di gran lunga il maggior exchange crypto al mondo, ma a causa dei problemi avuti nel corso del 2023 con le autorità ha perso quote di mercato. Pur rimanendo dominante, ora lo è un po’ di meno. 

CoinGecko crypto report: il predominio degli exchange centralizzati, Binance in testa

Il report di CoinGecko rivela che il 91,4% dei volumi di scambio spot delle criptovalute è avvenuto su exchange centralizzati, con questa percentuale che sale al 98% se si prendono in considerazione invece i derivati crypto come future ed opzioni.

Va detto che è piuttosto ovvio che gli scambi di derivati avvengano soprattutto su exchange centralizzati, anche perchè questi ultimi possono garantire transazioni molto più rapide, ed i derivati sono utilizzati soprattutto da trader e speculatori a breve o brevissimo periodo. 

Infatti confrontando i volumi complessivi di scambio, quelli dei derivati risultano essere di gran lunga maggiori di quelli spot, e questo spiega anche bene perchè gli exchange centralizzati abbiano ancora il predominio assoluto. 

In altri termini, gli exchange decentralizzati non sono competitivi per quanto riguarda gli scambi di derivati crypto, e questa mancanza di competitività molto probabilmente è anche la causa del fatto che persino sui mercati spot hanno volumi molto più contenuti. 

I volumi nel 2023

Sommando i volumi di scambio di exchange centralizzati e decentralizzati, sia per quanto riguarda i mercati spot che per quanto riguarda i derivati, si scopre che i mesi con i maggiori volumi complessivi sono stati marzo e dicembre. 

A marzo ci fu il fallimento di diverse banche USA, con relativo crollo anche dei mercati crypto, sebbene si sia trattato di un crollo solamente passeggero. 

A dicembre c’è stata la piccola bullrun delle altcoin, in attesa dell’approvazione degli ETF su Bitcoin spot

Da notare che in questi due mesi si sono registrati volumi complessivi per circa 4.300 miliardi di dollari, ovvero più di 100 miliardi di dollari in media al giorno, festivi inclusi. 

Il mese più calmo invece è stato settembre, con soli 1.800 miliardi di dollari (58 miliardi di dollari in media al giorno). 

Questi sono numeri decisamente alti, ma ancora molto più contenuti rispetto a quelli di altre asset class più tradizionali, tipo le azioni, i metalli preziosi oppure i bond. 

Basti pensare che il solo oro ha un volume di scambio medio giornaliero in borsa di circa 130 miliardi di dollari, ed a questo bisognerebbe aggiungere anche quelli di argento, platino, rame ed affini per poter fare un confronto. 

CoinGecko: i problemi di Binance e il panorama degli exchange centralizzati 

I problemi di Binance sono iniziati a febbraio, e si sono intensificati a fine anno con la condanna da parte del Dipartimento di Giustizia statunitense. 

Nonostante ciò, i volumi di scambio sugli exchange crypto sono aumentati fino a marzo, e sono rimasti in calo solamente da aprile a settembre, per poi tornare a crescere da ottobre. Inoltre i volumi mensili raggiunti a dicembre sono stati i medesimi toccati a marzo. 

Quindi sembra che nel complesso i problemi di Binance non abbiano influito nè sui volumi di scambio, nè sul predominio degli exchange centralizzati su quelli decentralizzati, i cui volumi sono rimasti scarsi per tutto il corso dell’anno. 

L’unico impatto sui mercati dei problemi di Binance è stato il calo della quota di mercato dell’exchange rispetto ad altri. 

È possibile pertanto affermare che gli exchange crypto abbiano retto molto bene ai problemi del principale exchange di questo mercato. 

Nel corso dell’anno la dominance di Binance è scesa dal 64% al 44%, per quanto riguarda i volumi, con Bybit che ne ha approfittato più di tutti gli altri, seguito da OKX. Anche HTX, ex Huobi, è riuscito ad incrementare la sua quota di mercato in modo sensibile. 

Gli exchange decentralizzati

Per quanto riguarda i DEX, ovvero gli exchange decentralizzati, persiste il dominio di Uniswap, con una quota di mercato sui volumi scesa però da 63% a 51%. 

Chi ne ha approfittato di più è stato Pancake Swap, che però l’anno precedente aveva perso molto da questo punto di vista. 

Spicca però il boom di Orca a dicembre, con l’11% di tutti i volumi di scambio sui DEX.

In calo anche Curve, mentre in netta crescita è risultato essere THORswap. 

I volumi mensili però sono molto contenuti, perchè il picco massimo si è verificato a marzo con 94 miliardi di dollari, sui 4.300 complessivi dell’intero settore. 

Addirittura a settembre i volumi mensili erano scesi sotto i 35 miliardi di dollari, ed a dicembre sono risaliti solo fino a 90 miliardi. 

Molto interessante invece la perdita di dominance di Ethereum

A causa soprattutto delle fee elevate, sono cresciuti molto i volumi di scambio su Arbitrum, diventata la seconda chain per volumi di scambio sui DEX a dicembre. La dominance di Ethereum è scesa dal 79% al 41%, con BSC e Solana in forte crescita. 

Il 2023 è stato un anno di transizione, soprattutto per Arbitrum e Solana, ma di certo non è stato un anno brillante per i DEX. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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