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Regolamentazione di Hong Kong: ultimatum agli exchange crypto senza licenza

Hong Kong bandisce ufficialmente tutti gli exchange crypto non autorizzati, cioè senza licenza. Questa misura regolamentare evidenzia l’impegno della SFC nel creare un ambiente sicuro e trasparente per il trading di asset virtuali.

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

La stretta agli exchange senza licenza: l’impegno di Hong Kong per un mercato crypto trasparente e regolamentato

Come anticipato, tutti gli exchange di criptovalute che non hanno richiesto una licenza operativa alla Securities and Futures Commission (SFC) di Hong Kong devono cessare immediatamente le loro operazioni nella regione.

Per minimizzare i rischi per gli investitori, le autorità di regolamentazione di Hong Kong hanno emesso un ultimatum agli exchange di criptovalute: richiedere una licenza entro il 29 febbraio o chiudere le operazioni entro tre mesi. 

Durante questo periodo, oltre 22 exchange di criptovalute hanno presentato domanda per ottenere una licenza, ma molti di loro hanno deciso di ritirare le domande poco prima della scadenza. 

Nel solo mese di maggio, sei exchange di criptovalute, tra cui grandi nomi globali come OKX e Huobi HK, si sono ritirati dal mercato di Hong Kong.

La maggior parte degli exchange non ha fornito spiegazioni per questo cambiamento improvviso. 

Tuttavia, Gate.HK, con sede a Hong Kong, ha indicato la necessità di una “profonda revisione” della sua piattaforma di trading prima di poter conformarsi ai requisiti normativi di Hong Kong.

Gate.HK chiude le operazioni: utenti invitati a prelevare fondi entro il 28 agosto

Come accennato, a seguito della revoca della licenza, Gate.HK ha cessato l’acquisizione e la commercializzazione di nuovi utenti. Agli utenti esistenti è stato dato tempo fino al 28 agosto per prelevare i propri fondi.

La piattaforma di trading Gate.HK non sarà più operativa dal 28 maggio e tutti i token precedentemente negoziabili, come Bitcoin (BTC), Ether (ETH), Solana (SOL) e Polygon (MATIC), saranno definitivamente delistati. 

Gate.HK sta lavorando attivamente alla revisione richiesta. Abbiamo in programma di riprendere le nostre attività a Hong Kong in futuro e di contribuire all’ecosistema degli asset virtuali dopo aver ottenuto le licenze necessarie.”

Al 31 maggio, 18 exchange di criptovalute hanno richiesto una licenza operativa a Hong Kong. Secondo la SFC, l’elenco degli exchange approvati sarà annunciato entro il 1° giugno. 

Al momento della pubblicazione, gli unici exchange di criptovalute approvati a Hong Kong sono HashKey e OSL Exchange.

È importante notare che agli exchange di criptovalute potrebbe non essere concessa una licenza e, a seguito della decisione della SFC, potrebbero essere obbligati a chiudere le loro operazioni a Hong Kong.

La SFC consiglia agli investitori di controllare l’elenco ufficiale degli exchange approvati per ridurre al minimo i rischi associati al trading di criptovalute.

La pressione normativa cinese spinge le società di criptovalute a ritirarsi da Hong Kong

La pressione normativa della Cina continentale sta spingendo molte delle principali società di criptovalute a ritirare le loro domande di licenza a Hong Kong. 

Secondo i rapporti, gli affiliati locali dei principali exchange con legami con la Cina continentale, tra cui OKX, Gate.io, KuCoin, Binance e HTX, hanno revocato le loro richieste di licenza per una piattaforma di trading di asset virtuali (VATP) a Hong Kong.

Nonostante il lancio in Cina, tutte le società di criptovalute quotate hanno ampliato le loro operazioni in altre regioni dopo il giro di vite normativo iniziale da parte delle autorità cinesi. 

Tuttavia, hanno mostrato un rinnovato interesse per il nuovo regime normativo degli asset virtuali di Hong Kong iniziato lo scorso giugno, che richiede loro di ottenere licenze per operare nella città.

I rapporti suggeriscono che le rigorose richieste della Securities and Futures Commission (SFC) e l’incapacità di servire i clienti della Cina continentale potrebbero aver contribuito a queste decisioni.

In un recente promemoria, la SFC ha ricordato agli operatori di exchange che devono essere “considerati autorizzati” entro il 1° giugno per continuare a operare a Hong Kong. 

La Commissione ha sottolineato l’obbligo della VAT di rispettare pienamente le leggi e i regolamenti applicabili, in particolare impedendo ai residenti della Cina continentale di accedere ai loro servizi relativi agli asset virtuali.

La Cina ha intensificato il suo giro di vite sulle criptovalute nel 2021, quando la sua banca centrale ha avvertito che l’offerta di servizi crittografici all’interno dei suoi confini violava la legge. 

In seguito a questo sviluppo, molti exchange si sono spostati all’estero, lasciando operazioni limitate minacciate da ulteriori restrizioni.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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