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Bitcoin: RSI torna a quando il prezzo era a 40.000 USD

La correzione del prezzo di Bitcoin verificatasi nel weekend ha riportato l’RSI a livelli che non si vedevano da quando era a circa 40.000 USD. 

Infatti l’RSI giornaliero del prezzo di Bitcoin sabato è sceso a poco più di 42 punti, ovvero un livello che non si vedeva più addirittura dal 25 gennaio. 

L’indice RSI segue la correzione del prezzo di Bitcoin sotto i 65.000 USD

RSI sta per Relative Strength Index, ed è un indice di forza relativa dei prezzi. 

Si tratta di uno degli indici in assoluto più utilizzato dai trader, ed è composto da un valore compreso sempre tra 0 e 100. 

Quando il valore dell’RSI supera quota 70 si dice che si è entrati in zona di ipercomprato, mentre quando scende sotto i 30 si dice che si è entrati in zona di ipervenduto. 

Tra il 9 di febbraio 2024 ed il 14 marzo il prezzo di Bitcoin è stato quasi ininterrottamente in zona di ipercomprato per più di un mese. A partire però dal 15 marzo non c’è più tornato. 

Il 14 marzo 2024 è stato proprio il giorno in cui è stato registrato il massimo storico del prezzo di BTC, a circa 73.800 USD. 

Da allora l’RSI giornaliero del prezzo di Bitcoin non era mai più sceso sotto i 45 punti, con oltretutto solo tre escursioni sotto quota 50. 

Invece sabato, a causa della rapida correzione conseguente alla notizia dell’attacco dell’Iran a Israele, è sceso addirittura a quota 42. 

Il confronto con i mesi precedenti

L’ultima volta che l’RSI giornaliero del prezzo di Bitcoin era stato sotto i 45 punti era il 25 gennaio, quando il prezzo era attorno ai 40.000 USD e l’RSI era a quota 38. 

Da notare che l’ultima volta che il prezzo di Bitcoin era in zona di ipervenduto fu ad agosto del 2023, ovvero prima che si diffondesse la notizia che Grayscale aveva vinto la causa contro la SEC, e che quindi l’agenzia sarebbe stata probabilmente costretta ad approvare gli ETF su Bitcoin spot. 

Da allora non solo non è mai più tornato sotto quota 30, ma è anche rimasto quasi sempre sopra quota 40. 

Un po’ di debolezza l’aveva mostrata solo a fine gennaio 2024, quando il prezzo di BTC scese da 46.000 USD a 38.000 USD. In quei giorni però l’RSI rimase sotto quota 40 per quattro giorni consecutivi, mentre ieri era già risalito anche sopra quota 45. 

Si tratta pertanto di due scenari completamente differenti, anche se il primo è avvenuto in piena bullrun, ed ha costituito solo un’interruzione momentanea del trend ascendente, mentre l’episodio di sabato è avvenuto a bullrun probabilmente terminata.

Il fatto che l’RSI giornaliero del prezzo di Bitcoin non sia praticamente più salito in modo netto sopra quota 60 dal 16 di marzo fa ritenere a tutti gli effetti conclusa la bullrun iniziata nella seconda metà di ottobre dell’anno scorso. All’epoca BTC rimase in zona di ipercomprato per ben 25 giorni consecutivi, e vi tornò anche ad inizio dicembre. 

Tornò sotto quota 50 solamente il 12 di gennaio, ma già il 27 era risalito sopra questa soglia. 

Il problema del weekend

Il calo del prezzo di Bitcoin sotto i 66.000 USD di sabato e domenica è stato rapido ed indolore, ed è stato caratterizzato da un fenomeno decisamente interessante. 

Il crollo improvviso, da 67.000 USD a 61.000 USD, si è verificato sabato alla diffusione della notizia dell’attacco dell’Iran ad Israele. 

Sebbene tale crollo sia stato generato da vero e proprio panic selling, come dimostrano i volumi di scambio un po’ troppo elevati per il weekend, non è andato oltre i 61.000 USD. 

In altre parole si è trattato di un crollo rapido ma senza gravi conseguenze, tanto che tre ore dopo il prezzo era già tornato a 65.000 USD. 

Il fatto è che il panic selling si è concentrato solamente tra coloro che avevano già BTC sugli exchange, perchè gli afflussi di Bitcoin sugli exchange crypto in quel momento sono stati minimi. In questo momento ad esempio il numero di BTC presenti complessivamente su tutti gli exchange crypto del mondo continua ad essere vicino ai minimi degli ultimi 4 anni. 

D’altronde le borse erano chiuse, quindi non c’erano scambi attivi in atto sugli ETF. Inoltre il sabato spesso anche i mercati crypto sono poco frequentati, quindi il crollo è arrivato in un momento in cui probabilmente non poteva fare molti danni. 

Il giorno seguente si è scoperto che l’attacco dell’Iran era fallito e terminato, e così l’RSI è tornato su livelli assolutamente normali. Poi con la notizia dell’approvazione degli ETF su Bitcoin spot a Hong Kong tutte le perdite cumulate tra sabato e domenica sono state recuperate, e Bitcoin è tornato sopra i 66.000 USD. 

In questo momento l’RSI giornaliero del prezzo di Bitcoin sembra addirittura che stia già tornando attorno a quota 50, ovvero in zona neutra, e dato che sabato dovrebbe esserci l’halving non è nemmeno da escludere che nei prossimi giorni possa aumentare. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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