HomeCriptovaluteBitcoinPrezzo di Bitcoin in calo a causa delle vendite OTC del mining

Prezzo di Bitcoin in calo a causa delle vendite OTC del mining

Di recente si sono verificate diverse vendite di BTC, soprattutto via OTC da parte di chi fa mining, che hanno fatto scendere il prezzo di Bitcoin. 

Il valore di mercato di BTC ha iniziato a scendere il 7 giugno, e tale discesa è andata avanti per più di due settimane, fino al 24 dello stesso mese. 

In seguito Bitcoin ha lateralizzato sopra i 60.000$ per circa sei giorni, per poi tornare sopra i 62.000$.

Le vendite OTC del mining: scende il prezzo di Bitcoin 

Con l’halving del 20 aprile il premio per i miner è stato dimezzato. 

Inoltre anche le fee medie sono scese, dai quasi 20$ del giorno precedente all’halving ai 2$ di fine maggio. 

Questa dinamica ha mandato in difficoltà diversi miner di Bitcoin, anche perchè la difficulty nel frattempo si è ridotta solamente del 5%. Quindi a fronte di un forte calo degli introiti non hanno potuto beneficiare di un calo altrettanto forte dei consumi. 

A quel punto, per poter continuare la loro attività di mining in modo sostenibile, hanno dovuto mettere mano ai risparmi ed iniziare a vendere BTC accumulati nei mesi o negli anni precedenti. 

Il recente report Bitfinex Alpha, pubblicato ieri, svela che i miner di Bitcoin hanno venduto BTC sia via OTC che sui mercati aperti. Sono stati costretti a farlo per sostenere le loro operazioni dopo l’halving ed il crollo dei loro introiti. 

Svela però anche che, in aggiunta a ciò, la pressione di vendita è aumentata per le liquidazioni delle forze dell’ordine tedesche e per quelle previste di Mt. Gox.

La monetizzazione degli holder

Gli analisti di Bitfinex affermano anche che, stando ai dati in loro possesso, gli holder a lungo termine di BTC hanno iniziato a realizzare profitti a prezzi superiori al massimo del precedente ciclo (69.000$) nel cirso del secondo trimestre del 2024. Il problema è che poi hanno ripreso a realizzare profitti anche dopo, a prezzo più basso e su scala inferiore. 

Dicono: 

“Sebbene in un mercato rialzista sia prevista la realizzazione dei profitti, l’entità di questa attività solleva preoccupazioni. Se i detentori a lungo termine continuano a prendere profitti ai livelli attuali (cosa che riteniamo improbabile per un lungo periodo di tempo), ciò potrebbe esercitare una significativa pressione al ribasso a breve termine sul prezzo di Bitcoin, estendendo potenzialmente l’attuale declino e influenzando il mercato rialzista a medio termine.

Una diminuzione delle svendite dei miner indica una potenziale stabilizzazione del mercato. Tuttavia, l’elevato livello di realizzazione dei profitti da parte dei detentori a lungo termine potrebbe comportare il rischio di ulteriori diminuzioni dei prezzi se la tendenza persiste”.

Quindi se da un lato le svendite dei miner dovrebbero essersi ridotte, sono nel frattempo aumentate quelle degli hilder. 

L’andamento del prezzo di Bitcoin

Il risultato di una tale dinamica è che Bitcoin non è riuscito a mantenere il trend positivo di inizio anno, e che nelle ultime settimane fattori specifici degli asset hanno aggiunto ulteriori venti contrari ai prezzi degli asset digitali.

A causa di ciò il primo semestre si è chiuso con un lamento, e Bitcoin si è anche disaccoppiato dalle azioni statunitensi nel corso del mese di giugno, ovvero proprio quando gli holder a lungo termine hanno ripreso a vendere generando un eccesso di offerta che ha avuto un impatto negativo sul mercato.

Però il livello di prezzo raggiunto il 24 giugno (poco sotto i 60.000$) è stato perfettamente in linea con il bottom della metà di maggio, e superiore al bottom di inizio maggio, toccato con l’inizio del calo post-halving. 

A dire il vero il calo post-halving è iniziato persino prima che l’halving stesso avvenisse, dato che i mercati spesso anticipano gli eventi (soprattutto quelli prevedibili). 

L’8 aprile il prezzo era ancora superiore ai 72.000$, e nel giro di meno di dieci giorni era sceso sotto i 62.000$. Quel calo è proseguito anche dopo l’halving del 20 giugno, ed è terminato il primo di maggio sotto i 57.000$. 

Da allora però il prezzo di Bitcoin non è più tornato a quest’ultima cifra, ed è sempre riuscito abbastanza bene a tenere almeno i 60.000$.

Le vendite OTC delle mining farm e holder fanno scendere il prezzo di Bitcoin

Le vendite dei miner si sono concentrate probabilmente ad aprile e maggio, e si sono ridotte a giugno. 

In parte perchè la difficulty nel corso del mese di maggio è scesa, riducendo i costi per i miner, in parte perchè hanno iniziato ad esaurire le scorte di BTC da liquidare. 

I titoli azionari delle principali aziende di mining americane quotate in borsa hanno fatto segnare in questa fase un bottom tra il 24 ed il 26 giugno, mentre il calo era iniziato o a fine aprile o dopo la metà di maggio. 

In altre parole maggio è stato il mese più difficile per i miner, mentre nel corso del mese di giugno la situazione sembra essersi stabilizzata. 

Un discorso differente invece è quello legato agli holder, che non hanno reali necessità di vendere, a meno di casi specifici. 

Dal 7 al 24 giugno la pressione di vendita è aumentata a fronte di una pressione di acquisto ancora bassa, e questo ha causato il calo del prezzo di BTC da 70.000$ a meno di 60.000$. Anche questo calo però al momento sembra essersi arrestato. 

È possibile pertanto che le vendite in massa di miner ed holder a partire da questa settimana si siano ridotte parecchio, dopo un paio di mesi abbondanti in cui l’hanno fatta da padrone. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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