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Floki: proposto il burn del 2% dei token

Sulla DAO di Floki è stata lanciata la proposta del burn del 2% di tutti i token. 

Si tratta della proposta di bruciare definitivamente quasi 190 miliardi di token Floki sui 9.500 miliardi ad oggi già in circolazione. 

Sarebbe un burn simile a quello di gennaio 2023, dopo il quale il prezzo passò da 8 a 56 milionesimi di dollaro in circa due settimane.

La proposta del burn di $11 milioni in token FLOKI

La nuova proposta della DAO vorrebbe bruciare 190.918.585.431,84 token FLOKI, pari a circa il 2% dell’attuale offerta circolante del token. Il valore di mercato dei token bruciati sarebbe di circa 11 milioni di dollari.

Gli obiettivi sono due: 

  • garantire la sicurezza e la stabilità del progetto Floki sul lungo termine eliminando i rischi che questi token vengano venduti 
  • garantire in modo permanente che questi token non possano mai entrare in circolazione.

Nel gennaio dell’anno scorso, quando ci fu un’iniziativa simile, i token bruciati appartenevano solamente al bridge a catena incrociata nativo di Floki. 

Tuttavia a quel tempo c’era anche un bridge cross-chain attivo con Multichain che però poi è stato abbandonato. In questo secondo bridge c’erano per l’appunto circa 191 miliardi di token, che nel corso dell’anno sono stati poi ritirati nel multisig di Floki. Multichain qualche mese dopo implose. 

Da allora questi 191 miliardi di token sono conservati nel Floki Multisig, ma l’unico modo trustless per garantire che non possano mai entrare in circolazione è quello di bruciarli.

Non si tratta pertanto di token effettivamente in circolazione sui mercati, ma attualmente fermi. 

Ora la proposta dovrà essere votata, e se la DAO si pronuncerà a favore i 191 miliardi di token Floki verranno bruciati entro una settimana dall’approvazione. Altrimenti verranno conservati nella tesoreria di Floki per un loro eventuale utilizzo futuro.

L’impatto sul prezzo di Floki

Dopo il boom di febbraio dell’anno scorso, il prezzo del token Floki era tornato sotto i 16 milionesimi di dollaro a metà anno, ovvero un livello molto più basso di quello successivo al burn, ma ancora nettamente superiore a quello pre-burn.

Va ricordato che il prezzo massimo mai raggiunto fu di 336 milionesimi, ovvero una cifra più di venti volte superiore al prezzo di metà 2023. 

Floki ha esordito sui mercati crypto a metà 2021, in piena bolla. Il suo prezzo quell’anno schizzò da meno di 2 milionesimi di dollaro a 336, con un guadagno del 17.000% in pochissimi mesi. 

La bolla però poi scoppiò, e nel corso del 2022 il prezzo tornò a 5 milionesimi, ovvero poco più del doppio del prezzo iniziale. 

La vera e propria risalita è iniziata per l’appunto solo a gennaio 2023, con il primo burn, ma fu seguita da un altro crollo. 

L’ultima risalita è iniziata a fine ottobre, ed ha riportato il prezzo a quei 56 milionesimi di dollaro già toccati a gennaio dell’anno scorso. 

Mentre, ad esempio, Ethereum in questo momento è a solo -29% dai massimi storici, Floki è ancora a -83%. 

D’altronde il suo boom del 2021 fu dovuto solo ed esclusivamente alla bolla speculativa, ed è possibile che anche il recupero di inizio 2023 e fine 2023 sia dovuto solo a speculazione. 

Il progetto Floki

Il token Floki è a tutti gli effetti una memecoin, nata quando Elon Musk rivelò su Twitter di aver dato il nome Floki al suo cane Shiba Inu.

Anche Shiba Inu era nata come una memecoin in conseguenza delle dichiarazioni di Musk, ed entrambe seguono le orme di Dogecoin. 

Tuttavia, Dogecoin ha una sua blockchain, e non è stata lanciata in conseguenza delle azioni o delle dichiarazioni di Musk. Dogecoin esiste dal 2013, e solo nel 2021 è stata promossa da Musk. 

Eppure le sorti sui mercati crypto di DOGE, SHIB e FLOKI sono molto simili, proprio perchè sono crypto speculative molto legate a ciò che dice e che fa Elon Musk. 

Sebbene abbiano provato a dare al progetto Floki un contesto più ampio, il token è rimasto sempre quello di una memecoin che aspetta qualche dichiarazione del proprietario di X per fare il botto sui mercati. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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