Ultime news: finalmente sono stati resi noti gli importi in Bitcoin (BTC) e Bitcoin Cash (BCH) che verranno restituiti ai creditori di Mt. Gox.
Effettuando il login su claims.mtgox.com i creditori che si sono registrati ed hanno completato la procedura di richiesta di rimborso possono ora vedere gli importi che verranno loro restituiti.
Summary
I Bitcoin di Mt. Gox: ultime news
Mt.Gox era il principale exchange di Bitcoin al mondo nel 2014 quando chiuse i battenti a causa di un furto e fallì.
Nonostante il clamoroso furto, in cassa gli rimasero ancora molti BTC, e con il fork del 2017 incassarono un pari numero di BCH.
In totale la società fallita risulta che abbia ancora in cassa circa 141.000 BTC, ovvero poco meno della metà rispetto a quelli che possiede ancora l’ETF di Grayscale (GBTC).
Ora i Bitcoin detenuti da Mt. Gox saranno restituiti ai creditori, anche se non è ancora chiaro quando, e questi a loro volta potrebbero anche decidere di venderli.
Tuttavia non è affatto scontato che li vendano.
La rivalutazione dei BTC di Mt. Gox
Quando l’exchange giapponese chiuse, a febbraio del 2014, in teoria erano ben più di 141.000 i BTC dei suoi utenti che avrebbe dovuto detenere.
Allora dichiarò di aver perso 750.000 BTC dei suoi clienti e circa 100.000 propri.
I 141.000 BTC rimasti valevano circa 112 milioni di dollari il giorno della chiusura, ma al giorno d’oggi valgono molto di più: quasi 9,4 miliardi di dollari. In altre parole in poco più di dieci anni si sono rivalutati dell’8.300%.
Quando dichiarò fallimento, il valore di mercato di tutti i BTC degli utenti di Mt.Gox, compresi quelli rubati, era sceso sotto i 500 milioni di dollari, a causa del calo del prezzo di Bitcoin seguito alla chiusura dell’exchange. Mt. Gox chiuse i prelievi il 7 febbraio 2014, e due settimane dopo dichiarò fallimento.
Quindi il valore di mercato attuale dei 141.000 BTC rimasti è superiore, e di molto, al valore che avevano al momento della chiusura dell’exchange tutti i Bitcoin che risultavano essere di proprietà dei suoi utenti, compresi quelli che in realtà erano già stati rubati.
Questo significa che, pur non ricevendo indietro tutti i BTC che risultavano possedere sull’exchange, gli ex-utenti di Mt. Gox riceveranno in cambio una somma in Bitcoin di valore superiore a quella che risultavano avere in deposito presso l’exchange al momento della chiusura dei prelievi, se calcolata in valuta fiat.
Anzi, nonostante dovrebbero ricevere un numero di BTC inferiore di più dell’80% a quelli che risultavano possedere all’epoca sull’exchange, il valore di mercato in valuta fiat del rimborso sarà comunque circa del 2.000% superiore.
Se invece avessero ricevuto indietro lo stesso numero di BTC che risultavano avere in deposito presso l’exchange al momento della chiusura, il guadagno sarebbe dell’8.300%.
La vendita dei BTC di Mt. Gox
Ora la domanda è: i creditori che riceveranno i rimborsi venderanno i Bitcoin che incasseranno in questo modo?
A questo ragionamento va aggiunto un elemento importante.
Oltre ai BTC, gli ex-utenti di Mt.Gox riceveranno anche un pari numero di BCH, o quasi.
Va però ricordato che il prezzo attuale di BCH è di gran lunga inferiore, pari a circa 500$, e l’eventuale vendita di tutti i BCH che riceveranno non sarà minimamente sufficiente per recuperare il valore in fiat del capitale perso nel febbraio 2014 con la chiusura dell’exchange.
Quindi chi vorrà perlomeno rientrare del capitale perso in quel modo dovrà vendere tutti i BCH che riceverà, ed almeno il 5% dei BTC.
Se tutti facessero così, e solo così, verrebbero venduti in totale 7.000 BTC, pari ad esempio a quelli che l’ETF di Grayscale vendette il 4 marzo. La differenza è che il giorno prima GBTC ne aveva venduti altri 9.600, mentre non è detto che i creditori di Mt.Gox ne venderanno altri.
Il punto è che, se da un lato qualcuno potrebbe voler vendere tutto a dieci anni di distanza per monetizzare i guadagni, dall’altro in molti potrebbero invece voler continuare a holdare BTC nella speranza di guadagnarci ancora di più in futuro.
In altri termini, chi incasserà inaspettatamente una cifra tale e non avrà bisogno di convertirla in valuta fiat potrebbe decidere di tenerla in BTC, nella speranza in questo modo di continuare a guadagnare, mentre invece chi preferirà incassare valuta fiat potrebbe decidere di venderla.
Da notare però che chi voleva incassare direttamente valuta fiat come rimborso da Mt.Gox poteva richiederlo espressamente, ed a quanto pare il curatore fallimentare ha già erogato i rimborsi in fiat. Quindi i creditori che sono rimasti da rimborsare in BTC e BCH potrebbero non avere particolare interesse ad incassare valuta fiat in questo momento.
Va infine sottolineato che dall’11 gennaio ad oggi l’ETF di Grayscale ha liquidato più di 310.000 BTC, che alla fine sono più o meno tutti finiti ad ingrossare le riserve degli altri due principali ETF su Bitcoin, IBIT di BlackRock e FBTC di Fidelity.