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Yield App e l’impatto delle perdite legate a FTX: analisi della bancarotta della piattaforma crypto

La recente decisione di Yield App di interrompere le proprie operazioni e di dichiarare bancarotta pare sia connessa a perdite significative derivanti dalla sua esposizione a FTX, contrariamente alle aspettative iniziali di impatti minimi.

Questo evento solleva importanti questioni sull’affidabilità delle promesse nelle finanze decentralizzate e sulle implicazioni più ampie per gli investitori e gli operatori di mercato. Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Le ragioni dietro la bancarotta improvvisa di Yield App: cosa c’entra FTX?

Come anticipato, Yield App, una piattaforma di investimenti in criptovalute registrata alle Seychelles, ha annunciato il 28 giugno la cessazione immediata di tutte le operazioni. 

In una dichiarazione ufficiale, la società ha spiegato che questa decisione è stata presa per assicurare un trattamento equo e paritario per tutti gli utenti e le parti interessate.

Secondo il comunicato, le perdite di portafoglio sono state causate da gestori di hedge fund terzi che custodivano gli asset di Yield App sulla piattaforma FTX, ora in bancarotta e coinvolta in vari contenziosi legali. 

Questi fondi sono attualmente soggetti a controversie legali in corso, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria di Yield App.

Yield App ha sospeso i canali di comunicazione della community, mantenendo attivo solo un canale di supporto tramite il sito ufficiale per assistere gli utenti. 

Tentativi di ottenere ulteriori dettagli dai rappresentanti di Yield App non hanno avuto successo, lasciando molte domande senza risposta.

Ad ogni modo, la trasparenza dell’azienda è stata messa in dubbio, soprattutto alla luce delle precedenti rassicurazioni. In un messaggio Discord del 10 novembre 2022, Tim Frost di Yield App aveva dichiarato che la società non aveva una significativa esposizione a FTX. 

Questa dichiarazione è ora contestata, creando confusione tra gli utenti. Una fonte anonima ha espresso perplessità sulla situazione, sottolineando la stranezza di essere colpiti da FTX dopo due anni dal crollo.

FTX e la vendita degli asset

Nel 2024, FTX ha continuato a liquidare i suoi asset come parte della procedura fallimentare. Solo a febbraio, FTX ha venduto l’8% della sua partecipazione nella società di intelligenza artificiale Anthropic

Inoltre, ha ceduto il ramo europeo per 33 milioni di dollari e ha pianificato la vendita di Digital Custody per 500.000 dollari. Queste azioni sono state parte degli sforzi per risolvere le controversie legali e rimborsare i creditori.

La chiusura di Yield App evidenzia l’incertezza e i rischi del mercato delle criptovalute, sollevando domande importanti sulla gestione degli investimenti e la protezione degli investitori.

FTX ottiene l’approvazione per sondare i creditori sul piano di rimborso del Chapter 11

Un giudice statunitense ha di recente dato il via libera alla proposta di FTX di consultare i suoi creditori riguardo al piano di rimborso previsto dal Chapter 11

Gli utenti di FTX avranno presto l’opportunità di esprimere il loro voto sul piano multimiliardario ideato per rimborsare i fondi bloccati sulla piattaforma sin dal suo crollo. 

Il giudice John Dorsey del Distretto del Delaware ha permesso ai consulenti di FTX di procedere con la richiesta di voto da parte dei clienti sul loro piano di ristrutturazione. 

Se approvato, questo piano non solo rimborserà i clienti, ma affronterà anche le sanzioni governative relative al collasso della piattaforma crypto guidata da Sam Bankman-Fried.

I creditori, attraverso il voto del Chapter 11, hanno il potere di influenzare la ristrutturazione dell’azienda. 

Sebbene il piano di FTX sia supportato da comitati chiave che rappresentano gli interessi dei clienti, c’è una forte opposizione da parte di un gruppo vocale che richiede modifiche significative. 

Secondo Bloomberg, la maggior parte dei clienti di FTX potrebbe recuperare il 119% delle proprie partecipazioni al momento della presentazione della richiesta di Chapter 11 nel novembre 2022. 

I documenti del tribunale indicano che altri creditori potrebbero recuperare fino al 143% degli importi dovuti.

Il team legale di FTX ha dichiarato che la legge fallimentare consente loro di rimborsare i fondi solo in base al valore degli asset a partire dal 2022. Ciò nonostante l’aumento dei prezzi delle criptovalute da allora. 

La società intende utilizzare i prezzi delle criptovalute a novembre 2022, data della dichiarazione di bancarotta, come base per i rimborsi. 

FTX ha dichiarato di aver recuperato 16 miliardi di dollari in asset, di cui 12 miliardi in liquidità. Sufficienti dunque a rimborsare integralmente tutti i crediti dei clienti secondo i valori del 2022.

Oltre ai rimborsi ai clienti, FTX pagherà 200 milioni di dollari all’Internal Revenue Service per richieste di risarcimento prioritario.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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