Grandi news nel settore del Bitcoin mining: il mercato totale dei titoli quotati negli USA e seguiti da JP Morgan hanno registrato il record di 22,8 miliardi di dollari in giugno. La migliore performance è di Core Scientific (CORZ), col suo aumento del 117%.
Summary
Bitcoin mining: JP Morgan rivela che il mercato dei titoli ha registrato $22,8 miliardi in giugno
Secondo quanto riportato, il mercato totale dei titoli quotati negli USA delle società di Bitcoin mining seguiti da JP Morgan, hanno registrato il record di 22,8 miliardi di dollari in giugno.
Si tratta di un vero e proprio record per la capitalizzazione di mercato aggregata dei 14 titoli di miners di bitcoin.
Il colosso bancario ha sottolineato che gli investitori hanno apprezzato la notizia dell’accordo tra Core Scientific e l’azienda di intelligenza artificiale CoreWeave. E infatti, è proprio nella prima parte del mese che sembra che i titoli delle società di Bitcoin mining abbiano guadagnato di più.
Non solo, proprio nelle prime due settimane di giugno, pare che la performance migliore l’ha registrata Core Scientific (CORZ), con un aumento del 117%. Al contrario, la peggiore è stata Argo Blockchain (ARBK) con un calo del 7%.
Nello stesso periodo, però, il prezzo di BTC è invece sceso del 3%, facendo in modo che i titoli delle società di mining di Bitcoin hanno sovraperformato Bitcoin stesso.
Bitcoin Mining: JP Morgan e il record di giugno per il mercato dei titoli quotati negli USA
I 22,8 miliardi di dollari registrati dai titoli di Bitcoin mining quotati negli USA e seguiti da JP Morgan, è una cifra da massimo storico.
Non solo, tali miners quotati in borsa negli Stati Uniti hanno aumentato la loro quota di hashrate della rete e, insieme, le 14 società “rappresentano ora circa il 23,8% dell’hashrate della rete globale“, con un guadagno di quasi l’1% rispetto al mese precedente.
A tal proposito, nel suo report, JPMorgan ha sottolineato che giugno è anche il secondo mese di aumento dell’hashrate della rete per i miners statunitensi.
Questo sarebbe un segno incoraggiante degli operatori privati inefficienti, sono riusciti nell’impresa di ridimensionare le operazioni dopo lo halving.
E infatti, proprio recentemente, si è parlato del caso di Riot Platforms, la grande società di mining di Bitcoin con sede centrale a Castle Rock, nel Colorado.
In pratica, la società sta cercando in tutti i modi di sopperire alla riduzione delle entrate derivanti dall’avvento dell’halving di BTC, che ha dimezzato il premio. Non a caso, Riot è in calo di guadagni del 43% rispetto al mese precedente.
Per riprendersi, Riot è alle prese con un aggiornamento delle proprie infrastrutture per riuscire nell’impresa di ottenere una produzione di BTC più efficiente. Non solo, in ballo ci sarebbero anche nuove possibili acquisizioni o la messa in atto di strategie di risparmio energetico.
I forti dubbi sugli ETF di Solana
Di recente, JP Morgan ha fatto parlare di sé anche per aver sollevato dubbi sulla possibile approvazione di nuovi ETF crypto spot negli USA, soprattutto per quanto riguarda Solana.
Al contrario di altri forti sostenitori come Brad Garlinghouse che prevede il lancio di ETF su XRP insieme a ETF su Solana, il prossimo anno, JP Morgan rimane scettico.
Nello specifico, infatti, il CEO e Global Market Strategist di JP Morgan, Nikolaos Panigirtzoglou, ritiene che la SEC considera ancora molte crypto come security non registrate.
